Gli studi condotti sul materiale paleontologico del giacimento di Isernia La Pineta, hanno fornito un contributo alla comprensione delle attività di sfruttamento delle carcasse animali da parte dell’uomo preistorico. Tali attività sono riconducibili ad un processo di selezione della specie e delle porzioni scheletriche rinvenute nel giacimento, alla macellazione e alla fratturazione intenzionale delle ossa lunghe e della mandibola al fine di recuperare il midollo e altre parti di interesse alimentare soprattutto per quanto riguarda i reperti appartenenti al bisonte ed in minor misura a rinoceronte, orso ed elefante. La composizione dell’insieme faunistico è costituita principalmente da resti di bisonte seguito da rinoceronte, elefante ed orso. I resti di Ursus deningeri sono presenti in tutte le 3 archeosuperifici di Isernia e costituiscono la quarta specie più rappresentata nel t. 3a relativamente al numero dei resti mentre in base al calcolo del NMI risulta essere la terza con 13 individui. Con questo contributo si vogliono presentare le evidenze di attività antropiche legate allo sfruttamento delle carcasse di Ursus deningeri riscontrate anche sui materiali recuperati durante le ultime campagne di scavo. In effetti l’osservazione immediata di questi reperti, precedente ad interventi di restauro, ha consentito il riconoscimento di tracce lineari e raschiature su alcuni reperti di orso imputabili allo scorrimento del bordo tagliente di uno strumento litico.

Lo sfruttamento di Ursus deningeri nel sito paleolitico di Isernia La Pineta.

THUN HOHENSTEIN, Ursula;Peretto C.
2005

Abstract

Gli studi condotti sul materiale paleontologico del giacimento di Isernia La Pineta, hanno fornito un contributo alla comprensione delle attività di sfruttamento delle carcasse animali da parte dell’uomo preistorico. Tali attività sono riconducibili ad un processo di selezione della specie e delle porzioni scheletriche rinvenute nel giacimento, alla macellazione e alla fratturazione intenzionale delle ossa lunghe e della mandibola al fine di recuperare il midollo e altre parti di interesse alimentare soprattutto per quanto riguarda i reperti appartenenti al bisonte ed in minor misura a rinoceronte, orso ed elefante. La composizione dell’insieme faunistico è costituita principalmente da resti di bisonte seguito da rinoceronte, elefante ed orso. I resti di Ursus deningeri sono presenti in tutte le 3 archeosuperifici di Isernia e costituiscono la quarta specie più rappresentata nel t. 3a relativamente al numero dei resti mentre in base al calcolo del NMI risulta essere la terza con 13 individui. Con questo contributo si vogliono presentare le evidenze di attività antropiche legate allo sfruttamento delle carcasse di Ursus deningeri riscontrate anche sui materiali recuperati durante le ultime campagne di scavo. In effetti l’osservazione immediata di questi reperti, precedente ad interventi di restauro, ha consentito il riconoscimento di tracce lineari e raschiature su alcuni reperti di orso imputabili allo scorrimento del bordo tagliente di uno strumento litico.
2005
Ursus deningeri; Middle Pleistocene; Cutmarks; Exploitation; SEM
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