L’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aeromobili, introdotta per il solo 2004 dalla legge finanziaria di tale anno, come si era previsto nel precedente intervento sul tema, è diventata permanente ad opera della legge n.140/2004. Sulla base di questo presupposto, nel presente lavoro si argomenta circa la necessità di una modifica delle finalità del tributo per tener conto di tutte le esternalità, positive e negative, prodotte dagli aeroporti. Su queste evidenze si avanza una proposta di modifica dell’oggetto del tributo, verso l’estensione della sua applicazione a tutto il traffico aereo, quindi non solo agli imbarchi dei passeggeri, ma anche al traffico merci e non commerciale, componenti che attualmente ne sono esenti. Al tributo così ridefinito si affida la duplice finalità di contribuire, da un lato a dare maggiore efficacia alla pianificazione territoriale ed ambientale e, dall’altro, alla programmazione e alla razionalizzazione dello sviluppo degli aeroporti. Infine, utilizzando i dati del traffico aereo, si argomenta sull’opportunità di introdurre il nuovo tributo, con base più ampia e più solida e, conseguentemente, con un gettito significativo, nell’ordinamento finanziario delle istituende Città metropolitane per sostanziare la loro autonomia tributaria.
Addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aeromobili
BRUZZO, Aurelio;FERRI, Vittorio
2005
Abstract
L’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aeromobili, introdotta per il solo 2004 dalla legge finanziaria di tale anno, come si era previsto nel precedente intervento sul tema, è diventata permanente ad opera della legge n.140/2004. Sulla base di questo presupposto, nel presente lavoro si argomenta circa la necessità di una modifica delle finalità del tributo per tener conto di tutte le esternalità, positive e negative, prodotte dagli aeroporti. Su queste evidenze si avanza una proposta di modifica dell’oggetto del tributo, verso l’estensione della sua applicazione a tutto il traffico aereo, quindi non solo agli imbarchi dei passeggeri, ma anche al traffico merci e non commerciale, componenti che attualmente ne sono esenti. Al tributo così ridefinito si affida la duplice finalità di contribuire, da un lato a dare maggiore efficacia alla pianificazione territoriale ed ambientale e, dall’altro, alla programmazione e alla razionalizzazione dello sviluppo degli aeroporti. Infine, utilizzando i dati del traffico aereo, si argomenta sull’opportunità di introdurre il nuovo tributo, con base più ampia e più solida e, conseguentemente, con un gettito significativo, nell’ordinamento finanziario delle istituende Città metropolitane per sostanziare la loro autonomia tributaria.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.