Il cosiddetto “Processo di Bologna” segna un punto di svolta per il modo di concepire università e ricerca. Non solo perché è posto alla fine di un millennio, ma perché in realtà riassume e realizza quello che è un cambiamento egemonico a livello globale. Il liberismo economico su base multinazionale ha vinto la sua battaglia sia sul campo politico sia dal punto di vista di vista filosofico (come visione del mondo). L’idea di libera ricerca e libera università è costretta a chinare il capo davanti ai nuovi padroni. Il primo è la competitività’, contrapposta alla collaborazione che da sempre è stata la forza della ricerca. Il secondo è la valutazione che nel passato era un fenomeno naturale, dove le idee venivano dibattute anche ferocemente e la scienza progrediva in base a confronti dialettici e verifica sperimentale. Ora si pretende invece di misurare numericamente la ricerca come se ne esistesse una univoca unità di misura. La politica deve assumersi la responsabilità di attuare una inversione di tendenza, ma tutto sarebbe vano se non si impegnassero le risorse necessarie, intese come investimento per il futuro e non come meri capitoli di spesa.
Libertà e Collaborazione contro Competitività e Valutazione
PAOLO PINI
Primo
Conceptualization
;
2020
Abstract
Il cosiddetto “Processo di Bologna” segna un punto di svolta per il modo di concepire università e ricerca. Non solo perché è posto alla fine di un millennio, ma perché in realtà riassume e realizza quello che è un cambiamento egemonico a livello globale. Il liberismo economico su base multinazionale ha vinto la sua battaglia sia sul campo politico sia dal punto di vista di vista filosofico (come visione del mondo). L’idea di libera ricerca e libera università è costretta a chinare il capo davanti ai nuovi padroni. Il primo è la competitività’, contrapposta alla collaborazione che da sempre è stata la forza della ricerca. Il secondo è la valutazione che nel passato era un fenomeno naturale, dove le idee venivano dibattute anche ferocemente e la scienza progrediva in base a confronti dialettici e verifica sperimentale. Ora si pretende invece di misurare numericamente la ricerca come se ne esistesse una univoca unità di misura. La politica deve assumersi la responsabilità di attuare una inversione di tendenza, ma tutto sarebbe vano se non si impegnassero le risorse necessarie, intese come investimento per il futuro e non come meri capitoli di spesa.File | Dimensione | Formato | |
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