Foce di Pianza è un sito naturale forte e bello sulle alte montagne alle spalle di Carrara, che il lavoro di estrazione del marmo ha modellato in un paesaggio straordinario. Il libro porta a fare esperienza diretta della realtà del marmo, camminando nelle montagne, visitando insediamenti, cave e laboratori, per cogliere la ricchezza del territorio delle Apuane come occasione e stimolo per affrontare la sperimentazione progettuale. Nel testo è proposta una chiave di lettura di un'attività di ricerca nell'ambito della progettazione ambientale, che si svolge in un luogo di forte impatto come quello apuano per sperimentare un approccio che non si limiti ad intervenire sul manufatto edilizio, con la scelta di materiali energeticamente efficienti o con altre caratteristiche rispettose della slaute dell'uomo e dell'ambiente, ma che si sviluppi anche ad una scala più ampia, valorizzando l'acqua, che invece è dispersa, e i frammenti di marmo di pezzatura non commerciabile, che sono gettati in discarica; utilizzando risorse rinnovabili disponibili localmente, come il vento, il sole, la vegetazione; progettando soluzioni alternative per depurare i liquami fognari con la vegetazione, perché il luogo non è servito da reti impiantistiche; ipotizzando l'impiego di tecniche di ingegneria naturalistica per ridurre l'impatto delle infrastrutture viarie e per rinaturalizzare il suolo arido; confrontandosi con la cultura del luogo, con la sua realtà sociale ed economica, con la sua gente. l lavoro è composto da due parti. La prima parte presenta l'ambiente di Foce di Pianza, il nesso indissolubile tra la natura forte ed aspra delle praterie ad alta quota, habitat da proteggere secondo la normativa europea, e l'attività di escavazione, che nei secoli ha devastato il territorio, ma nello stesso tempo ha formato un paesaggio artificiale unico al mondo. Introduce alle tre valli dei bacini del marmo - Torano, Miseglia, Colonnata -, con le cave attive che scendono dal crinale, i borghi storici dei cavatori, le colline verdi più in basso, la città di Carrara, il mare. La ricerca presentata nel libro si concentra alla quota di 1.300 metri, dove la Regione Toscana ha decretato il cessare dell'attività di estrazione, auspicando lo sviluppo di attività compatibili con la natura del luogo. Porta a riflettere sui limiti che è necessario porre agli interventi umani sull'ambiente per salvaguardare e valorizzare le risorse materiali, naturali ed umane dei diversi territori e su come elaborare strategie che siano coerenti con le specifiche qualità che si vogliono potenziare nei contesti in cui si opera. La seconda parte, contenuta nel cd allegato, è dedicata a sperimentazioni progettuali che sono il risultato dell'attività di ricerca e didattica svolta con studenti e laureandi presso la Facoltà di Architetttura di Ferrara, nel Laboratorio di Sintesi Finale di Progettazione Ambientale (docenti Michela Toni, Domanico Capuani, Guido Iacono). Il tema trattato è quello del recupero ambientale e paesistico di un sito estrattivo dismesso e dei relativi ravaneti, che prevede l'inserimento di attività sportive e di carattere scientifico-naturalistico: progettare in un luogo estremo come Foce di Pianza è colto come occasione per riflettere sulla compatibilità di tipologie di intervento condotte alle diverse scale; permette anche di interrogarsi su ipotesi di progetto in grado di mettere in luce le potenzialità inespresse di un territorio. Il testo si chiude con una provocazione, un'icona ambientale ispirata alle utopie di Christo e Jean Claude, perché la bellezza appartiene a tutti gli uomini e va preservata nel tempo.

Foce di Pianza - Ipotesi per un laboratorio di progettazione ambientale

TONI, Michela Maria
2012

Abstract

Foce di Pianza è un sito naturale forte e bello sulle alte montagne alle spalle di Carrara, che il lavoro di estrazione del marmo ha modellato in un paesaggio straordinario. Il libro porta a fare esperienza diretta della realtà del marmo, camminando nelle montagne, visitando insediamenti, cave e laboratori, per cogliere la ricchezza del territorio delle Apuane come occasione e stimolo per affrontare la sperimentazione progettuale. Nel testo è proposta una chiave di lettura di un'attività di ricerca nell'ambito della progettazione ambientale, che si svolge in un luogo di forte impatto come quello apuano per sperimentare un approccio che non si limiti ad intervenire sul manufatto edilizio, con la scelta di materiali energeticamente efficienti o con altre caratteristiche rispettose della slaute dell'uomo e dell'ambiente, ma che si sviluppi anche ad una scala più ampia, valorizzando l'acqua, che invece è dispersa, e i frammenti di marmo di pezzatura non commerciabile, che sono gettati in discarica; utilizzando risorse rinnovabili disponibili localmente, come il vento, il sole, la vegetazione; progettando soluzioni alternative per depurare i liquami fognari con la vegetazione, perché il luogo non è servito da reti impiantistiche; ipotizzando l'impiego di tecniche di ingegneria naturalistica per ridurre l'impatto delle infrastrutture viarie e per rinaturalizzare il suolo arido; confrontandosi con la cultura del luogo, con la sua realtà sociale ed economica, con la sua gente. l lavoro è composto da due parti. La prima parte presenta l'ambiente di Foce di Pianza, il nesso indissolubile tra la natura forte ed aspra delle praterie ad alta quota, habitat da proteggere secondo la normativa europea, e l'attività di escavazione, che nei secoli ha devastato il territorio, ma nello stesso tempo ha formato un paesaggio artificiale unico al mondo. Introduce alle tre valli dei bacini del marmo - Torano, Miseglia, Colonnata -, con le cave attive che scendono dal crinale, i borghi storici dei cavatori, le colline verdi più in basso, la città di Carrara, il mare. La ricerca presentata nel libro si concentra alla quota di 1.300 metri, dove la Regione Toscana ha decretato il cessare dell'attività di estrazione, auspicando lo sviluppo di attività compatibili con la natura del luogo. Porta a riflettere sui limiti che è necessario porre agli interventi umani sull'ambiente per salvaguardare e valorizzare le risorse materiali, naturali ed umane dei diversi territori e su come elaborare strategie che siano coerenti con le specifiche qualità che si vogliono potenziare nei contesti in cui si opera. La seconda parte, contenuta nel cd allegato, è dedicata a sperimentazioni progettuali che sono il risultato dell'attività di ricerca e didattica svolta con studenti e laureandi presso la Facoltà di Architetttura di Ferrara, nel Laboratorio di Sintesi Finale di Progettazione Ambientale (docenti Michela Toni, Domanico Capuani, Guido Iacono). Il tema trattato è quello del recupero ambientale e paesistico di un sito estrattivo dismesso e dei relativi ravaneti, che prevede l'inserimento di attività sportive e di carattere scientifico-naturalistico: progettare in un luogo estremo come Foce di Pianza è colto come occasione per riflettere sulla compatibilità di tipologie di intervento condotte alle diverse scale; permette anche di interrogarsi su ipotesi di progetto in grado di mettere in luce le potenzialità inespresse di un territorio. Il testo si chiude con una provocazione, un'icona ambientale ispirata alle utopie di Christo e Jean Claude, perché la bellezza appartiene a tutti gli uomini e va preservata nel tempo.
2012
9788878145535
recupero cave dismesse; riciclaggio materiali lapidei; risorse e territorio; risorse non rinnovabili; marmo di Carrara; sistema ambientale; sostenibilità
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