In linea con i pronostici da tempo espressi in dottrina, l’accresciuta presenza numerica sul territorio nazionale di individui provenienti da contesti culturali allogeni ha prodotto un considerevole aumento statistico dei procedimenti penali relativi ai “reati culturalmente motivati”, espressione di uso oramai comune anche nella letteratura penalistica nazionale, con la quale si designano i comportamenti realizzati da appartenenti a minoranze etniche, vietati e puniti nell’ordinamento giuridico della società di accoglienza e invece tollerati, approvati, incoraggiati o addirittura imposti nel contesto culturale di appartenenza dell’autore. Nell’ambito di tali procedimenti, si è via via consolidata l’abitudine difensiva ad invocare l’antinomia tra norma penale e regola di matrice culturale quale strumento idoneo di volta in volta ad escludere l’elemento soggettivo del fatto tipico, ad integrare una causa di giustificazione o, più limitatamente, una circostanza attenuante, a ritenere non applicabile un’aggravante o a mitigare la pena all’interno della cornice infraedittale, specie in relazione al quantum di colpevolezza.

Le principali categorie di reati culturalmente motivati nella giurisprudenza italiana

Grandi c.
2019

Abstract

In linea con i pronostici da tempo espressi in dottrina, l’accresciuta presenza numerica sul territorio nazionale di individui provenienti da contesti culturali allogeni ha prodotto un considerevole aumento statistico dei procedimenti penali relativi ai “reati culturalmente motivati”, espressione di uso oramai comune anche nella letteratura penalistica nazionale, con la quale si designano i comportamenti realizzati da appartenenti a minoranze etniche, vietati e puniti nell’ordinamento giuridico della società di accoglienza e invece tollerati, approvati, incoraggiati o addirittura imposti nel contesto culturale di appartenenza dell’autore. Nell’ambito di tali procedimenti, si è via via consolidata l’abitudine difensiva ad invocare l’antinomia tra norma penale e regola di matrice culturale quale strumento idoneo di volta in volta ad escludere l’elemento soggettivo del fatto tipico, ad integrare una causa di giustificazione o, più limitatamente, una circostanza attenuante, a ritenere non applicabile un’aggravante o a mitigare la pena all’interno della cornice infraedittale, specie in relazione al quantum di colpevolezza.
2019
Grandi, C.
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