Premesse: la scelta del regime terapeutico nei Late Presenter (LP) deve contemplare un inizio precoce della terapia antiretrovirale (cART), evitando interazioni farmacologiche con altri farmaci e limitando gli effetti tossici. A tal riguardo, le linee guida internazionali non forniscono chiare indicazioni sul regime da adottare nei LP. Obiettivi: confrontare attraverso uno studio retrospettivo le differenze in termini di tollerabilità, efficacia virologica ed immunologica di regimi IP-based e NNRTI-based, in pazienti LP giunti alla diagnosi di HIV presso 2 Ospedali (Sant'Anna-Ferrara e S. Maria della Misericordia-Rovigo). Metodi: sono stati esaminati retrospettivamente pazienti con diagnosi di HIV e <350 linfociti T CD4/µL al baseline. Il fallimento virologico è stato definito come la mancata soppressione dell'HIV-RNA plasmatico <50 copie/mL dopo 24 settimane dall'inizio della cART, mentre la risposta immunologica, come l'incremento di cellule T-CD4 dopo 12 mesi di terapia. Lo switch terapeutico è definito come la necessità di apportare modifiche nella cART per la comparsa di effetti avversi; variazioni nella cART per gravidanza, semplificazione o resistenza farmacologica di HIV non sono state considerate. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in funzione del regime cART adottato: Gruppo A se IP-based, Gruppo B se NNRTI-based. L'analisi statistica è stata condotta mediante il T-student's Test e Fisher's exact Test, per comparare le differenze viro-immunologiche tra i gruppi ed tra fallimento virologico e intolleranza alla cART, rispettivamente. Pazienti con dati incompleti venivano esclusi. Risultati: nel periodo 2008-2013, sono riportate 233 nuove diagnosi di HIV di cui 111 (47.6%) LP. Di questi, 64 (18 M, 46 F, età mediana alla diagnosi di 43 anni) sono stati inclusi nello studio. 48 (75%) pazienti iniziavano cART con regime IP-based (Gruppo A), mentre 16 (25%) cART NNRTI-based (Gruppo B). La viremia (valore mediano) al baseline nel Gruppo A era di 140.000 copie/mL (IQR 56.680-477.129); di 193.773 copie/mL (IQR 42.513-682.146). (p>0,05) nel Gruppo B. Un fallimento virologico si è verificato in 14 pazienti (29.1%) nel Gruppo A e in 2 (12.5%) nel gruppo B. (p>0,05). La mediana di cellule T CD4 al baseline era di 78/µL (IQR 49-148) nel gruppo A e di 150 cellule/µL (IQR 115-215) nel Gruppo B. Dopo 12 mesi di cART l'incremento di linfociti T CD4 è stato di 220 cellule/µL (IQR 152-370) nel Gruppo A e di 258 cellule/µL (IQR 164-329) nel Gruppo B.(p>0,05). Per 18 pazienti del Gruppo A (37.5%) è stata necessaria una modifica alla cART per intolleranza/tossicità terapeutica. Nel gruppo B, invece, si è resa necessaria per 3 pazienti (18,7%; p>0,05). Conclusioni: sebbene non emerga una differenza statisticamente significativa considerato l'esiguo numero di pazienti, i regimi NNRTI-based sembrerebbero conferire un miglior successo viro-immunologico dopo 12 mesi di terapia; inoltre, gli schemi NNRTI-based potrebbero rappresentare un migliore "approccio" alla cART per il paziente LP per la ridotta tossicità, garantendo quindi una maggiore aderenza alla terapia. Ulteriori studi saranno necessari per individuare schemi cART più appropriati per LP.

TOLLERABILITÀ ED EFFICACIA VIRO-IMMUNOLOGICA DI REGIMI IP-BASED VS NNRTI-BASED IN PAZIENTI LATE PRESENTER: UNO STUDIO RETROSPETTIVO

Contini Carlo
Ultimo
Writing – Original Draft Preparation
2014

Abstract

Premesse: la scelta del regime terapeutico nei Late Presenter (LP) deve contemplare un inizio precoce della terapia antiretrovirale (cART), evitando interazioni farmacologiche con altri farmaci e limitando gli effetti tossici. A tal riguardo, le linee guida internazionali non forniscono chiare indicazioni sul regime da adottare nei LP. Obiettivi: confrontare attraverso uno studio retrospettivo le differenze in termini di tollerabilità, efficacia virologica ed immunologica di regimi IP-based e NNRTI-based, in pazienti LP giunti alla diagnosi di HIV presso 2 Ospedali (Sant'Anna-Ferrara e S. Maria della Misericordia-Rovigo). Metodi: sono stati esaminati retrospettivamente pazienti con diagnosi di HIV e <350 linfociti T CD4/µL al baseline. Il fallimento virologico è stato definito come la mancata soppressione dell'HIV-RNA plasmatico <50 copie/mL dopo 24 settimane dall'inizio della cART, mentre la risposta immunologica, come l'incremento di cellule T-CD4 dopo 12 mesi di terapia. Lo switch terapeutico è definito come la necessità di apportare modifiche nella cART per la comparsa di effetti avversi; variazioni nella cART per gravidanza, semplificazione o resistenza farmacologica di HIV non sono state considerate. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in funzione del regime cART adottato: Gruppo A se IP-based, Gruppo B se NNRTI-based. L'analisi statistica è stata condotta mediante il T-student's Test e Fisher's exact Test, per comparare le differenze viro-immunologiche tra i gruppi ed tra fallimento virologico e intolleranza alla cART, rispettivamente. Pazienti con dati incompleti venivano esclusi. Risultati: nel periodo 2008-2013, sono riportate 233 nuove diagnosi di HIV di cui 111 (47.6%) LP. Di questi, 64 (18 M, 46 F, età mediana alla diagnosi di 43 anni) sono stati inclusi nello studio. 48 (75%) pazienti iniziavano cART con regime IP-based (Gruppo A), mentre 16 (25%) cART NNRTI-based (Gruppo B). La viremia (valore mediano) al baseline nel Gruppo A era di 140.000 copie/mL (IQR 56.680-477.129); di 193.773 copie/mL (IQR 42.513-682.146). (p>0,05) nel Gruppo B. Un fallimento virologico si è verificato in 14 pazienti (29.1%) nel Gruppo A e in 2 (12.5%) nel gruppo B. (p>0,05). La mediana di cellule T CD4 al baseline era di 78/µL (IQR 49-148) nel gruppo A e di 150 cellule/µL (IQR 115-215) nel Gruppo B. Dopo 12 mesi di cART l'incremento di linfociti T CD4 è stato di 220 cellule/µL (IQR 152-370) nel Gruppo A e di 258 cellule/µL (IQR 164-329) nel Gruppo B.(p>0,05). Per 18 pazienti del Gruppo A (37.5%) è stata necessaria una modifica alla cART per intolleranza/tossicità terapeutica. Nel gruppo B, invece, si è resa necessaria per 3 pazienti (18,7%; p>0,05). Conclusioni: sebbene non emerga una differenza statisticamente significativa considerato l'esiguo numero di pazienti, i regimi NNRTI-based sembrerebbero conferire un miglior successo viro-immunologico dopo 12 mesi di terapia; inoltre, gli schemi NNRTI-based potrebbero rappresentare un migliore "approccio" alla cART per il paziente LP per la ridotta tossicità, garantendo quindi una maggiore aderenza alla terapia. Ulteriori studi saranno necessari per individuare schemi cART più appropriati per LP.
2014
Hiv, AIDS, LAte Presenter, C-ART, NNRTI, NRTI, IP
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