L’intensificarsi della frequenza di casi di dissesti aziendali negli ultimi anni ha riacceso e rinvigorito il dibattito accademico (ma anche professionale) in merito alla necessità di individuare uno strumento in grado di diagnosticare, per tempo e con buon grado di attendibilità, gli stati di antifunzionalità delle combinazioni produttive. A tal proposito, accanto alle tradizionali analisi di bilancio, sono stati sviluppati modelli predittivi basati su specifiche tecniche statistiche. Quest’ultimi si propongono di agevolare gli analisti, interni ed esterni, nella formulazione di un giudizio in merito alla futura affidabilità aziendale. Più precisamente, le tecniche in questione permettono di ottenere una rappresentazione semplificata del fenomeno studiato. Con il presente lavoro si è cercato di verificare, con riferimento ad una specifica e circoscritta realtà, la capacità predittiva del modello Z Score di Altman. Questo, come noto, è da più parti ritenuto lo strumento cardine in tema di diagnosi precoce dei sintomi di squilibrio aziendale. Più precisamente, il modello è stato applicato ad un campione di aziende di piccole e medie dimensioni ubicate nel territorio ferrarese. Alla base di questa ricerca vi è, in buona sostanza, l’intenzione di appurare l’affidabilità dello Z Score nel preconizzare gli stati di crisi in un contesto spazio-temporale diverso da quello in cui è stato originariamente elaborato. Lo studio è stato condotto mediante un processo per fasi, tra loro strettamente interconnesse e sequenziali. Inizialmente si è proceduto ad un’attenta disanima dei principali contributi della letteratura italiana ed anglosassone per contestualizzare il modello testato nel filone degli studi in materia. Nello stadio successivo, si è definito un campione di aziende in dissesto, per le quali è stata avviata procedura concorsuale nel biennio 2003 - 2004. Si è poi applicato il modello ai bilanci relativi ai quattro esercizi immediatamente antecedenti il momento di manifestazione della crisi. Quindi si è verificato se lo Z Score fosse in grado di anticipare lo stato di insolvenza verificatosi negli anni successivi. Si è anche testato, ad ulteriore riprova, un campione di aziende in normali condizioni operative.
I modelli di diagnosi precoce della crisi aziendale: una verifica empirica del grado di affidabilità.
CESTARI, Greta
2006
Abstract
L’intensificarsi della frequenza di casi di dissesti aziendali negli ultimi anni ha riacceso e rinvigorito il dibattito accademico (ma anche professionale) in merito alla necessità di individuare uno strumento in grado di diagnosticare, per tempo e con buon grado di attendibilità, gli stati di antifunzionalità delle combinazioni produttive. A tal proposito, accanto alle tradizionali analisi di bilancio, sono stati sviluppati modelli predittivi basati su specifiche tecniche statistiche. Quest’ultimi si propongono di agevolare gli analisti, interni ed esterni, nella formulazione di un giudizio in merito alla futura affidabilità aziendale. Più precisamente, le tecniche in questione permettono di ottenere una rappresentazione semplificata del fenomeno studiato. Con il presente lavoro si è cercato di verificare, con riferimento ad una specifica e circoscritta realtà, la capacità predittiva del modello Z Score di Altman. Questo, come noto, è da più parti ritenuto lo strumento cardine in tema di diagnosi precoce dei sintomi di squilibrio aziendale. Più precisamente, il modello è stato applicato ad un campione di aziende di piccole e medie dimensioni ubicate nel territorio ferrarese. Alla base di questa ricerca vi è, in buona sostanza, l’intenzione di appurare l’affidabilità dello Z Score nel preconizzare gli stati di crisi in un contesto spazio-temporale diverso da quello in cui è stato originariamente elaborato. Lo studio è stato condotto mediante un processo per fasi, tra loro strettamente interconnesse e sequenziali. Inizialmente si è proceduto ad un’attenta disanima dei principali contributi della letteratura italiana ed anglosassone per contestualizzare il modello testato nel filone degli studi in materia. Nello stadio successivo, si è definito un campione di aziende in dissesto, per le quali è stata avviata procedura concorsuale nel biennio 2003 - 2004. Si è poi applicato il modello ai bilanci relativi ai quattro esercizi immediatamente antecedenti il momento di manifestazione della crisi. Quindi si è verificato se lo Z Score fosse in grado di anticipare lo stato di insolvenza verificatosi negli anni successivi. Si è anche testato, ad ulteriore riprova, un campione di aziende in normali condizioni operative.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.