Nel 1992 Braunfels vince il primo premio nella competizione internazionale per il nuovo Museo di arte contemporanea di Monaco, avendo la meglio sui progetti, tra gli altri, di Isozaki, Hilmer & Sattler, Herzog & de Meuron. Si tratta di un concorso che mette fine a uno dei più accesi dibattiti in Germania protrattosi per circa cinquant’anni, relativo alla ideale ubicazione nella città di Monaco di un nuovo museo dedicato all’arte moderna, in grado di integrarsi in un vero e proprio sistema con le monumentali presenze della Alte Pinakothek di Leo von Klenze, trasformata dagli interventi di Hans Dollgast, della Glyptothek e della Neue Pinakothek. La vicinanza del sito prescelto, precedentemente occupato dalla Turkenkaserne, alla Alte e la Neue Pinakothek, la presenza di collezioni che coprono un arco temporale di storia dell’arte che va dal mondo greco a quello romano, all’arte del mondo occidentale dal Medioevo al XIX secolo fino alla contemporaneità, fa di questo chilometro quadrato uno dei sistemi museali più grandi al mondo, in grado di sostenere il paragone con la stessa Museuminsel berlinese. Quattro diverse collezioni trovano posto nei circa 20.000 metri quadrati di superficie museale e con il suo progetto Braunfels sceglie di trattare queste collezioni tramite diverse condizioni espositive e illuminotecniche all’interno dello stesso edificio: la Staatsgalerie moderner Kunst all’interno di alte gallerie interne illuminate zenitalmente, l’Architekturmuseum tramite una decisa illuminazione laterale, la Neue Sammlung con luce artificiale e la Staatliche Graphische Sammlung, che necessita di spazi per la ricerca e il restauro delle opere, con una diffusa luce indiretta proveniente da nord. Un’attenta definizione dei percorsi e degli spazi espositivi – dalle modalità di accesso alla singola sala alla risoluzione delle interferenze tra dotazioni impiantistiche, sistemi di illuminazione e caratteri dei materiali e delle superfici utilizzate nel loro rapporto con le opere e le installazioni ospitate nel museo – mette in luce limiti e prospettive del rapporto tra arte e architettura nei musei contemporanei.
Stephan Braunfels. Pinakothek der Moderne. Monaco
MASSARENTE, Alessandro
2002
Abstract
Nel 1992 Braunfels vince il primo premio nella competizione internazionale per il nuovo Museo di arte contemporanea di Monaco, avendo la meglio sui progetti, tra gli altri, di Isozaki, Hilmer & Sattler, Herzog & de Meuron. Si tratta di un concorso che mette fine a uno dei più accesi dibattiti in Germania protrattosi per circa cinquant’anni, relativo alla ideale ubicazione nella città di Monaco di un nuovo museo dedicato all’arte moderna, in grado di integrarsi in un vero e proprio sistema con le monumentali presenze della Alte Pinakothek di Leo von Klenze, trasformata dagli interventi di Hans Dollgast, della Glyptothek e della Neue Pinakothek. La vicinanza del sito prescelto, precedentemente occupato dalla Turkenkaserne, alla Alte e la Neue Pinakothek, la presenza di collezioni che coprono un arco temporale di storia dell’arte che va dal mondo greco a quello romano, all’arte del mondo occidentale dal Medioevo al XIX secolo fino alla contemporaneità, fa di questo chilometro quadrato uno dei sistemi museali più grandi al mondo, in grado di sostenere il paragone con la stessa Museuminsel berlinese. Quattro diverse collezioni trovano posto nei circa 20.000 metri quadrati di superficie museale e con il suo progetto Braunfels sceglie di trattare queste collezioni tramite diverse condizioni espositive e illuminotecniche all’interno dello stesso edificio: la Staatsgalerie moderner Kunst all’interno di alte gallerie interne illuminate zenitalmente, l’Architekturmuseum tramite una decisa illuminazione laterale, la Neue Sammlung con luce artificiale e la Staatliche Graphische Sammlung, che necessita di spazi per la ricerca e il restauro delle opere, con una diffusa luce indiretta proveniente da nord. Un’attenta definizione dei percorsi e degli spazi espositivi – dalle modalità di accesso alla singola sala alla risoluzione delle interferenze tra dotazioni impiantistiche, sistemi di illuminazione e caratteri dei materiali e delle superfici utilizzate nel loro rapporto con le opere e le installazioni ospitate nel museo – mette in luce limiti e prospettive del rapporto tra arte e architettura nei musei contemporanei.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.