Maria Zambrano e la dignità formativa dell’esilio

Non si può negare il fascino delle pagine che Maria Zambrano ha dedicato all’esilio. A noi hanno suggerito la ricostruzione di un per- corso formativo, da leggere anche come occasione d’impegno demo- cratico per la dimensione che il fenomeno migratorio, in generale, ri- veste nel nostro tempo. Così, l’intento formativo si rende potenzial- mente proficuo nella lettura ermeneutica di termini che hanno nell’au- trice una profonda dimensione metaforica: a partire da verità e storia, patria e nascita, rivelazione e rinascita, per arrivare a filosofia e poe- sia, ragione e cuore. Questi, alcuni dei nodi che costruiscono la densa rete riflessiva della pensatrice spagnola che, per usare a nostra volta una metafora, si può considerare l’artefice di una “pesca miracolosa” nel mare dell’essere. La metodologia di indagine, che si serve di una ricognizione bibliografica, è qualitativa, intesa cioè a cogliere le rela- zioni saliente fra i fenomeni, l’impianto è, s’è detto, ermeneutico.