Il filosofo Massimo Cacciari, in un famoso saggio dal titolo “Il potere che frena”, identifica nel “katechon”, declinato nelle sue diverse interpretazioni teologiche, il fattore frenante che, in ogni tempo, si oppone al sopraggiungere di quella condizione destabilizzante, che i greci definivano “stasis”, la quale anticipa il manifestarsi dei Tempi Nuovi. Le logiche di potere del tempo presente sembrano contraddire tale tesi, costringendo i “soggetti” a sottostare ad un persistente stato di incertezza, di chiara derivazione “biopolitica”, senza che sia data loro la possibilità di intravvedere una qualche forma di redenzione e di emancipazione. L’espressione più lucida di tale nuova forma di resistenza, che si traduce in una rivoluzione antropologica, in cui l’essere umano viene “riprogrammato” al suo fondamento biologico, e ivi ridotto in una nuova forma di “cattività”, è rinvenibile nella indisponibilità a promuovere nuove pratiche sperimentali per la rivendicazione responsabile dei luoghi dell’abbandono moltiplicati dal persistere della crisi economico-finanziaria.

Il potere che frena, il paesaggio di rovine e il diritto alle pratiche

MARZOT, Nicola
2016

Abstract

Il filosofo Massimo Cacciari, in un famoso saggio dal titolo “Il potere che frena”, identifica nel “katechon”, declinato nelle sue diverse interpretazioni teologiche, il fattore frenante che, in ogni tempo, si oppone al sopraggiungere di quella condizione destabilizzante, che i greci definivano “stasis”, la quale anticipa il manifestarsi dei Tempi Nuovi. Le logiche di potere del tempo presente sembrano contraddire tale tesi, costringendo i “soggetti” a sottostare ad un persistente stato di incertezza, di chiara derivazione “biopolitica”, senza che sia data loro la possibilità di intravvedere una qualche forma di redenzione e di emancipazione. L’espressione più lucida di tale nuova forma di resistenza, che si traduce in una rivoluzione antropologica, in cui l’essere umano viene “riprogrammato” al suo fondamento biologico, e ivi ridotto in una nuova forma di “cattività”, è rinvenibile nella indisponibilità a promuovere nuove pratiche sperimentali per la rivendicazione responsabile dei luoghi dell’abbandono moltiplicati dal persistere della crisi economico-finanziaria.
2016
Marzot, Nicola
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