Nel 2003 la trama di decisioni dei giudici di legittimità e dei giudici delle leggi si è fatta straordinariamente fitta al punto da inaugurare una nuova stagione del danno non patrimoniale. Il contributo esplora i principi di diritto stabiliti da cinque sentenze, coraggiose e innovative, della Cassazione (7281/03, 7282/03, 7283/03, 8827/03, 8828/03), ossia la risarcibilità del danno non patrimoniale da reato in caso di colpa presunta e di responsabilità oggettiva e la lettura costituzionalmente orientata della regola restrittiva contenuta nell'art. 2059 c.c., principi tempestivamente suggellati dalla Corte Costituzionale, che è intervenuta con una sentenza interpretativa di rigetto dichiarando, ancora una volta, manifestamente infondata la questione di legittimità dell'art. 2059 c.c. Una lettura sinottica di tutte queste decisioni e dei numerosi interventi legislativi, che configurano ora la risarcibilità del danno morale, offrono all'A. lo spunto per definire il valore e il ruolo dell'art. 2059 c.c. nel sistema della responsabilità. Punti specifici che l'A. tratta sono: la nuova fisionomia del danno non patrimoniale; la qualificazione del danno esistenziale; la definizione dei caratteri del danno ingiusto nel caso in cui si voglia accordare un ristoro a pregiudizi non economici.
L'inesorabile declino della regola restrittiva in tema di danni non patrimoniali
THIENE, Arianna
2004
Abstract
Nel 2003 la trama di decisioni dei giudici di legittimità e dei giudici delle leggi si è fatta straordinariamente fitta al punto da inaugurare una nuova stagione del danno non patrimoniale. Il contributo esplora i principi di diritto stabiliti da cinque sentenze, coraggiose e innovative, della Cassazione (7281/03, 7282/03, 7283/03, 8827/03, 8828/03), ossia la risarcibilità del danno non patrimoniale da reato in caso di colpa presunta e di responsabilità oggettiva e la lettura costituzionalmente orientata della regola restrittiva contenuta nell'art. 2059 c.c., principi tempestivamente suggellati dalla Corte Costituzionale, che è intervenuta con una sentenza interpretativa di rigetto dichiarando, ancora una volta, manifestamente infondata la questione di legittimità dell'art. 2059 c.c. Una lettura sinottica di tutte queste decisioni e dei numerosi interventi legislativi, che configurano ora la risarcibilità del danno morale, offrono all'A. lo spunto per definire il valore e il ruolo dell'art. 2059 c.c. nel sistema della responsabilità. Punti specifici che l'A. tratta sono: la nuova fisionomia del danno non patrimoniale; la qualificazione del danno esistenziale; la definizione dei caratteri del danno ingiusto nel caso in cui si voglia accordare un ristoro a pregiudizi non economici.File | Dimensione | Formato | |
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