Il saggio si occupa a tutto tondo delle modifiche normative apportate al giudizio abbreviato dalla legge n. 479 del 1999, osservando come la novella abbia inciso in modo così esteso e profondo sulla disciplina anteriore che l’istituto sembra conservare del precedente quasi soltanto il nome. Piuù in particolare, l’autore considera come, in virtù della scomparsa dai presupposti del rito speciale del consenso del pubblico ministero e della clausola riguardante la definibilità allo stato degli atti, il giudizio abbreviato sia divenuto, da semplice aspettativa dell’imputato, un suo autentico diritto potestativo. Lo scritto prosegue con l’analisi dei meccanismi normativi che presiedono alla completezza della piattaforma probatoria necessaria alla decisione; evidenzia le aporie in tema di modifica dell’imputazione; critica la scelta normativa di rinunciare alla garanzia del collegio per i reati punibili con la pena dell’ergastolo. Perplessità suscita anche il regime ottativo di pubblicità dell’udienza. Uno spazio a sé meritano pure le incognite sul diritto alla prova nel giudizio d’appello.
Il «nuovo» giudizio abbreviato: un diritto dell’imputato tra nostalgie inquisitorie e finalità di economia processuale
NEGRI, Daniele
2000
Abstract
Il saggio si occupa a tutto tondo delle modifiche normative apportate al giudizio abbreviato dalla legge n. 479 del 1999, osservando come la novella abbia inciso in modo così esteso e profondo sulla disciplina anteriore che l’istituto sembra conservare del precedente quasi soltanto il nome. Piuù in particolare, l’autore considera come, in virtù della scomparsa dai presupposti del rito speciale del consenso del pubblico ministero e della clausola riguardante la definibilità allo stato degli atti, il giudizio abbreviato sia divenuto, da semplice aspettativa dell’imputato, un suo autentico diritto potestativo. Lo scritto prosegue con l’analisi dei meccanismi normativi che presiedono alla completezza della piattaforma probatoria necessaria alla decisione; evidenzia le aporie in tema di modifica dell’imputazione; critica la scelta normativa di rinunciare alla garanzia del collegio per i reati punibili con la pena dell’ergastolo. Perplessità suscita anche il regime ottativo di pubblicità dell’udienza. Uno spazio a sé meritano pure le incognite sul diritto alla prova nel giudizio d’appello.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.