Lo sviluppo di tecnologie e di metodiche innovative per la diagnostica non invasiva di opere d’arte è l’obiettivo comune delle linee di ricerca avviate presso il Dipartimento di Fisica di Ferrara, che trovano integrazione e complemento nel quadro delle attività formative promosse dall’ateneo nel campo delle Scienze e Tecnologie applicate ai Beni Culturali. Si tratta essenzialmente delle tre direttrici di ricerca sinteticamente descritte nel seguito e dedicate a: le innovazioni tecnologiche della Riflettografia Infrarossa; il monitoraggio dello stato di conservazione dell’Arte Contemporanea; la distribuzione di elementi chimici in uno strato dipinto. Un nuovo strumento per la Riflettografia Infrarossa a banda spettrale estesa è dedicato al rilievo del disegno preparatorio nei dipinti del Seicento, nei quali la preparazione della tela con mestica scura e l’uso di colori a olio a corpo ha finora impedito il ripetersi dei successi di questa diagnostica sui dipinti più antichi. Per la conservazione dell’arte contemporanea [1] è stata sviluppata una metodologia di Spettroscopia per Immagini [2], basata sull’acquisizione di immagini digitali in varie bande dello spettro visibile ed infrarosso e integrata dalla elaborazione numerica dei dati [3], per riconoscere precocemente le alterazioni subite dallo strato pittorico senza richiedere neppure il minimo contatto con la superficie dipinta. Ben note sono le applicazioni della Radiografia tradizionale allo studio e alla diagnostica di dipinti antichi e moderni. La ricerca in questo campo è rivolta ad ricostruire la mappa della distribuzione dei pigmenti nel dipinto, informazione preziosa per la conoscenza della tecnica pittorica e per l’individuazione di pentimenti e ridipinture, fino ad oggi privilegio di tecnologie nucleari di rara accessibilità. Per questo si sta mettendo a punto una metodologia mutuata dalla Angiografia Medica, la Radiografia Differenziale ad Assorbimento K, [4] che consentirà, attraverso il riconoscimento di elementi caratteristici, di distinguere numerosi colori usati dagli artisti con una semplice radiografia digitale. La tecnica si basa sulla produzione di due fasci di raggi X, quasi monocromatici, con energia media rispettivamente al di sotto e al di sopra della soglia di assorbimento K dell’elemento considerato. In questo modo si ottengono due immagini che, sottratte opportunamente [5], evidenziano la distribuzione topografica dell’elemento stesso. I fasci di raggi X sono prodotti da un tubo radiogeno convenzionale e sono monocromatizzati tramite diffrazione di Bragg su un mosaico di cristalli di grafite pirolitica. Queste ricerche di Fisica Applicata ai Beni Culturali si sono progressivamente sviluppate attorno alle esperienze applicative di tecniche fisiche già affermate nella diagnostica di opere d’arte e di imaging medico: dalla luce radente alla radiografia X, dalla fluorescenza UV alla riflettografia NIR. Queste attività sono state più volte al centro di percorsi didattici interdisciplinari rivolti alla formazione di Restauratori, all’orientamento preuniversitario, alla formazione di Operatori per la Strumentazione Fisica applicata ai Beni Culturali. Le Diagnostiche per Immagini sono oggi parte integrante degli insegnamenti dei Corsi di Laurea in Tecnologie per i Beni Culturali e di Scienze dei Beni Culturali e Ambientali. Vengono proposte ed impiegate dagli studenti nei corsi di Laboratorio di Archeometria e nelle varie attività didattiche curricolari – esercitazioni, stages, tesi – di Tecnologie per i Beni Culturali e della Laurea Specialistica in Conservazione e Diagnostica di Opere d’Arte Moderna e Contemporanea. Da quest’anno sono pure al centro del Dottorato in Scienze per l’Archeologia e per i Beni Culturali, che completa la formazione universitaria dei futuri ricercatori in questo settore. Questi percorsi di ricerca e di insegnamento si inseriscono peraltro in un ambiente culturale da sempre favorevole alla promozione dell’arte e in particolare dell’Arte Contemporanea. Ferrara e il suo territorio, infatti, conservano nei propri Musei e Gallerie le testimonianze concrete dei numerosi capitoli di storia dell’arte di cui sono stati protagonisti. E ancora testimonianza è l’attuale, continua offerta delle esposizioni temporanee di Palazzo dei Diamanti, che presentano gli artisti i movimenti le scuole che negli ultimi due secoli hanno segnato il percorso dell’arte e formato il senso artistico contemporaneo.

Diagnostica per Immagini di opere d’arte: percorsi di ricerca e formazione all’Università di Ferrara

PETRUCCI, Ferruccio Carlo
2006

Abstract

Lo sviluppo di tecnologie e di metodiche innovative per la diagnostica non invasiva di opere d’arte è l’obiettivo comune delle linee di ricerca avviate presso il Dipartimento di Fisica di Ferrara, che trovano integrazione e complemento nel quadro delle attività formative promosse dall’ateneo nel campo delle Scienze e Tecnologie applicate ai Beni Culturali. Si tratta essenzialmente delle tre direttrici di ricerca sinteticamente descritte nel seguito e dedicate a: le innovazioni tecnologiche della Riflettografia Infrarossa; il monitoraggio dello stato di conservazione dell’Arte Contemporanea; la distribuzione di elementi chimici in uno strato dipinto. Un nuovo strumento per la Riflettografia Infrarossa a banda spettrale estesa è dedicato al rilievo del disegno preparatorio nei dipinti del Seicento, nei quali la preparazione della tela con mestica scura e l’uso di colori a olio a corpo ha finora impedito il ripetersi dei successi di questa diagnostica sui dipinti più antichi. Per la conservazione dell’arte contemporanea [1] è stata sviluppata una metodologia di Spettroscopia per Immagini [2], basata sull’acquisizione di immagini digitali in varie bande dello spettro visibile ed infrarosso e integrata dalla elaborazione numerica dei dati [3], per riconoscere precocemente le alterazioni subite dallo strato pittorico senza richiedere neppure il minimo contatto con la superficie dipinta. Ben note sono le applicazioni della Radiografia tradizionale allo studio e alla diagnostica di dipinti antichi e moderni. La ricerca in questo campo è rivolta ad ricostruire la mappa della distribuzione dei pigmenti nel dipinto, informazione preziosa per la conoscenza della tecnica pittorica e per l’individuazione di pentimenti e ridipinture, fino ad oggi privilegio di tecnologie nucleari di rara accessibilità. Per questo si sta mettendo a punto una metodologia mutuata dalla Angiografia Medica, la Radiografia Differenziale ad Assorbimento K, [4] che consentirà, attraverso il riconoscimento di elementi caratteristici, di distinguere numerosi colori usati dagli artisti con una semplice radiografia digitale. La tecnica si basa sulla produzione di due fasci di raggi X, quasi monocromatici, con energia media rispettivamente al di sotto e al di sopra della soglia di assorbimento K dell’elemento considerato. In questo modo si ottengono due immagini che, sottratte opportunamente [5], evidenziano la distribuzione topografica dell’elemento stesso. I fasci di raggi X sono prodotti da un tubo radiogeno convenzionale e sono monocromatizzati tramite diffrazione di Bragg su un mosaico di cristalli di grafite pirolitica. Queste ricerche di Fisica Applicata ai Beni Culturali si sono progressivamente sviluppate attorno alle esperienze applicative di tecniche fisiche già affermate nella diagnostica di opere d’arte e di imaging medico: dalla luce radente alla radiografia X, dalla fluorescenza UV alla riflettografia NIR. Queste attività sono state più volte al centro di percorsi didattici interdisciplinari rivolti alla formazione di Restauratori, all’orientamento preuniversitario, alla formazione di Operatori per la Strumentazione Fisica applicata ai Beni Culturali. Le Diagnostiche per Immagini sono oggi parte integrante degli insegnamenti dei Corsi di Laurea in Tecnologie per i Beni Culturali e di Scienze dei Beni Culturali e Ambientali. Vengono proposte ed impiegate dagli studenti nei corsi di Laboratorio di Archeometria e nelle varie attività didattiche curricolari – esercitazioni, stages, tesi – di Tecnologie per i Beni Culturali e della Laurea Specialistica in Conservazione e Diagnostica di Opere d’Arte Moderna e Contemporanea. Da quest’anno sono pure al centro del Dottorato in Scienze per l’Archeologia e per i Beni Culturali, che completa la formazione universitaria dei futuri ricercatori in questo settore. Questi percorsi di ricerca e di insegnamento si inseriscono peraltro in un ambiente culturale da sempre favorevole alla promozione dell’arte e in particolare dell’Arte Contemporanea. Ferrara e il suo territorio, infatti, conservano nei propri Musei e Gallerie le testimonianze concrete dei numerosi capitoli di storia dell’arte di cui sono stati protagonisti. E ancora testimonianza è l’attuale, continua offerta delle esposizioni temporanee di Palazzo dei Diamanti, che presentano gli artisti i movimenti le scuole che negli ultimi due secoli hanno segnato il percorso dell’arte e formato il senso artistico contemporaneo.
2006
Diagnostica per immagini; riflettografia infrarossa; spettroscopia per immagini; radiografia digitale; conservazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/525749
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