L’interesse rivolto agli aspetti contabili e di bilancio delle regioni è stato limitato da alcune ragioni storiche, al di là della loro tardiva istituzione (1970). Una prima ragione può essere riferita alla considerazione che la prima legge che regolò l’ordinamento contabile delle regioni, l. 335 del 1976, non fece altro che trasportare le regole della contabilità di stato, limitando la possibilità di sviluppo di prassi e studi autonomi. Un’ulteriore causa è individuabile nel limitato ruolo inizialmente assegnato alle regioni, svolgendo funzioni di intermediarie tra il territorio ed l’amministrazione centrale, senza un reale potere decisionali sulle politiche. Nel corso dell’ultimo decennio, questi elementi sono andati modificandosi sostanzialmente ad iniziare con il processo di decentramento amministrativo iniziato dalle c.d. Bassanini (l. n. 59 del 1997 e l. n. 112 del 1998), fino all’approvazione della legge costituzionale n. 3 del 2001 che ha sancito i principi del federalismo, attribuendo competenza esclusiva o concorrente alle regioni in molti ambiti di intervento della pubblica amministrazione. Le regioni, quindi, a seguito dei cambiamenti sopra descritti divengono sempre più attori determinanti lo sviluppo ed il benessere di un determinato territorio. Da qui nasce l’esigenza di costruire un sistema coordinato di processi e strumenti contabili ed extracontabili per la rilevazione e la successiva rappresentazione degli andamenti della gestione, sia all’interno e sia all’esterno. Al crescere della complessità dei sistemi contabili adottati e delle modalità di rappresentazione, cresce proporzionalmente l’esigenza di un corpus di principi e prassi contabili generalmente accettate che permettano di dare attendibilità e veridicità alle informazioni prodotte dal sistema informativo-contabile. Infatti, nel corso degli ultimi anni, i documenti contabili e di bilancio delle regioni hanno subito un rilevante cambiamento. La l. n. 208 del 1999 attribuì una delega al Governo ad emanare uno o più decreti per adeguare il sistema contabile delle regioni ai principi e criteri della legge di riforma della contabilità di Stato, l. n. 94 del 1997. Ne seguì l’approvazione del D.lgs. n. 76 del 2000 che rappresenta l’attuale riferimento normativo per le regioni in materia di bilancio e contabilità. L’attuale normativa riconosce autonomia contabile alle regioni, autonomia che richiederà la presenza di specifici principi contabili che ne possano guidare e controllare le scelte ed i comportamenti. Obiettivo di questo contributo, in sintesi, è quello di affrontare il tema dei principi contabili nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento alle regioni. Per tale ragione, nel paragrafo successivo si delinearà sinteticamente l’evoluzione del ruolo delle regioni nel contesto nazionale, mentre nel §3 si descriverà l’attuale sistema informativo-contabile e le criticità in esso presenti. Le sezioni successive, infine, cercheranno di evidenziare il ruolo dei principi contabili e una proposta metodologica per la loro introduzione nella pubblica amministrazione e specificatamente nelle regioni.

Riflessi dei principi contabili sul sistema informativo delle regioni

BRACCI, Enrico;DEIDDA GAGLIARDO, Enrico
2006

Abstract

L’interesse rivolto agli aspetti contabili e di bilancio delle regioni è stato limitato da alcune ragioni storiche, al di là della loro tardiva istituzione (1970). Una prima ragione può essere riferita alla considerazione che la prima legge che regolò l’ordinamento contabile delle regioni, l. 335 del 1976, non fece altro che trasportare le regole della contabilità di stato, limitando la possibilità di sviluppo di prassi e studi autonomi. Un’ulteriore causa è individuabile nel limitato ruolo inizialmente assegnato alle regioni, svolgendo funzioni di intermediarie tra il territorio ed l’amministrazione centrale, senza un reale potere decisionali sulle politiche. Nel corso dell’ultimo decennio, questi elementi sono andati modificandosi sostanzialmente ad iniziare con il processo di decentramento amministrativo iniziato dalle c.d. Bassanini (l. n. 59 del 1997 e l. n. 112 del 1998), fino all’approvazione della legge costituzionale n. 3 del 2001 che ha sancito i principi del federalismo, attribuendo competenza esclusiva o concorrente alle regioni in molti ambiti di intervento della pubblica amministrazione. Le regioni, quindi, a seguito dei cambiamenti sopra descritti divengono sempre più attori determinanti lo sviluppo ed il benessere di un determinato territorio. Da qui nasce l’esigenza di costruire un sistema coordinato di processi e strumenti contabili ed extracontabili per la rilevazione e la successiva rappresentazione degli andamenti della gestione, sia all’interno e sia all’esterno. Al crescere della complessità dei sistemi contabili adottati e delle modalità di rappresentazione, cresce proporzionalmente l’esigenza di un corpus di principi e prassi contabili generalmente accettate che permettano di dare attendibilità e veridicità alle informazioni prodotte dal sistema informativo-contabile. Infatti, nel corso degli ultimi anni, i documenti contabili e di bilancio delle regioni hanno subito un rilevante cambiamento. La l. n. 208 del 1999 attribuì una delega al Governo ad emanare uno o più decreti per adeguare il sistema contabile delle regioni ai principi e criteri della legge di riforma della contabilità di Stato, l. n. 94 del 1997. Ne seguì l’approvazione del D.lgs. n. 76 del 2000 che rappresenta l’attuale riferimento normativo per le regioni in materia di bilancio e contabilità. L’attuale normativa riconosce autonomia contabile alle regioni, autonomia che richiederà la presenza di specifici principi contabili che ne possano guidare e controllare le scelte ed i comportamenti. Obiettivo di questo contributo, in sintesi, è quello di affrontare il tema dei principi contabili nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento alle regioni. Per tale ragione, nel paragrafo successivo si delinearà sinteticamente l’evoluzione del ruolo delle regioni nel contesto nazionale, mentre nel §3 si descriverà l’attuale sistema informativo-contabile e le criticità in esso presenti. Le sezioni successive, infine, cercheranno di evidenziare il ruolo dei principi contabili e una proposta metodologica per la loro introduzione nella pubblica amministrazione e specificatamente nelle regioni.
2006
9788846479310
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