La ricerca interessa la chiesa progettata da Gio Ponti (1963-69) all’interno dell’Ospedale San Carlo Borromeo a Milano, che oggi presenta una situazione di degrado da affrontare predisponendo una serie di studi e prove preliminari, per intervenire correttamente sui materiali moderni (calcestruzzi, rivestimento ceramico, vetrocemento, ecc.) che connotano l’architettura. Lo studio ha preso avvio dalla ricognizione dei disegni di progetto, restituendoli su supporto informatico e verificandone le misure principali mediante rilievo in sito. La predisposizione di ponteggi di studio in due fasce di cantiere-pilota, da cielo a terra, sui fronti principali (rappresentative del degrado assai diversificato tra fronte nord e sud), ha consentito di realizzare un rilievo di dettaglio sia degli elementi e dei materiali che dei fenomeni di degrado, con mappatura ed elaborazione di tavole tematiche (sia all’interno che all’esterno). Nello studio, oltre al Dipartimento di Architettura, sono coinvolti altri enti di ricerca per le indagini scientifiche sui materiali. La correlazione dei dati consentirà di giungere alla redazione di un protocollo per l’intervento di restauro delle facciate esterne, preceduto dalla esecuzione di prove-campione di verifica delle metodologie operative individuate e seguito dal controllo della compatibilità in base alla sperimentazione e all’esito dei cantieri-pilota.

Intervento su invito: "Restaurare Gio Ponti", nell'ambito del ciclo di incontri organizzato dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Bologna "Dialoghi di architettura moderna" Salone del Restauro, 25 Marzo 2009, Ferrara

FABBRI, Rita;AMBROGIO, Keoma;CONFORTI, Annalisa
2009

Abstract

La ricerca interessa la chiesa progettata da Gio Ponti (1963-69) all’interno dell’Ospedale San Carlo Borromeo a Milano, che oggi presenta una situazione di degrado da affrontare predisponendo una serie di studi e prove preliminari, per intervenire correttamente sui materiali moderni (calcestruzzi, rivestimento ceramico, vetrocemento, ecc.) che connotano l’architettura. Lo studio ha preso avvio dalla ricognizione dei disegni di progetto, restituendoli su supporto informatico e verificandone le misure principali mediante rilievo in sito. La predisposizione di ponteggi di studio in due fasce di cantiere-pilota, da cielo a terra, sui fronti principali (rappresentative del degrado assai diversificato tra fronte nord e sud), ha consentito di realizzare un rilievo di dettaglio sia degli elementi e dei materiali che dei fenomeni di degrado, con mappatura ed elaborazione di tavole tematiche (sia all’interno che all’esterno). Nello studio, oltre al Dipartimento di Architettura, sono coinvolti altri enti di ricerca per le indagini scientifiche sui materiali. La correlazione dei dati consentirà di giungere alla redazione di un protocollo per l’intervento di restauro delle facciate esterne, preceduto dalla esecuzione di prove-campione di verifica delle metodologie operative individuate e seguito dal controllo della compatibilità in base alla sperimentazione e all’esito dei cantieri-pilota.
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