L'articolo ricostruisce criticamente il modello di rapporti tra Stato e gruppi religiosi emergente dagli art. 7, 8 e 19 della Costituzione, nonché dalla prassi, tanto degli organi politici che di quelli giurisdizionali, per evidenziarne le carenze, in termini di garanzie individuali del diritto di libertà religiosa, nonché le ragioni "funzionali" del suo perpetuarsi. In particolare, il modello si fonda su una logica di controllo politico dei gruppi religiosi, assecondata dalla deresponsabilizzazione dei giudici, che possono limitarsi a ritenere la garanzia costituzionale della libertà religiosa condizionata alla previa stipula dell'intesa con la singola confessione interessata.

Riconoscimento politico e riconoscimento giurisprudenziale dei gruppi religiosi

GUAZZAROTTI, Andrea
2005

Abstract

L'articolo ricostruisce criticamente il modello di rapporti tra Stato e gruppi religiosi emergente dagli art. 7, 8 e 19 della Costituzione, nonché dalla prassi, tanto degli organi politici che di quelli giurisdizionali, per evidenziarne le carenze, in termini di garanzie individuali del diritto di libertà religiosa, nonché le ragioni "funzionali" del suo perpetuarsi. In particolare, il modello si fonda su una logica di controllo politico dei gruppi religiosi, assecondata dalla deresponsabilizzazione dei giudici, che possono limitarsi a ritenere la garanzia costituzionale della libertà religiosa condizionata alla previa stipula dell'intesa con la singola confessione interessata.
2005
Guazzarotti, Andrea
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