Negli anni compresi fra la fondazione della Brotherhood, nel 1848, e la pubblicazione della rivista The Germ, nel 1850, i Preraffaelliti cercarono di riformulare i canoni dell’iconografia vittoriana perseguendo la serietà e la sincerità che attribuivano ai pittori italiani del Duecento, Trecento e Quattrocento. Intorno alla nozione di autenticità in arte è possibile tracciare un percorso ermeneutico che si rivela fondamentale per comprendere il Preraffaellitismo. Esprimono un’idea di arte autentica, fra il 1848 e il 1853, i primi disegni e dipinti di Dante Gabriel Rossetti, William Holman Hunt e John Everett Millais; non può che essere autentica, l’arte, secondo quanto si legge nei saggi “The Purpose and Tendency of Early Italian Masters” di Frederic George Stephens, “The Subject in Art” di John Tupper, e “A Dialogue on Art” di John Orchard, pubblicati su The Germ nel 1850; autentica è l’arte preraffaellita, secondo quanto dichiara William Holman Hunt nella sua monografia Pre-Raphaelitism and the Pre-Raphaelite Brotherhood (1905). La ricerca dell’autenticità costituisce l’essenza del primitivismo preraffaellita. Così come fu elaborato e dipinto dai Preraffaelliti, all’epoca della costituzione della Confraternita, il primitivismo si configura come un modello di visione e di rappresentazione che esprime una critica dell’epoca vittoriana attraverso l’elogio dell’‘anti-moderno’. La ricerca delle origini dell’Arte condivisa dai giovani Preraffaelliti li conduce a celebrare gli Early Italian Masters, la cui pittura essi considerano l’espressione di creatività più autentica ed originale, tanto nell’ispirazione quanto nella realizzazione. Comprendere perché, secondo loro, l’autenticità e l’originalità possano essere apprezzate solo contemplando la natura primitiva e arcaica dell’arte creata prima di Raffaello, e perché il primitivo si intersechi con l’arcaico, richiede di soffermarsi sulle aree semantiche dei singoli termini, per coglierne contiguità e discrepanze. Primitivo ed arcaico si riferiscono ad uno stato, o ad uno stadio, originario, e racchiudono un’opposizione binaria. Primitivo significa primigenio, privo di artificio, addirittura ingenuo, oppure, in antitesi, ancora non sviluppato, scarsamente evoluto, caratterizzato da semplicità, crudezza o addirittura rozzezza, privo di sofisticazione. Arcaico significa antico, passato, nel senso di pertinente ad un’epoca molto remota che denota un archè, un inizio, oppure, in antitesi, antiquato, vecchio, obsoleto, datato, non più attuale o applicabile, superato. Entrambi i termini presuppongono un ‘prima’ che, paragonato ad un ‘dopo’, può essere considerato eccellente e addirittura ideale, oppure può essere criticato come meno sviluppato o imperfetto. Il primitivo e l’arcaico condividono un movimento avanti ed indietro nel tempo e, poiché presuppongono un raffronto fra differenti stadi o epoche, racchiudono connotazioni estetiche ed ideologiche: il ‘prima’ può essere migliore perché rimanda all’archetipo, all’origine, alla purezza, oppure può essere peggiore, perché ancora grezzo, privo di raffinatezza. I significati bipolari collegati ai due termini rivelano perché i giovani Preraffaelliti vollero credere di esprimere la verità ispirandosi all’arte creata prima di Raffaello. L’arte medievale italiana si palesava ai loro occhi non solo come arte delle origini, perché rispondeva alla loro nozione di arcaico, inteso come primigenio, non contaminato da sofisticazioni, ma rivelava anche l’origine dell’arte, perché in essa trovarono una fonte di creatività artistica ‘pura’, cioè primaria ed essenziale. I Preraffaelliti auspicavano che l’arte moderna si rinnovasse attraverso la rinascita della nozione di primitivo, che associavano a un’idea di bellezza pristina e spontanea, di purezza ed integrità morale, e che individuavano nell’arte italiana anteriore al Rinascimento, contraddistinta da un’empatia profonda fra artista e mondo.

Primitivo, Primigenio. La ricerca dell'autenticità nell’estetica preraffaellita

SPINOZZI, Paola
2007

Abstract

Negli anni compresi fra la fondazione della Brotherhood, nel 1848, e la pubblicazione della rivista The Germ, nel 1850, i Preraffaelliti cercarono di riformulare i canoni dell’iconografia vittoriana perseguendo la serietà e la sincerità che attribuivano ai pittori italiani del Duecento, Trecento e Quattrocento. Intorno alla nozione di autenticità in arte è possibile tracciare un percorso ermeneutico che si rivela fondamentale per comprendere il Preraffaellitismo. Esprimono un’idea di arte autentica, fra il 1848 e il 1853, i primi disegni e dipinti di Dante Gabriel Rossetti, William Holman Hunt e John Everett Millais; non può che essere autentica, l’arte, secondo quanto si legge nei saggi “The Purpose and Tendency of Early Italian Masters” di Frederic George Stephens, “The Subject in Art” di John Tupper, e “A Dialogue on Art” di John Orchard, pubblicati su The Germ nel 1850; autentica è l’arte preraffaellita, secondo quanto dichiara William Holman Hunt nella sua monografia Pre-Raphaelitism and the Pre-Raphaelite Brotherhood (1905). La ricerca dell’autenticità costituisce l’essenza del primitivismo preraffaellita. Così come fu elaborato e dipinto dai Preraffaelliti, all’epoca della costituzione della Confraternita, il primitivismo si configura come un modello di visione e di rappresentazione che esprime una critica dell’epoca vittoriana attraverso l’elogio dell’‘anti-moderno’. La ricerca delle origini dell’Arte condivisa dai giovani Preraffaelliti li conduce a celebrare gli Early Italian Masters, la cui pittura essi considerano l’espressione di creatività più autentica ed originale, tanto nell’ispirazione quanto nella realizzazione. Comprendere perché, secondo loro, l’autenticità e l’originalità possano essere apprezzate solo contemplando la natura primitiva e arcaica dell’arte creata prima di Raffaello, e perché il primitivo si intersechi con l’arcaico, richiede di soffermarsi sulle aree semantiche dei singoli termini, per coglierne contiguità e discrepanze. Primitivo ed arcaico si riferiscono ad uno stato, o ad uno stadio, originario, e racchiudono un’opposizione binaria. Primitivo significa primigenio, privo di artificio, addirittura ingenuo, oppure, in antitesi, ancora non sviluppato, scarsamente evoluto, caratterizzato da semplicità, crudezza o addirittura rozzezza, privo di sofisticazione. Arcaico significa antico, passato, nel senso di pertinente ad un’epoca molto remota che denota un archè, un inizio, oppure, in antitesi, antiquato, vecchio, obsoleto, datato, non più attuale o applicabile, superato. Entrambi i termini presuppongono un ‘prima’ che, paragonato ad un ‘dopo’, può essere considerato eccellente e addirittura ideale, oppure può essere criticato come meno sviluppato o imperfetto. Il primitivo e l’arcaico condividono un movimento avanti ed indietro nel tempo e, poiché presuppongono un raffronto fra differenti stadi o epoche, racchiudono connotazioni estetiche ed ideologiche: il ‘prima’ può essere migliore perché rimanda all’archetipo, all’origine, alla purezza, oppure può essere peggiore, perché ancora grezzo, privo di raffinatezza. I significati bipolari collegati ai due termini rivelano perché i giovani Preraffaelliti vollero credere di esprimere la verità ispirandosi all’arte creata prima di Raffaello. L’arte medievale italiana si palesava ai loro occhi non solo come arte delle origini, perché rispondeva alla loro nozione di arcaico, inteso come primigenio, non contaminato da sofisticazioni, ma rivelava anche l’origine dell’arte, perché in essa trovarono una fonte di creatività artistica ‘pura’, cioè primaria ed essenziale. I Preraffaelliti auspicavano che l’arte moderna si rinnovasse attraverso la rinascita della nozione di primitivo, che associavano a un’idea di bellezza pristina e spontanea, di purezza ed integrità morale, e che individuavano nell’arte italiana anteriore al Rinascimento, contraddistinta da un’empatia profonda fra artista e mondo.
2007
9788849128963
Interart Studies; letteratura inglese e arti visive; primitivismo; Gran Bretagna; XIX secolo; Preraffaellitismo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/463899
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact