Gioia, dolore, timore, speranza, amore, odio, desiderio, ira, vergogna, tutti gli elementi che costituiscono l’universo emozionale, sono temi ricorrenti nella cultura medievale, che, in maniera più o meno sistematica, ha sviluppato un ampio discorso su quelle che ha per lo più definito come passioni dell’anima. I saggi raccolti in questo volume illustrano alcuni tratti fondamentali del discorso sulle passioni sviluppato nei secoli medievali, sottolineandone la specificità. La riflessione medievale sull’affettività si inserisce infatti all’interno di un paradigma segnatamente marcato dall’avvento del Cristianesimo: le passioni umane, legittimate dalla figura di Cristo, un Dio che si fa uomo assumendo dell’uomo anche la dimensione affettiva, e che salva l’uomo attraverso la sua stessa Passione, acquistano un senso e un valore del tutto estraneo alle tradizioni filosofiche antiche. Tale irriducibile ‘diversità’ attraversa tanto l’elaborazione di veri e propri sistemi di passioni, costruiti sullo sfondo delle diverse concezioni dell’anima elaborate nel corso dei secoli, quanto l’inevitabile ricaduta etica di tali teorie e la discussione sullo statuto degli affetti in relazione ai vizi e alle virtù; ma soprattutto si manifesta in maniera trasparente in quella che è una vera e propria pedagogia degli affetti, che attraverso il buon uso delle passioni, punta alla realizzazione del bene ultimo e della vera felicità dell’uomo.

Passioni dell'anima. teorie e usi degli affetti nella cultura medievale

VECCHIO, Silvana;
2015

Abstract

Gioia, dolore, timore, speranza, amore, odio, desiderio, ira, vergogna, tutti gli elementi che costituiscono l’universo emozionale, sono temi ricorrenti nella cultura medievale, che, in maniera più o meno sistematica, ha sviluppato un ampio discorso su quelle che ha per lo più definito come passioni dell’anima. I saggi raccolti in questo volume illustrano alcuni tratti fondamentali del discorso sulle passioni sviluppato nei secoli medievali, sottolineandone la specificità. La riflessione medievale sull’affettività si inserisce infatti all’interno di un paradigma segnatamente marcato dall’avvento del Cristianesimo: le passioni umane, legittimate dalla figura di Cristo, un Dio che si fa uomo assumendo dell’uomo anche la dimensione affettiva, e che salva l’uomo attraverso la sua stessa Passione, acquistano un senso e un valore del tutto estraneo alle tradizioni filosofiche antiche. Tale irriducibile ‘diversità’ attraversa tanto l’elaborazione di veri e propri sistemi di passioni, costruiti sullo sfondo delle diverse concezioni dell’anima elaborate nel corso dei secoli, quanto l’inevitabile ricaduta etica di tali teorie e la discussione sullo statuto degli affetti in relazione ai vizi e alle virtù; ma soprattutto si manifesta in maniera trasparente in quella che è una vera e propria pedagogia degli affetti, che attraverso il buon uso delle passioni, punta alla realizzazione del bene ultimo e della vera felicità dell’uomo.
2015
978-88-8450-654-2
Passioni, anima, psicologia medioevo, piacere, etica medievale, vizi e virtù
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