Il progetto di ricerca prevede l’analisi del coinvolgimento dei recettori adenosinici nella cancerogenesi umana e il chiarimento dei meccanismi cellulari e biochimici, importanti per la comprensione del ruolo possibile dell’adenosina nella patogenesi dei tumori. In particolare, nel corso del primo anno abbiamo focalizzato la nostra attenzione alla caratterizzazione del recettore A3 dell’adenosina considerata l’importanza di questo sottotipo recettoriale nelle patologie tumorali. L’attività svolta dalla U.O. di Ferrara durante il primo anno di ricerca può essere così sintetizzata: 1) messa a punto delle metodiche di isolamento degli elementi figurati del sangue in particolare linfociti e neutrofili e di membrane isolate dalle medesime cellule derivate dallo stesso campione di sangue periferico; 2) messa a punto della tecnica del binding al recettore A3 dell’adenosina utilizzando come radioligando un antagonista A3 [3H]MRE 3008F20 in membrane di linfociti e neutrofili umani; 3) messa a punto della tecnica del binding al recettore A3 dell’adenosina utilizzando come radioligando un antagonista A3 [3H]MRE 3008F20 in membrane ottenute da frammenti di tessuto tumorale e della mucosa vicina e lontana dal tumore; 4) messa a punto della tecnica della RT-PCR per la valutazione dell’espressione del recettore A3 a livello dei diversi tessuti e/o cellule descritte in precedenza. Nei primi 12 mesi della ricerca sono stati studiati numerosi pazienti in cura presso l’Ospedale S. Anna dell’Università di Ferrara. L’attività svolta dalla U.O. di Ferrara durante il secondo anno di ricerca può essere così sintetizzata: 1) Aumento del numero dei pazienti affetti da tumore colorettale trattati durante il primo anno di ricerca. In particolare sono stati studiati: a) 30 pazienti aggiuntivi dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di tessuto tumorale; a) 30 pazienti aggiuntivi dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di mucosa normale posta a 10 cm dal tumore; b) ulteriori 25 pazienti dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di mucosa normale posta a 2 cm dal tumore. 2) Messa a punto degli studi funzionali per valutare la stimolazione/inibizione dell’attività dell’adenilato ciclasi misurando i livelli di cAMP e della fosfolipasi C misurando i livelli di calcio intracellulare nelle cellule del sangue periferico (linfociti e neutrofili) in soggetti di controllo. 3) Valutazione longitudinale dopo l’intervento chirurgico dei parametri del binding dei recettori A3 dell’adenosina espressi nelle cellule del sangue periferico dei pazienti in esame per investigare se possibili alterazioni dei recettori adenosinici correlano con i risultati degli esami clinici del follow up effettuati dopo 3, 6 e 12 mesi dall’intervento chirurgico. Questa informazione ci ha permesso di verificare se i recettori periferici possono essere usati come biomarker per monitorare la progressione della patologia e come modello sperimentale per chiarire i meccanismi recettoriali coinvolti nella patogenesi del cancro colonrettale; 4) Il rapporto della espressione dei recettori A3 è stato anche valutato in relazione allo stadio TNM (I-IV) del tumore, che è usato come il più rilevante parametro clinico prognostico. 5) I risultati degli esperimenti di immunocitochimica hanno dimostrato che è possibile vedere una forte colorazione relativa all’anticorpo del recettore A3 nella porzione tumorale, una colorazione più debole nella mucosa vicino al tumore ed infine una colorazione marginale confinata all’epitelio superficiale nella mucosa sana. 6) Caratterizzazione farmacologica e funzionale dei recettori A1, A2A, A2B e A3 dell’adenosina in linee cellulari umani tumorali di colon. In particolare sono stati effettuati: a) analisi dell’espressione genica dei recettori adenosinici attraverso esperimenti di RT-PCR in tempo reale; b) studi di “binding” utilizzando radioligandi antagonisti selettivi per valutare l’affinità e la densità dei recettori adenosinici; c) studi funzionali valutando principali sistemi effettori quali l’adenilato ciclasi e la fosfolipasi C.

Progetto: Cofin - coordinatore scientifico. Valutazione dell'espressione genica, proteica e funzionale dei recettori dell'adenosina in tessuti di pazienti affetti da tumore colon rettale, seguito da uno studio parallelo su linee cellulari umane di colon.

BOREA, Pier Andrea
2003

Abstract

Il progetto di ricerca prevede l’analisi del coinvolgimento dei recettori adenosinici nella cancerogenesi umana e il chiarimento dei meccanismi cellulari e biochimici, importanti per la comprensione del ruolo possibile dell’adenosina nella patogenesi dei tumori. In particolare, nel corso del primo anno abbiamo focalizzato la nostra attenzione alla caratterizzazione del recettore A3 dell’adenosina considerata l’importanza di questo sottotipo recettoriale nelle patologie tumorali. L’attività svolta dalla U.O. di Ferrara durante il primo anno di ricerca può essere così sintetizzata: 1) messa a punto delle metodiche di isolamento degli elementi figurati del sangue in particolare linfociti e neutrofili e di membrane isolate dalle medesime cellule derivate dallo stesso campione di sangue periferico; 2) messa a punto della tecnica del binding al recettore A3 dell’adenosina utilizzando come radioligando un antagonista A3 [3H]MRE 3008F20 in membrane di linfociti e neutrofili umani; 3) messa a punto della tecnica del binding al recettore A3 dell’adenosina utilizzando come radioligando un antagonista A3 [3H]MRE 3008F20 in membrane ottenute da frammenti di tessuto tumorale e della mucosa vicina e lontana dal tumore; 4) messa a punto della tecnica della RT-PCR per la valutazione dell’espressione del recettore A3 a livello dei diversi tessuti e/o cellule descritte in precedenza. Nei primi 12 mesi della ricerca sono stati studiati numerosi pazienti in cura presso l’Ospedale S. Anna dell’Università di Ferrara. L’attività svolta dalla U.O. di Ferrara durante il secondo anno di ricerca può essere così sintetizzata: 1) Aumento del numero dei pazienti affetti da tumore colorettale trattati durante il primo anno di ricerca. In particolare sono stati studiati: a) 30 pazienti aggiuntivi dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di tessuto tumorale; a) 30 pazienti aggiuntivi dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di mucosa normale posta a 10 cm dal tumore; b) ulteriori 25 pazienti dei quali sono stati caratterizzati i recettori A3 dell’adenosina tramite i parametri di affinità (KD) e di densità dei recettori (Bmax) in membrane di mucosa normale posta a 2 cm dal tumore. 2) Messa a punto degli studi funzionali per valutare la stimolazione/inibizione dell’attività dell’adenilato ciclasi misurando i livelli di cAMP e della fosfolipasi C misurando i livelli di calcio intracellulare nelle cellule del sangue periferico (linfociti e neutrofili) in soggetti di controllo. 3) Valutazione longitudinale dopo l’intervento chirurgico dei parametri del binding dei recettori A3 dell’adenosina espressi nelle cellule del sangue periferico dei pazienti in esame per investigare se possibili alterazioni dei recettori adenosinici correlano con i risultati degli esami clinici del follow up effettuati dopo 3, 6 e 12 mesi dall’intervento chirurgico. Questa informazione ci ha permesso di verificare se i recettori periferici possono essere usati come biomarker per monitorare la progressione della patologia e come modello sperimentale per chiarire i meccanismi recettoriali coinvolti nella patogenesi del cancro colonrettale; 4) Il rapporto della espressione dei recettori A3 è stato anche valutato in relazione allo stadio TNM (I-IV) del tumore, che è usato come il più rilevante parametro clinico prognostico. 5) I risultati degli esperimenti di immunocitochimica hanno dimostrato che è possibile vedere una forte colorazione relativa all’anticorpo del recettore A3 nella porzione tumorale, una colorazione più debole nella mucosa vicino al tumore ed infine una colorazione marginale confinata all’epitelio superficiale nella mucosa sana. 6) Caratterizzazione farmacologica e funzionale dei recettori A1, A2A, A2B e A3 dell’adenosina in linee cellulari umani tumorali di colon. In particolare sono stati effettuati: a) analisi dell’espressione genica dei recettori adenosinici attraverso esperimenti di RT-PCR in tempo reale; b) studi di “binding” utilizzando radioligandi antagonisti selettivi per valutare l’affinità e la densità dei recettori adenosinici; c) studi funzionali valutando principali sistemi effettori quali l’adenilato ciclasi e la fosfolipasi C.
2003
Borea, Pier Andrea
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