Il lavoro affronta il tema della soggettività delle organizzazioni pubbliche prive di personalità giuridica nello specifico campo del diritto amministrativo. Tale situazione, evidenziatasi dapprima come problematica in alcuni orientamenti giurisprudenziali (in tema di legittimazione passiva di uffici pubblici), ma poi rappresentata anche dalla dottrina ed ora anche nella manualistica corrente, testimonia un interessante fenomeno di "sdoppiamento" della soggettività (organizzazioni pubbliche con o senza personalità). Il lavoro approfondisce le linee portanti di tale sviluppo, sottolineando come, mentre nel diritto privato viene posta maggiormente in risalto l'idea della sogettività sovra-individuale come forma di perseguimento di un interesse proprio della persona giuridica (spesso lasciando integra l'alternativa della responsabilità individuale delle persone fisiche agenti), nel diritto pubblico il riconoscimento della personalità giuridica - e dunque anche di una soggettività senza personalità - risponde ad una finalità di garanzia delle situazioni giuridiche individuali contro la pubblica amministrazione. Tale fenomeno va quindi posto nel solco della "crisi" della figure organizzative del diritto amministrativo ed evidenzia un processo di "oggettivazione" del potere pubblico dettato da un principio di responsabilità degli apparati. Il che comporta, tra l'altro, un'esigenza di reinterpretazione di alcuni istituti processuali che disciplinano l'evocazione in giudizio della p.a. secondo presupposti strettamente soggettivi, imperniati sulle figure giuridiche tradizionali ossia, appunto, sul criterio della "personalità" dell'amministrazione resistente.
Soggettività senza personalità giuridica
MAGRI, Marco
2004
Abstract
Il lavoro affronta il tema della soggettività delle organizzazioni pubbliche prive di personalità giuridica nello specifico campo del diritto amministrativo. Tale situazione, evidenziatasi dapprima come problematica in alcuni orientamenti giurisprudenziali (in tema di legittimazione passiva di uffici pubblici), ma poi rappresentata anche dalla dottrina ed ora anche nella manualistica corrente, testimonia un interessante fenomeno di "sdoppiamento" della soggettività (organizzazioni pubbliche con o senza personalità). Il lavoro approfondisce le linee portanti di tale sviluppo, sottolineando come, mentre nel diritto privato viene posta maggiormente in risalto l'idea della sogettività sovra-individuale come forma di perseguimento di un interesse proprio della persona giuridica (spesso lasciando integra l'alternativa della responsabilità individuale delle persone fisiche agenti), nel diritto pubblico il riconoscimento della personalità giuridica - e dunque anche di una soggettività senza personalità - risponde ad una finalità di garanzia delle situazioni giuridiche individuali contro la pubblica amministrazione. Tale fenomeno va quindi posto nel solco della "crisi" della figure organizzative del diritto amministrativo ed evidenzia un processo di "oggettivazione" del potere pubblico dettato da un principio di responsabilità degli apparati. Il che comporta, tra l'altro, un'esigenza di reinterpretazione di alcuni istituti processuali che disciplinano l'evocazione in giudizio della p.a. secondo presupposti strettamente soggettivi, imperniati sulle figure giuridiche tradizionali ossia, appunto, sul criterio della "personalità" dell'amministrazione resistente.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.