Il migrante, nella prospettiva enucleata dall'identità culturale, è il “diverso”. Ciò che questa preposizione non è in grado di pensare, risultando pregiudizialmente circoscritta dal sistema di relazioni significanti che la stessa identità istituisce, in quanto iscritta all'interno di una situazione data, è la possibilità di un nuovo sistema di valori, rispetto a quelli operanti. In tale prospettiva, la crisi del migrante risulta duplice, manifestandosi tanto all'origine, in quanto condizione di sradicamento rispetto ai propri valori di appartenenza, quanto a destinazione, rispetto alla resistenza comprensibilmente opposta dai valori fondanti della cultura ospitante. Il dramma del migrante si rivela nella possibilità, oggi sempre più confermata, che lo stesso rimanga irrimediabilmente sospeso tra il “non più” di ciò che ha abbandonato, suo malgrado, e il “non ancora” a cui, almeno in potenza”, potrebbe aspirare, contribuendo responsabilmente ad un nuovo progetto civile. Le ricadute di tale condizione sul territorio sono particolarmente evidenti nel nostro paese, sempre più destinato a divenire programmaticamente “luogo dell’accoglienza” dei flussi, verso l’Europa, da tutto il bacino del Mediterraneo. Il tema viene criticamente affrontato nei suoi risvolti esistenziali e spaziali.

The city and the "otherness". Aporias in Morphological understanding

MARZOT, Nicola
2016

Abstract

Il migrante, nella prospettiva enucleata dall'identità culturale, è il “diverso”. Ciò che questa preposizione non è in grado di pensare, risultando pregiudizialmente circoscritta dal sistema di relazioni significanti che la stessa identità istituisce, in quanto iscritta all'interno di una situazione data, è la possibilità di un nuovo sistema di valori, rispetto a quelli operanti. In tale prospettiva, la crisi del migrante risulta duplice, manifestandosi tanto all'origine, in quanto condizione di sradicamento rispetto ai propri valori di appartenenza, quanto a destinazione, rispetto alla resistenza comprensibilmente opposta dai valori fondanti della cultura ospitante. Il dramma del migrante si rivela nella possibilità, oggi sempre più confermata, che lo stesso rimanga irrimediabilmente sospeso tra il “non più” di ciò che ha abbandonato, suo malgrado, e il “non ancora” a cui, almeno in potenza”, potrebbe aspirare, contribuendo responsabilmente ad un nuovo progetto civile. Le ricadute di tale condizione sul territorio sono particolarmente evidenti nel nostro paese, sempre più destinato a divenire programmaticamente “luogo dell’accoglienza” dei flussi, verso l’Europa, da tutto il bacino del Mediterraneo. Il tema viene criticamente affrontato nei suoi risvolti esistenziali e spaziali.
2016
978-886-975-154-7
migrante, identità, differenza, pubblico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2358261
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