L’autoreferenzialità del Piano urbanistico, legittimata dal presupposto di una Razionalità supposta Universale, è l’esito consapevole raggiunto dalla rivoluzione borghese, in esplicito antagonismo alla cultura dell’ “Ancien Régime”, fondata sull'autorevolezza della Storia e della relativa inemendabilità. A questa serrata dialettica pare accidentalmente sfuggita l’esperienza delle “Company Town” e delle prime espressioni di cultura del Welfare di tradizione illuminista. Tacciate in maniera sbrigativa di paternalismo, non si è voluto pregiudizialmente riconoscere in dette manifestazioni le premesse di una possibile “terza via”, tra quelle enunciate in premessa, in cui forze imprenditoriali emergenti rivendicano responsabilmente la capacità di produrre comunità attraverso il controllo diretto dello spazio sociale, inquadrato in una visione olistica del mondo, costruita per prove ed errori, passibile di verifiche e confutazioni, ovvero ontologicamente “temporanea”. Il tema viene sistematicamente analizzato nelle sue premesse storiche e nella sua stringente attualità, tenendo debitamente conto della crisi di legittimazione che i soggetti istituzionali tradizionali stanno subendo per effetto della perdita di valori operante nel tempo presente.

I servizi socio-assistenziali nella società borghese. Attualità del tema, origine del fenomeno e prospettive future in Italia

MARZOT, Nicola
2016

Abstract

L’autoreferenzialità del Piano urbanistico, legittimata dal presupposto di una Razionalità supposta Universale, è l’esito consapevole raggiunto dalla rivoluzione borghese, in esplicito antagonismo alla cultura dell’ “Ancien Régime”, fondata sull'autorevolezza della Storia e della relativa inemendabilità. A questa serrata dialettica pare accidentalmente sfuggita l’esperienza delle “Company Town” e delle prime espressioni di cultura del Welfare di tradizione illuminista. Tacciate in maniera sbrigativa di paternalismo, non si è voluto pregiudizialmente riconoscere in dette manifestazioni le premesse di una possibile “terza via”, tra quelle enunciate in premessa, in cui forze imprenditoriali emergenti rivendicano responsabilmente la capacità di produrre comunità attraverso il controllo diretto dello spazio sociale, inquadrato in una visione olistica del mondo, costruita per prove ed errori, passibile di verifiche e confutazioni, ovvero ontologicamente “temporanea”. Il tema viene sistematicamente analizzato nelle sue premesse storiche e nella sua stringente attualità, tenendo debitamente conto della crisi di legittimazione che i soggetti istituzionali tradizionali stanno subendo per effetto della perdita di valori operante nel tempo presente.
2016
978-88-15-27032-0
servizi socio-assistenziali, welfare, rivendicazione dello spazio, responsabilità sociale
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