La riforma dell’Università di Ferrara del 1771 rappresentò un momento di svolta. Le cattedre di matematica passarono da una a tre, e furono organizzate, per quanto riguarda i contenuti disciplinari, in vista della formazione dei futuri “ingegneri idraulici”. Vi insegnarono Gianfrancesco Malfatti, Teodoro Bonati, Ambrogio Baruffaldi. Sempre in questo secolo e in ambito universitario sorse un’Accademia di disegno. Essa fu istituita nel 1736 con due scuole: una di figura (pittura e scultura) e una per disegnatori di architettura e prospettiva, rivolta ad artigiani e artisti. Con la riforma dell’Università del 1771, al posto dell’Accademia vennero aperte due cattedre una di architettura civile e militare e una di pittura. Nel periodo napoleonico l’Università fu soppressa e al suo posto furono aperti un Liceo Dipartimentale e una Scuola di Idrostatica (con docente Bonati) e una Scuola di Disegno. Con la Restaurazione fu di nuovo l’Università il luogo deputato alla formazione di modeste competenze di ingegneria, agrimensura e disegno. Dapprima ci fu la Scuola degli Ingegneri Pontifici (1817-1819), che tuttavia ebbe vita effimera, poi la Scuola Speciale di Idraulica (1840-1859), che non decollò mai per lo scarso riconoscimento giuridico attribuito ai suoi diplomati. Ferrara rimase estranea al fiorire delle scuole tecniche che, sul modello francese e tedesco, cominciarono a sorgere in Lombardia, in Piemonte e in Toscana a partire dagli anni ’40 dell’Ottocento. Fuori dal giro della prima industrializzazione, con collegamenti difficili a causa dei territori paludosi che la circondavano, l’unica scuola tecnica di Ferrara fu quella di agraria, che ebbe come primo insegnante il prof. Francesco Luigi Botter. Bisognò attendere l’Unità d’Italia perché si riprendesse ad investire nelle scuole, dopo la parentesi napoleonica. Sorsero così a Ferrara una Scuola e un Istituto Tecnico. Gli animatori di questa difficile fase di avvio dell’istruzione tecnica scolastica estense furono personaggi ben noti della cultura e della politica ferrarese di metà Ottocento, i medici Carlo Grillenzoni e Luigi Bosi, entrambi legati alle due principali istituzioni culturali cittadine: l’Accademia delle Scienze e l’Università degli Studi.

Scuole e Istituti Tecnici a Ferrara nel secolo XIX

PATERGNANI, Elisa
2014

Abstract

La riforma dell’Università di Ferrara del 1771 rappresentò un momento di svolta. Le cattedre di matematica passarono da una a tre, e furono organizzate, per quanto riguarda i contenuti disciplinari, in vista della formazione dei futuri “ingegneri idraulici”. Vi insegnarono Gianfrancesco Malfatti, Teodoro Bonati, Ambrogio Baruffaldi. Sempre in questo secolo e in ambito universitario sorse un’Accademia di disegno. Essa fu istituita nel 1736 con due scuole: una di figura (pittura e scultura) e una per disegnatori di architettura e prospettiva, rivolta ad artigiani e artisti. Con la riforma dell’Università del 1771, al posto dell’Accademia vennero aperte due cattedre una di architettura civile e militare e una di pittura. Nel periodo napoleonico l’Università fu soppressa e al suo posto furono aperti un Liceo Dipartimentale e una Scuola di Idrostatica (con docente Bonati) e una Scuola di Disegno. Con la Restaurazione fu di nuovo l’Università il luogo deputato alla formazione di modeste competenze di ingegneria, agrimensura e disegno. Dapprima ci fu la Scuola degli Ingegneri Pontifici (1817-1819), che tuttavia ebbe vita effimera, poi la Scuola Speciale di Idraulica (1840-1859), che non decollò mai per lo scarso riconoscimento giuridico attribuito ai suoi diplomati. Ferrara rimase estranea al fiorire delle scuole tecniche che, sul modello francese e tedesco, cominciarono a sorgere in Lombardia, in Piemonte e in Toscana a partire dagli anni ’40 dell’Ottocento. Fuori dal giro della prima industrializzazione, con collegamenti difficili a causa dei territori paludosi che la circondavano, l’unica scuola tecnica di Ferrara fu quella di agraria, che ebbe come primo insegnante il prof. Francesco Luigi Botter. Bisognò attendere l’Unità d’Italia perché si riprendesse ad investire nelle scuole, dopo la parentesi napoleonica. Sorsero così a Ferrara una Scuola e un Istituto Tecnico. Gli animatori di questa difficile fase di avvio dell’istruzione tecnica scolastica estense furono personaggi ben noti della cultura e della politica ferrarese di metà Ottocento, i medici Carlo Grillenzoni e Luigi Bosi, entrambi legati alle due principali istituzioni culturali cittadine: l’Accademia delle Scienze e l’Università degli Studi.
2014
Patergnani, Elisa
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