Il presente lavoro si articola in quattro fondamentali parti. Nella prima, di carattere prevalentemente propedeutico, si provvede ad effettuare un inquadramento complessivo del tema qui affrontato e, in particolare, da due punti di vista, quello giuridico-istituzionale e quello disciplinare, stante la carenza di contributi nella letteratura scientifica tendenti a delineare gli esatti contorni della perequazione territoriale rispetto ad altri e più noti tipi di perequazione. Nella seconda parte, che costituisce quella centrale dello studio si procede ad una illustrazione delle non numerose, ma tuttavia eterogenee esperienze finora registrate in Emilia-Romagna, alla luce delle informazioni disponibili, nonché alla illustrazione dei metodi e dei risultati che sono stati, rispettivamente, applicati ed ottenuti nei due tentativi che si ritengono quelli più significativi, in quanto più coerenti con la normativa regionale vigente in materia. Successivamente, nella terza parte - di carattere più operativo - si passa ad evidenziare i non pochi aspetti critici che si presentano nel momento in cui si cerca di uscire da specifici contesti territoriali per tentare un’applicazione più generale del metodo elaborato ed adottato sulla base di ben precise ipotesi e condizioni. In particolare, ci si sofferma nell’analisi delle problematiche connesse all’istituzione ed alla gestione del fondo di “compensazione”. Sebbene il numero delle esperienze disponibili non sia assolutamente elevato e, soprattutto, tali tentativi presentino caratteri di eterogeneità, sembra di poter sottolineare i principali risultati che emergono dall’indagine condotta, soprattutto al fine di consentire o favorire una diffusione del ricorso alla perequazione territoriale nel più ampio contesto regionale. Un primo risultato di carattere generale che si pensa di aver raggiunto, è il contributo recato al dibattito condotto in sede politico-amministrativa sulla compatibilità o meno tra l’obiettivo del riequilibrio territoriale che veniva privilegiato in passato e quello della competitività del territorio regionale che si è più recentemente imposto in seguito all’accentuazione della competizione a scala mondiale a causa del processo di globalizzazione dei mercati. Inoltre, si sono evidenziate le principali condizioni affinché tale processo possa giungere ad una simile conclusione, condizioni che appaiono di natura tendenzialmente politico-istituzionale, giacché si è verificato che quelle legate alla fattibilità delle necessarie attività preliminari sono ampiamente soddisfatte.

La perequazione territoriale in Emilia-Romagna. Esperienze, problemi e prospettive

BRUZZO, Aurelio;
2005

Abstract

Il presente lavoro si articola in quattro fondamentali parti. Nella prima, di carattere prevalentemente propedeutico, si provvede ad effettuare un inquadramento complessivo del tema qui affrontato e, in particolare, da due punti di vista, quello giuridico-istituzionale e quello disciplinare, stante la carenza di contributi nella letteratura scientifica tendenti a delineare gli esatti contorni della perequazione territoriale rispetto ad altri e più noti tipi di perequazione. Nella seconda parte, che costituisce quella centrale dello studio si procede ad una illustrazione delle non numerose, ma tuttavia eterogenee esperienze finora registrate in Emilia-Romagna, alla luce delle informazioni disponibili, nonché alla illustrazione dei metodi e dei risultati che sono stati, rispettivamente, applicati ed ottenuti nei due tentativi che si ritengono quelli più significativi, in quanto più coerenti con la normativa regionale vigente in materia. Successivamente, nella terza parte - di carattere più operativo - si passa ad evidenziare i non pochi aspetti critici che si presentano nel momento in cui si cerca di uscire da specifici contesti territoriali per tentare un’applicazione più generale del metodo elaborato ed adottato sulla base di ben precise ipotesi e condizioni. In particolare, ci si sofferma nell’analisi delle problematiche connesse all’istituzione ed alla gestione del fondo di “compensazione”. Sebbene il numero delle esperienze disponibili non sia assolutamente elevato e, soprattutto, tali tentativi presentino caratteri di eterogeneità, sembra di poter sottolineare i principali risultati che emergono dall’indagine condotta, soprattutto al fine di consentire o favorire una diffusione del ricorso alla perequazione territoriale nel più ampio contesto regionale. Un primo risultato di carattere generale che si pensa di aver raggiunto, è il contributo recato al dibattito condotto in sede politico-amministrativa sulla compatibilità o meno tra l’obiettivo del riequilibrio territoriale che veniva privilegiato in passato e quello della competitività del territorio regionale che si è più recentemente imposto in seguito all’accentuazione della competizione a scala mondiale a causa del processo di globalizzazione dei mercati. Inoltre, si sono evidenziate le principali condizioni affinché tale processo possa giungere ad una simile conclusione, condizioni che appaiono di natura tendenzialmente politico-istituzionale, giacché si è verificato che quelle legate alla fattibilità delle necessarie attività preliminari sono ampiamente soddisfatte.
2005
Perequazione territoriale; analisi regionale
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