Il mercato delle costruzioni ha fatto registrare, in questi ultimi anni, gli effetti negativi di una situazione che vede contrapporsi, da un lato, esigenze di sempre più alti livelli qualitativi, di flessibilità e di affidabilità delle tecnologie, dall’altro un’offerta incapace di soddisfare tali requisiti a costi e tempi di realizzazione accettabili. Sul versante dell’offerta i problemi dipendono in larga misura dal basso livello di industrializzazione del settore e dai limiti delle medie e grandi imprese di costruzione a sviluppare nuovi modelli organizzativi. Per competere in un mercato delle costruzioni sensibilmente condizionato da dinamiche socio-economiche e processi di innovazione tecnologica che hanno un forte impatto sull’utenza, mutandone continuamente i bisogni, l’industria delle costruzioni ha bisogno di sviluppare ed allargare il proprio know-how. Diventano inoltre strategici, ai fini di una generale ripresa del settore su basi innovative, obiettivi quali la riduzione della frammentazione del processo di progettazione, produzione e consegna degli edifici e il generale incremento dei livelli di industrializzazione. Questo richiede la ridefinizione dei ruoli degli operatori del settore, lo sviluppo di nuove procedure a livello gestionale e, soprattutto, un nuovo approccio al mercato. In Italia assistiamo ormai da alcuni decenni al declino di una cultura imprenditoriale nel settore delle costruzioni, dalla grande stagione degli anni ‘50/’60 agli uffici acquisti e vendite contemporanei. Nello stesso tempo, in controtendenza, l’industria di componenti, semilavorati ed elementi tecnici, direttamente o indirettamente connessa al settore edilizio, ha fatto notevoli passi nella direzione dell’innovazione, sia di prodotto che di processo, attraverso un costante impegno e un consistente investimento nella ricerca. Lo scenario contemporaneo in cui opera la cultura progettuale in Europa e nei paesi più industrializzati si è modificato radicalmente e ha oramai trovato un suo assetto. I capisaldi di questo nuovo scenario sono da ricercare, in generale, in una diversa realtà politico-economica e, in particolare, in una diversa tradizione materiale e costruttiva che della serialità dei componenti, della stratificazione degli elementi tecnici, della separazione tra elementi portanti e portati, in altre parole della costruzione fatta per elementi assemblati a secco, ha fatto l’essenza stessa della cultura architettonica. L’Italia, come gli altri paesi della Comunità Europea, sta vivendo un periodo di transizione in cui non sono ancora chiari gli assetti futuri. Il pericolo che corre la cultura architettonica e l’industria delle costruzioni è quello di procedere verso una sostanziale omologazione “per clonazione” ai parametri internazionali della produzione, piuttosto che trovare quelle forme e quei modelli originali che potrebbero svilupparsi sulla base di un processo di ibridazione tra diverse tradizioni costruttive.

IFD - Industrialised, Flexible, Durable

DI GIULIO, Roberto;
2004

Abstract

Il mercato delle costruzioni ha fatto registrare, in questi ultimi anni, gli effetti negativi di una situazione che vede contrapporsi, da un lato, esigenze di sempre più alti livelli qualitativi, di flessibilità e di affidabilità delle tecnologie, dall’altro un’offerta incapace di soddisfare tali requisiti a costi e tempi di realizzazione accettabili. Sul versante dell’offerta i problemi dipendono in larga misura dal basso livello di industrializzazione del settore e dai limiti delle medie e grandi imprese di costruzione a sviluppare nuovi modelli organizzativi. Per competere in un mercato delle costruzioni sensibilmente condizionato da dinamiche socio-economiche e processi di innovazione tecnologica che hanno un forte impatto sull’utenza, mutandone continuamente i bisogni, l’industria delle costruzioni ha bisogno di sviluppare ed allargare il proprio know-how. Diventano inoltre strategici, ai fini di una generale ripresa del settore su basi innovative, obiettivi quali la riduzione della frammentazione del processo di progettazione, produzione e consegna degli edifici e il generale incremento dei livelli di industrializzazione. Questo richiede la ridefinizione dei ruoli degli operatori del settore, lo sviluppo di nuove procedure a livello gestionale e, soprattutto, un nuovo approccio al mercato. In Italia assistiamo ormai da alcuni decenni al declino di una cultura imprenditoriale nel settore delle costruzioni, dalla grande stagione degli anni ‘50/’60 agli uffici acquisti e vendite contemporanei. Nello stesso tempo, in controtendenza, l’industria di componenti, semilavorati ed elementi tecnici, direttamente o indirettamente connessa al settore edilizio, ha fatto notevoli passi nella direzione dell’innovazione, sia di prodotto che di processo, attraverso un costante impegno e un consistente investimento nella ricerca. Lo scenario contemporaneo in cui opera la cultura progettuale in Europa e nei paesi più industrializzati si è modificato radicalmente e ha oramai trovato un suo assetto. I capisaldi di questo nuovo scenario sono da ricercare, in generale, in una diversa realtà politico-economica e, in particolare, in una diversa tradizione materiale e costruttiva che della serialità dei componenti, della stratificazione degli elementi tecnici, della separazione tra elementi portanti e portati, in altre parole della costruzione fatta per elementi assemblati a secco, ha fatto l’essenza stessa della cultura architettonica. L’Italia, come gli altri paesi della Comunità Europea, sta vivendo un periodo di transizione in cui non sono ancora chiari gli assetti futuri. Il pericolo che corre la cultura architettonica e l’industria delle costruzioni è quello di procedere verso una sostanziale omologazione “per clonazione” ai parametri internazionali della produzione, piuttosto che trovare quelle forme e quei modelli originali che potrebbero svilupparsi sulla base di un processo di ibridazione tra diverse tradizioni costruttive.
2004
DI GIULIO, Roberto; Q. L., Kiang; C., Terpolilli
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1200891
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact