Il consumo di territorio è a livelli ormai insostenibili per la nostra società, il disegno urbano mostra città sempre più diffuse dai limiti incontrollati e voraci di nuovo territorio: abbiamo bisogno di città più dense. L’impossibilità etica di utilizzare in modo consistente nuovi territori destinati al suolo agricolo, la necessità di contenere il consumo delle risorse disponibili (energia, acqua, suolo, ecc.), impone la sperimentazione di nuove pratiche di progetto della città sostenibili per le generazioni future. Le città sono sempre state il luogo della rigenerazione e del cambiamento, non solo della conservazione cosi come si fa oggi. Oggi non mancano i mezzi per coniugare estetica e tecnica ma da tempo siamo incapaci di generare una nuova modernità che ci rappresenti perché abbiamo separato la forma dalla sostanza. Generare una nuova modernità significa innovare, che corrisponde a un modo nuovo di fare le cose capace di produrre un cambiamento positivo. La metodologia dell’addizione volumetrica può divenire un concetto capace di coniugare l’efficienza delle scelte di densificazione e di retrofit urbano con l’efficacia delle scelte di ricomposizione architettonica e di espressione della modernità. Il progetto per la rigenerazione dell’edificio B (degli anni ’70) della Fondazione "Mons. Mazzali", storica struttura per anziani del centro storico di Mantova, è il risultato dell’efficienza di una struttura antisismica (passando dal 20% al 100% di adeguamento) ed energeticamente virtuoso (con il miglioramento del 68% dell’efficienza energetica) e dell’efficacia di una ricomposizione architettonica, che privilegia il rapporto con il lago e la città storica. La nuova facciata di ampliamento verso il lago, è trattata come un foglio di laterizio a vista staccato dalla facciata in un’alternanza di pieni e di vuoti a tutt’altezza che determinano le nuove aperture e lasciano libero l’ultimo piano. Una soletta in c.a. tra la nuova e la vecchia facciata unita alla struttura verticale, funziona come una grande trave in grado di assorbire le sollecitazioni orizzontali provenienti dal sisma. L'adeguamento sismico utilizza, inoltre, i due vani scala e ascensore come nuclei resistenti cui sono ancorati i pilastri della facciata interna tramite un sistema di controventature metalliche puntualmente collegate ai solai intermedi. Una struttura interamente a secco dell’ultimo piano (legno e acciaio), isolanti di origine naturale a elevato spessore, isolanti sottili termoriflettenti, vetrate a doppia camera, laterizi alveolati rettificati, pannelli radianti a soffitto con impianto di trigenerazione, sono le principali caratteristiche tecnologiche dell’intervento.

Recupero e ampliamento del fabbricato B della Fondazione Mazzali - Mantova

RINALDI, Andrea;
2016

Abstract

Il consumo di territorio è a livelli ormai insostenibili per la nostra società, il disegno urbano mostra città sempre più diffuse dai limiti incontrollati e voraci di nuovo territorio: abbiamo bisogno di città più dense. L’impossibilità etica di utilizzare in modo consistente nuovi territori destinati al suolo agricolo, la necessità di contenere il consumo delle risorse disponibili (energia, acqua, suolo, ecc.), impone la sperimentazione di nuove pratiche di progetto della città sostenibili per le generazioni future. Le città sono sempre state il luogo della rigenerazione e del cambiamento, non solo della conservazione cosi come si fa oggi. Oggi non mancano i mezzi per coniugare estetica e tecnica ma da tempo siamo incapaci di generare una nuova modernità che ci rappresenti perché abbiamo separato la forma dalla sostanza. Generare una nuova modernità significa innovare, che corrisponde a un modo nuovo di fare le cose capace di produrre un cambiamento positivo. La metodologia dell’addizione volumetrica può divenire un concetto capace di coniugare l’efficienza delle scelte di densificazione e di retrofit urbano con l’efficacia delle scelte di ricomposizione architettonica e di espressione della modernità. Il progetto per la rigenerazione dell’edificio B (degli anni ’70) della Fondazione "Mons. Mazzali", storica struttura per anziani del centro storico di Mantova, è il risultato dell’efficienza di una struttura antisismica (passando dal 20% al 100% di adeguamento) ed energeticamente virtuoso (con il miglioramento del 68% dell’efficienza energetica) e dell’efficacia di una ricomposizione architettonica, che privilegia il rapporto con il lago e la città storica. La nuova facciata di ampliamento verso il lago, è trattata come un foglio di laterizio a vista staccato dalla facciata in un’alternanza di pieni e di vuoti a tutt’altezza che determinano le nuove aperture e lasciano libero l’ultimo piano. Una soletta in c.a. tra la nuova e la vecchia facciata unita alla struttura verticale, funziona come una grande trave in grado di assorbire le sollecitazioni orizzontali provenienti dal sisma. L'adeguamento sismico utilizza, inoltre, i due vani scala e ascensore come nuclei resistenti cui sono ancorati i pilastri della facciata interna tramite un sistema di controventature metalliche puntualmente collegate ai solai intermedi. Una struttura interamente a secco dell’ultimo piano (legno e acciaio), isolanti di origine naturale a elevato spessore, isolanti sottili termoriflettenti, vetrate a doppia camera, laterizi alveolati rettificati, pannelli radianti a soffitto con impianto di trigenerazione, sono le principali caratteristiche tecnologiche dell’intervento.
2016
Rigenerazione, recupero, energia, riqualificazione sismica
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