La difficile integrazione tra diritto comunitario e diritto penale: il caso della disciplina agroalimentare

The study shows that, in the absence of community laws including criminal sanctions on the theme of alimentation, the normative technique usually employed by the countries of the E.E.C. to punish those who violate these laws allows for a division between the precepts of European Law and the sanctions imposed by the Community members. Having analysed both the positive and the negative consequences connected to such a normative technique (with greater emphasis on the negative aspects), the study examines the problem of the disapplication of criminal rules for alimentation which conflict with community sources, with particolar reference to the hypotheses of "reverse discrimination" produced in Art. 30 of the E.C. Treaty.

Il lavoro pone in luce come, in assenza di testi comunitari in materia alimentare contenenti sanzioni criminali, la tecnica normativa utilizzata per perseguire le violazioni di tali testi comporti, di regola, la separazione tra il precetto di fonte comunitaria e la sanzione di fonte nazionale. Dopo aver analizzato le conseguenze - positive ma soprattutto negative - connesse a tale tecnica normativa, il lavoro prende in esame il problema della disapplicazione delle norme penali in materia alimentare contrastanti con le fonti comunitarie, con particolare riferimento alle ipotesi di "discriminazione alla rovescia" prodotte dall'aq-t. 30 del Trattato C.E.