Le esperienze di costruzione o rigenerazione partecipata della città e più specificatamente di sue parti, sono da lungo tempo terreno di sfida di amministratori pubblici, progettisti e pianificatori, particolarmente sensibili alle istanze di “cittadinanza attiva”. Dopo le sporadiche e pionieristiche iniziative condotte in Europa e in Italia nei decenni scorsi, soprattutto nell’ultimo, si è fatta più estesa e persistente la ricerca, ad un tempo, di una più elevata qualità dell’ambiente urbano e del rafforzamento della coesione sociale nelle comunità locali. La partecipazione diretta dei cittadini nel processo decisionale è stata assunta in modo crescente, come una delle leve attraverso le quali raggiungere un più alto grado di qualità ambientale e sociale del progetto urbano. In occidente le città hanno dovuto affrontare la crisi del modello economicoindustriale dominante, le profonde lacerazioni sociali prodottesi e gli effetti della riconversione, di cui le stesse strutture urbane sono state protagoniste. L’avvento delle nuove tecnologie telematiche contribuiva a delineare un futuro decentrato del lavoro, delle relazioni sociali, dell’economia e della cultura. In alcune situazioni questo ha prodotto fenomeni di “abbandono della città”, soprattutto da parte di componenti dei ceti medio-alti, spingendo qualcuno a ipotizzare inarrestabili declini. Nello stesso tempo forti e inediti fenomeni migratori hanno scosso gli assetti sociali e culturali, non solo nelle città occidentali. Dalle campagne dei paesi emergenti e in termini sensibilmente diversi di quelli poveri, masse sterminate affluiscono nelle nuove megalopoli e nelle città dell’occidente alla ricerca di speranza, di lavoro o semplicemente della sussistenza minacciata dalle guerre, dalla rottura dei legami di villaggio o dagli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi delle aree rurali. In un modo o in un altro, in termini qualitativamente e dimensionalmente assai diversi, la città è invece tornata al centro dei processi produttivi, sociali e culturali planetari, motore in molti casi dei nuovi assetti economici globali, con nuove più aspre contraddizioni sociali ed ambientali.

Nuove città di frontiera

BIOLCATI RINALDI, Maurizio
2014

Abstract

Le esperienze di costruzione o rigenerazione partecipata della città e più specificatamente di sue parti, sono da lungo tempo terreno di sfida di amministratori pubblici, progettisti e pianificatori, particolarmente sensibili alle istanze di “cittadinanza attiva”. Dopo le sporadiche e pionieristiche iniziative condotte in Europa e in Italia nei decenni scorsi, soprattutto nell’ultimo, si è fatta più estesa e persistente la ricerca, ad un tempo, di una più elevata qualità dell’ambiente urbano e del rafforzamento della coesione sociale nelle comunità locali. La partecipazione diretta dei cittadini nel processo decisionale è stata assunta in modo crescente, come una delle leve attraverso le quali raggiungere un più alto grado di qualità ambientale e sociale del progetto urbano. In occidente le città hanno dovuto affrontare la crisi del modello economicoindustriale dominante, le profonde lacerazioni sociali prodottesi e gli effetti della riconversione, di cui le stesse strutture urbane sono state protagoniste. L’avvento delle nuove tecnologie telematiche contribuiva a delineare un futuro decentrato del lavoro, delle relazioni sociali, dell’economia e della cultura. In alcune situazioni questo ha prodotto fenomeni di “abbandono della città”, soprattutto da parte di componenti dei ceti medio-alti, spingendo qualcuno a ipotizzare inarrestabili declini. Nello stesso tempo forti e inediti fenomeni migratori hanno scosso gli assetti sociali e culturali, non solo nelle città occidentali. Dalle campagne dei paesi emergenti e in termini sensibilmente diversi di quelli poveri, masse sterminate affluiscono nelle nuove megalopoli e nelle città dell’occidente alla ricerca di speranza, di lavoro o semplicemente della sussistenza minacciata dalle guerre, dalla rottura dei legami di villaggio o dagli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi delle aree rurali. In un modo o in un altro, in termini qualitativamente e dimensionalmente assai diversi, la città è invece tornata al centro dei processi produttivi, sociali e culturali planetari, motore in molti casi dei nuovi assetti economici globali, con nuove più aspre contraddizioni sociali ed ambientali.
2014
8838762759
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/2337715
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact