Il saggio analizza la disciplina ordinaria del procedimento penale a carico dei parlamentari (legge n. 140 del 2003), intervenuta ad attuare, con dieci anni di ritardo, la riforma costituzionale delle immunità processuali previste dall’art. 68 commi 2 e 3 Cost. Vengono trattate le questioni poste dal catalogo degli atti assoggettati ad autorizzazione preventiva delle Camere, con particolare riferimento ai mezzi di ricerca della prova e ai provvedimenti in materia di libertà personale. Speciale risalto, in questa disamina, viene dato all’ipotesi relativa alla scoperta del parlamentare in flagranza di reato, tale da non richiedere alcuna autorizzazione ad acta. Lo scritto si sofferma poi su presupposti formali e contenuto della richiesta di autorizzazione rivolta all’assemblea legislativa. L’autore tenta quindi di individuare il fondamento costituzionale dell’assenso politico necessario per sottoporre il parlamentare alle cosiddette intercettazioni indirette o casuali, distinguendo la sorte processuale delle captazioni irrilevanti da quella dei risultati utili all’accertamento. La conclusione è dedicata all’estensione soggettiva e temporale del nulla osta politico all’uso delle intercettazioni indirette.
Procedimento a carico dei parlamentari
NEGRI, Daniele
2005
Abstract
Il saggio analizza la disciplina ordinaria del procedimento penale a carico dei parlamentari (legge n. 140 del 2003), intervenuta ad attuare, con dieci anni di ritardo, la riforma costituzionale delle immunità processuali previste dall’art. 68 commi 2 e 3 Cost. Vengono trattate le questioni poste dal catalogo degli atti assoggettati ad autorizzazione preventiva delle Camere, con particolare riferimento ai mezzi di ricerca della prova e ai provvedimenti in materia di libertà personale. Speciale risalto, in questa disamina, viene dato all’ipotesi relativa alla scoperta del parlamentare in flagranza di reato, tale da non richiedere alcuna autorizzazione ad acta. Lo scritto si sofferma poi su presupposti formali e contenuto della richiesta di autorizzazione rivolta all’assemblea legislativa. L’autore tenta quindi di individuare il fondamento costituzionale dell’assenso politico necessario per sottoporre il parlamentare alle cosiddette intercettazioni indirette o casuali, distinguendo la sorte processuale delle captazioni irrilevanti da quella dei risultati utili all’accertamento. La conclusione è dedicata all’estensione soggettiva e temporale del nulla osta politico all’uso delle intercettazioni indirette.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.