Il saggio raccoglie i risultati di una ricerca sul tema del rapporto tra tecnologia, architettura e contesto urbano, prendendo specificatamente in considerazione le peculiarità progettuali di una delle più recenti opere realizzate a Torino con struttura metallica, il Nuovo Fabbricato Viaggiatori della Stazione Porta Susa. Tale opera è unica nel panorama italiano, poiché, come è suggerito nel testo, rappresenta la sperimentazione di un tipo edilizio complesso, in cui le funzioni di un organismo polifunzionale si intrecciano con quelle tipiche di un terminale per infrastrutture di trasporto - infatti, il Nuovo Fabbricato ospita in un unico organismo le consuete funzioni di servizio ai viaggiatori ed altre destinate ad una più ampia collettività, unitamente alla Stazione della Metropolitana, a percorsi di avvicinamento alle banchine interrate delle linee ferroviarie regionali, internazionali e dell'Alta Velocità, a parcheggi privati interrati e a zone di accesso per auto e taxi -. L'opera è scelta come caso emblematico che consente di studiare alla grande scala la stretta relazione tra utilizzo innovativo di tecniche costruttive, principi di sostenibilità, innovazione tipologica. Sono quindi argomento della ricerca: le innovazioni tecnologiche che hanno portato alla realizzazione di una struttura formata da elementi costruttivi in acciaio, prefabbricati in officina mediante l'utilizzo di macchine a controllo numerico; la copertura in elementi modulari in vetro, che ospitano celle fotovoltaiche utilizzate anche come sistema di ombreggiamento; la geometria della volta ad assetto variabile; il modello energetico che si basa sulla termodinamica dei flussi di aria che attivano la ventilazione naturale tra le trincee interrate delle linee ferroviarie e l'ambiente esterno. Attraverso lo studio della grande opera di Torino, nel saggio è inoltre proposta una chiave di lettura, utilizzabile per valutare la compatibilità tra progettazione architettonica ed urbana - nel caso specifico, individuata nella capacità dell'organismo di diventare connettore urbano e catalizzatore sociale, che contribuisce a modificare il modo di vivere dei cittadini all'interno della città, non solo in termini di rapidità e/o modalità di spostamenti, ma anche per la possibilità di sviluppare percezioni, suggestioni, nuove modalità di incontro. La ricerca si avvale del materiale raccolto in occasione di viaggi di studio sul posto e di dati emersi da interviste a interlocutori previlegiati; si sviluppa sulla base degli elaborati tecnici del progetto esecutivo e delle sequenze fotografiche del cantiere; si arricchisce dello studio diretto dell'opera, anche attraverso campagne conoscitive attuate mediante la fotografia.

Connettere flussi: Nuovo Fabbricato Viaggiatori della Stazione Porta Susa

TONI, Michela Maria
2015

Abstract

Il saggio raccoglie i risultati di una ricerca sul tema del rapporto tra tecnologia, architettura e contesto urbano, prendendo specificatamente in considerazione le peculiarità progettuali di una delle più recenti opere realizzate a Torino con struttura metallica, il Nuovo Fabbricato Viaggiatori della Stazione Porta Susa. Tale opera è unica nel panorama italiano, poiché, come è suggerito nel testo, rappresenta la sperimentazione di un tipo edilizio complesso, in cui le funzioni di un organismo polifunzionale si intrecciano con quelle tipiche di un terminale per infrastrutture di trasporto - infatti, il Nuovo Fabbricato ospita in un unico organismo le consuete funzioni di servizio ai viaggiatori ed altre destinate ad una più ampia collettività, unitamente alla Stazione della Metropolitana, a percorsi di avvicinamento alle banchine interrate delle linee ferroviarie regionali, internazionali e dell'Alta Velocità, a parcheggi privati interrati e a zone di accesso per auto e taxi -. L'opera è scelta come caso emblematico che consente di studiare alla grande scala la stretta relazione tra utilizzo innovativo di tecniche costruttive, principi di sostenibilità, innovazione tipologica. Sono quindi argomento della ricerca: le innovazioni tecnologiche che hanno portato alla realizzazione di una struttura formata da elementi costruttivi in acciaio, prefabbricati in officina mediante l'utilizzo di macchine a controllo numerico; la copertura in elementi modulari in vetro, che ospitano celle fotovoltaiche utilizzate anche come sistema di ombreggiamento; la geometria della volta ad assetto variabile; il modello energetico che si basa sulla termodinamica dei flussi di aria che attivano la ventilazione naturale tra le trincee interrate delle linee ferroviarie e l'ambiente esterno. Attraverso lo studio della grande opera di Torino, nel saggio è inoltre proposta una chiave di lettura, utilizzabile per valutare la compatibilità tra progettazione architettonica ed urbana - nel caso specifico, individuata nella capacità dell'organismo di diventare connettore urbano e catalizzatore sociale, che contribuisce a modificare il modo di vivere dei cittadini all'interno della città, non solo in termini di rapidità e/o modalità di spostamenti, ma anche per la possibilità di sviluppare percezioni, suggestioni, nuove modalità di incontro. La ricerca si avvale del materiale raccolto in occasione di viaggi di studio sul posto e di dati emersi da interviste a interlocutori previlegiati; si sviluppa sulla base degli elaborati tecnici del progetto esecutivo e delle sequenze fotografiche del cantiere; si arricchisce dello studio diretto dell'opera, anche attraverso campagne conoscitive attuate mediante la fotografia.
2015
9788898743308
innovazione tipologica; struttura modulare in acciaio; copertura fotovoltaica; qualità architettonica ed urbana; Torino rinnovata
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