La giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia di emissioni inquinanti si basa sulla tutela del diritto alla salute; sancisce la prevalenza di tale diritto sulle esigenze economiche dell'impresa e, segnatamente, lo pone a discapito dei costi che quest'ultima deve sostenere per l'abbattimento delle emissioni stesse. Tuttavia, recenti pronunce hanno evidenziato come la legislazione ambientale si regga su di un "bilanciamento" tra la tutela del'ambiente e la salvaguardia dello sviluppo, così mostrando di ritenere rilevante anche l'istanza opposta alla garanzia della salute (in dimensione collettiva), ovverosia la tutela della realizzazione dell'intervento inquinante. Il lavoro cerca di far luce sul rapporto tra la legislazione ambientale ed il diritto alla salute, sottolineando come quel "bilanciamento" debba essere interametne confinato all'applicazione delle fattispecie riguardate dalla legislazione ambientale (strettamente intesa). La tutela del diritto alla salute, in sè e per sè, non deve quindi restare affidata a concetti quali lo "standard" di protezione o la "migliore tecnologia disponibile", proprio perchè essa, siccome ancorata ad una potenziale lesione del "bene" salute, non può incontrare nessun bilanciamento che possa validamente soverchiarla. La conclusione - che pure non è contraria, in linea di principio, all'idea di una "duplice" ratio della legislazione ambientale - auspica, nel contempo, la conservazione dell'indirizzo giurisprudenziale per cui la tutela della salute è possibile anche contro emissioni regolarmente autorizzate.
La tutela contro le emissioni inquinanti nella giurisprudenza costituzionale sull'ambiente
MAGRI, Marco
2005
Abstract
La giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia di emissioni inquinanti si basa sulla tutela del diritto alla salute; sancisce la prevalenza di tale diritto sulle esigenze economiche dell'impresa e, segnatamente, lo pone a discapito dei costi che quest'ultima deve sostenere per l'abbattimento delle emissioni stesse. Tuttavia, recenti pronunce hanno evidenziato come la legislazione ambientale si regga su di un "bilanciamento" tra la tutela del'ambiente e la salvaguardia dello sviluppo, così mostrando di ritenere rilevante anche l'istanza opposta alla garanzia della salute (in dimensione collettiva), ovverosia la tutela della realizzazione dell'intervento inquinante. Il lavoro cerca di far luce sul rapporto tra la legislazione ambientale ed il diritto alla salute, sottolineando come quel "bilanciamento" debba essere interametne confinato all'applicazione delle fattispecie riguardate dalla legislazione ambientale (strettamente intesa). La tutela del diritto alla salute, in sè e per sè, non deve quindi restare affidata a concetti quali lo "standard" di protezione o la "migliore tecnologia disponibile", proprio perchè essa, siccome ancorata ad una potenziale lesione del "bene" salute, non può incontrare nessun bilanciamento che possa validamente soverchiarla. La conclusione - che pure non è contraria, in linea di principio, all'idea di una "duplice" ratio della legislazione ambientale - auspica, nel contempo, la conservazione dell'indirizzo giurisprudenziale per cui la tutela della salute è possibile anche contro emissioni regolarmente autorizzate.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.