Il progetto e il riscatto qualitativo della città contemporanea passano inevitabilmente attraverso il disegno delle sue parti più estese e contradditorie: le periferie. Di esse spesso si parla per slogan o anche solo per metterne in luce nuove proposte di intervento. Processi lunghi e complicati che spesso non arrivano a conclusione, per mancanza di risorse economiche adeguate che ne consentano la riqualificazione. Invece che lasciare i vuoti urbani e gli spazi dismessi nella lunga attesa di essere riqualificati, non è più logico introdurre un nuovo ciclo di vita tra quello che c'era e quello che ci sarà? Questo nuovo ciclo è il riuso temporaneo, una terra di mezzo tra vecchi e nuovi usi, in attesa di risorse economiche che permettano di agire in modo definitivo.
Reggio Emilia. Il riuso della città
A. Rinaldi
Primo
;
2018
Abstract
Il progetto e il riscatto qualitativo della città contemporanea passano inevitabilmente attraverso il disegno delle sue parti più estese e contradditorie: le periferie. Di esse spesso si parla per slogan o anche solo per metterne in luce nuove proposte di intervento. Processi lunghi e complicati che spesso non arrivano a conclusione, per mancanza di risorse economiche adeguate che ne consentano la riqualificazione. Invece che lasciare i vuoti urbani e gli spazi dismessi nella lunga attesa di essere riqualificati, non è più logico introdurre un nuovo ciclo di vita tra quello che c'era e quello che ci sarà? Questo nuovo ciclo è il riuso temporaneo, una terra di mezzo tra vecchi e nuovi usi, in attesa di risorse economiche che permettano di agire in modo definitivo.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.