Il saggio introduce il libro <Torino. Acciaio 1:1 - Un materiale per la città che si trasforma> (a cura di Michela Toni) che nasce dall'idea di pervenire ad elementi critici di riflessione sul progetto e sulla qualità della città a partire dal filo che lega la scelta di un materiale da costruzione con le opere che possono essere realizzate con tale materiale. Si è scelto l'acciaio, perché presenta specificità tali da potere incidere sulla trasformazione della scena urbana in maniera determinante. La trama su cui è intessuto il tema è Torino. Nel capoluogo piemontese si possono infatti vedere opere con struttura metallica di rilevante interesse e si può fare esperienza diretta di strategie di progetto sulla città particolarmente illuminanti, che possono svilupparsi anche grazie alla realizzazione di tali opere. Nello specifico, alcuni degli ultimi interventi tengono conto di esigenze di sostenibilità, non solo perché risparmiano energia, ma anche perché stanno cambiando il volto della città e il rapporto delle persone con determinate infrastrutture, servizi, modi di vivere nello spazio urbano. Il saggio introduttivo tende a spiegare l'approccio indicato. A partire da alcuni progetti che fanno scuola relativamente all'architettura che si può realizzare con semilavorati ed elementi costruttivi in acciaio, si tratta delle peculiarità di un modo di progettare che si avvale di strutture metalliche: modularità, prefabbricazione, possibilità di montaggio e smontaggio, di unirsi con altri materiali o di competere con essi, di mostrarsi o di nascondersi dietro ad una pelle, di trasformarsi, di integrarsi con strutture esistenti. Trattare di architettura realizzata con strutture metalliche permette anche di riflettere sul passaggio di scala che si può ottenere grazie ad un'altra possibilità offerta da questi materiali, che è quella di realizzare costruzioni di altezza rilevante. Nel testo ci si sofferma quindi sul significato di alcune strutture alte, o comunque emergenti nell'ambito del tessuto urbano a cui appartengono, che assumono il ruolo di totem, terminale comunicativo o catalizzatore, mettendo in evidenza come differenti ruoli e significati rivelino culture dei committenti e delle strutture sociali di riferimento. In diversi passaggi del percorso seguito, si ragiona su possibili contraddizioni che si incontrano quando si devono operare scelte progettuali alle diverse scale: a partire dalla scelta dei materiali da costruzione - specificatamente, se si opta per l'acciaio, che richiede un alto consumo energetico per essere prodotto, ma che permette di ridurre i tempi di costruzione, di realizzare cantieri con minore impatto per operare all'interno del tessuto urbano consolidato, che è riciclabile -, fino a scontrarsi con aspetti che possono rivelare nodi difficili da sciogliere relativamente a scelte architettoniche ed urbane. Il discorso si chiude riprendendo le posizioni che Rogers ha assunto a conclusione di un lavoro di ricerca sul decadimento della città contemporanea, affidatogli tempo fa dal governo del suo Paese, individuando nell'uso adatto delle tecnologie e nello sviluppo delle condizioni per una cittadinanza attiva le strategie da attuare per rinnovare l'ambiente in cui si vive: i pensieri di uno dei più interessanti protagonisti dell'high tech inglese, segnano un passaggio concettuale fondamentale per introdurre alla finestra che si vuole aprire sulla città di Torino, una realtà del nostro Paese che sta sperimentando nuove soluzioni tecniche e nuove possibilità urbane, come trattato dai vari autori nei diversi capitoli del libro.

Partire dalle strutture metalliche per ragionare del progetto della città e del territorio

TONI, Michela Maria
2015

Abstract

Il saggio introduce il libro (a cura di Michela Toni) che nasce dall'idea di pervenire ad elementi critici di riflessione sul progetto e sulla qualità della città a partire dal filo che lega la scelta di un materiale da costruzione con le opere che possono essere realizzate con tale materiale. Si è scelto l'acciaio, perché presenta specificità tali da potere incidere sulla trasformazione della scena urbana in maniera determinante. La trama su cui è intessuto il tema è Torino. Nel capoluogo piemontese si possono infatti vedere opere con struttura metallica di rilevante interesse e si può fare esperienza diretta di strategie di progetto sulla città particolarmente illuminanti, che possono svilupparsi anche grazie alla realizzazione di tali opere. Nello specifico, alcuni degli ultimi interventi tengono conto di esigenze di sostenibilità, non solo perché risparmiano energia, ma anche perché stanno cambiando il volto della città e il rapporto delle persone con determinate infrastrutture, servizi, modi di vivere nello spazio urbano. Il saggio introduttivo tende a spiegare l'approccio indicato. A partire da alcuni progetti che fanno scuola relativamente all'architettura che si può realizzare con semilavorati ed elementi costruttivi in acciaio, si tratta delle peculiarità di un modo di progettare che si avvale di strutture metalliche: modularità, prefabbricazione, possibilità di montaggio e smontaggio, di unirsi con altri materiali o di competere con essi, di mostrarsi o di nascondersi dietro ad una pelle, di trasformarsi, di integrarsi con strutture esistenti. Trattare di architettura realizzata con strutture metalliche permette anche di riflettere sul passaggio di scala che si può ottenere grazie ad un'altra possibilità offerta da questi materiali, che è quella di realizzare costruzioni di altezza rilevante. Nel testo ci si sofferma quindi sul significato di alcune strutture alte, o comunque emergenti nell'ambito del tessuto urbano a cui appartengono, che assumono il ruolo di totem, terminale comunicativo o catalizzatore, mettendo in evidenza come differenti ruoli e significati rivelino culture dei committenti e delle strutture sociali di riferimento. In diversi passaggi del percorso seguito, si ragiona su possibili contraddizioni che si incontrano quando si devono operare scelte progettuali alle diverse scale: a partire dalla scelta dei materiali da costruzione - specificatamente, se si opta per l'acciaio, che richiede un alto consumo energetico per essere prodotto, ma che permette di ridurre i tempi di costruzione, di realizzare cantieri con minore impatto per operare all'interno del tessuto urbano consolidato, che è riciclabile -, fino a scontrarsi con aspetti che possono rivelare nodi difficili da sciogliere relativamente a scelte architettoniche ed urbane. Il discorso si chiude riprendendo le posizioni che Rogers ha assunto a conclusione di un lavoro di ricerca sul decadimento della città contemporanea, affidatogli tempo fa dal governo del suo Paese, individuando nell'uso adatto delle tecnologie e nello sviluppo delle condizioni per una cittadinanza attiva le strategie da attuare per rinnovare l'ambiente in cui si vive: i pensieri di uno dei più interessanti protagonisti dell'high tech inglese, segnano un passaggio concettuale fondamentale per introdurre alla finestra che si vuole aprire sulla città di Torino, una realtà del nostro Paese che sta sperimentando nuove soluzioni tecniche e nuove possibilità urbane, come trattato dai vari autori nei diversi capitoli del libro.
2015
9788898743308
innovazione tecnologica; strutture metalliche; qualità architettonica ed urbana; Torino si rinnova
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