Questo articolo parte dal lavoro svolto nella tesi di laurea presso la facoltà di Architettura di Ferrara, con titolo “Consolidamento e riqualificazione dell’Auditorium di S. Maria in Capodarco”. La Chiesa di S. Maria di Capodarco di Fermo o “teatrino di Capodarco”, come comunemente viene chiamato, pur nella sua semplicità architettonica, è uno dei pochi edifici della frazione ad avere un valore storico, essendo stato per secoli un luogo di incontro, di aggregazione e di cultura, testimone della vita del paese. L’interesse per questo complesso architettonico, che abitualmente non verrebbe catalogato tra i manufatti giudicati di grande valore storico artistico, trattandosi di architettura minore, che viene spesso sottovalutata, è scaturito dalla convinzione che anche una piccola chiesa può considerarsi un “monumento” in quanto rappresenta il nostro passato, ciò che rimane della nostra storia, il simbolo di quella lotta che l’uomo ha sempre sostenuto contro la forza distruttrice del tempo. In questo senso questo edificio può considerarsi monumento sia in quanto documento storico, sia come testimonianza di cultura materiale, cioè di materia forgiata e trasformata dall’uomo attraverso il tempo. Per questo motivo, in una società quale quella contemporanea, in cui si tende a dimenticare ciò che è stato e a bruciare velocemente anche il presente, io penso che sia fondamentale “prendersi cura” e conservare gli edifici antichi nei loro aspetti materiali e formali, poiché essi si configurano come veicoli di valori, come insieme di messaggi che ci giungono dal passato.

Santa Maria di Capodarco: da chiesa parrocchiale a Teatrino, un monumento da scoprire

CONFORTI, Annalisa
2006

Abstract

Questo articolo parte dal lavoro svolto nella tesi di laurea presso la facoltà di Architettura di Ferrara, con titolo “Consolidamento e riqualificazione dell’Auditorium di S. Maria in Capodarco”. La Chiesa di S. Maria di Capodarco di Fermo o “teatrino di Capodarco”, come comunemente viene chiamato, pur nella sua semplicità architettonica, è uno dei pochi edifici della frazione ad avere un valore storico, essendo stato per secoli un luogo di incontro, di aggregazione e di cultura, testimone della vita del paese. L’interesse per questo complesso architettonico, che abitualmente non verrebbe catalogato tra i manufatti giudicati di grande valore storico artistico, trattandosi di architettura minore, che viene spesso sottovalutata, è scaturito dalla convinzione che anche una piccola chiesa può considerarsi un “monumento” in quanto rappresenta il nostro passato, ciò che rimane della nostra storia, il simbolo di quella lotta che l’uomo ha sempre sostenuto contro la forza distruttrice del tempo. In questo senso questo edificio può considerarsi monumento sia in quanto documento storico, sia come testimonianza di cultura materiale, cioè di materia forgiata e trasformata dall’uomo attraverso il tempo. Per questo motivo, in una società quale quella contemporanea, in cui si tende a dimenticare ciò che è stato e a bruciare velocemente anche il presente, io penso che sia fondamentale “prendersi cura” e conservare gli edifici antichi nei loro aspetti materiali e formali, poiché essi si configurano come veicoli di valori, come insieme di messaggi che ci giungono dal passato.
2006
Conforti, Annalisa
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