La personalizzazione delle più moderne strategie di riabilitazione visiva è in grado di ottimizzare l’utilizzo del residuo visivo e/o delle capacità sensoriali non visive in un crescente numero di pazienti, realizzando un reale miglioramento della loro qualità di vita. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti affetti da patologie oculari invalidanti o potenzialmente tali richiedono informazioni su possibili terapie in grado di farli tornare a vedere riferendosi, in particolare, alle cellule staminali ed a fattori di crescita quali, il fattore di crescita della cellula nervosa o Nerve Growth Factor (NGF) identificato da Rita Levi Montalcini negli Anni ‘50. I fattori di crescita sono proteine con molteplici funzioni di omeostasi tessutale tra cui la proliferazione, il differenziamento e la maturazione cellulare. Numerosi studi sperimentali sono in corso per valutare le potenzialità terapeutiche dei diversi fattori di crescita e per inquadrare il loro ruolo nella gestione dei pazienti con patologie disabilitanti le funzioni visive. Le cellule staminali sono cellule non mature e non specializzate, caratterizzate dalle capacità di auto-rinnovamento e di differenziamento eterogeneo (pluripotenza). L’auto-rinnovamento è la possibilità di compiere un numero illimitato di cicli replicativi mantenendo sempre il medesimo stadio differenziativo. La “potenza” è la capacità di generare una o più linee cellulari tramite il differenziamento. All'interno di quest’ultimo concetto è includibile anche quello di trans-differenziamento, cioè la capacità di una cellula staminale in fase di differenziamento di cambiare la propria linea cellulare modificando il suo programma di sviluppo. Il trans-differenziamento, evidenziato finora solo in animali da esperimento, permette a cellule staminali mesenchimali adulte o Mesenchimal Stem Cells (MSCs) di differenziarsi in cellule molto specifiche (come neuroni, cellule epiteliali, tipi cellulari ectodermici o endodermici) saltando da un cammino differenziativo ad un altro. Le tematiche riguardanti la “cura degli occhi” mediante fattori di crescita e cellule staminali devono essere affrontate in maniera del tutto diversa in relazione ai differenti tessuti oculari coinvolti dalla patologia causa di minorazione visiva. In base all’eterogenea derivazione embriogenetica delle diverse strutture oculari, sono distinguibili due principali ambiti applicativi: i. patologie del segmento anteriore, con particolare riferimento a quelle coinvolgenti le strutture corneali, quali l’epitelio (che origina dall’ectoderma), lo stroma (che origina dalla superficie anteriore della capsula di mesenchima indifferenziato che circonda il calice ottico) e l’endotelio (che origina da cellule della cresta neurale); ii. patologie del segmento posteriore, con particolare riferimento a quelle della retina / nervo ottico e dell’epitelio pigmentato retinico (EPR) che, rispettivamente, originano dalle pareti neuro-ectodermiche interna ed esterna dei calici ottici, derivanti dal tratto cefalico del tubo neurale come parti integranti del sistema nervoso centrale in formazione.

Fattori di crescita e cellule staminali

PARMEGGIANI, Francesco;CARPENTERI, Francesco;
2014

Abstract

La personalizzazione delle più moderne strategie di riabilitazione visiva è in grado di ottimizzare l’utilizzo del residuo visivo e/o delle capacità sensoriali non visive in un crescente numero di pazienti, realizzando un reale miglioramento della loro qualità di vita. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti affetti da patologie oculari invalidanti o potenzialmente tali richiedono informazioni su possibili terapie in grado di farli tornare a vedere riferendosi, in particolare, alle cellule staminali ed a fattori di crescita quali, il fattore di crescita della cellula nervosa o Nerve Growth Factor (NGF) identificato da Rita Levi Montalcini negli Anni ‘50. I fattori di crescita sono proteine con molteplici funzioni di omeostasi tessutale tra cui la proliferazione, il differenziamento e la maturazione cellulare. Numerosi studi sperimentali sono in corso per valutare le potenzialità terapeutiche dei diversi fattori di crescita e per inquadrare il loro ruolo nella gestione dei pazienti con patologie disabilitanti le funzioni visive. Le cellule staminali sono cellule non mature e non specializzate, caratterizzate dalle capacità di auto-rinnovamento e di differenziamento eterogeneo (pluripotenza). L’auto-rinnovamento è la possibilità di compiere un numero illimitato di cicli replicativi mantenendo sempre il medesimo stadio differenziativo. La “potenza” è la capacità di generare una o più linee cellulari tramite il differenziamento. All'interno di quest’ultimo concetto è includibile anche quello di trans-differenziamento, cioè la capacità di una cellula staminale in fase di differenziamento di cambiare la propria linea cellulare modificando il suo programma di sviluppo. Il trans-differenziamento, evidenziato finora solo in animali da esperimento, permette a cellule staminali mesenchimali adulte o Mesenchimal Stem Cells (MSCs) di differenziarsi in cellule molto specifiche (come neuroni, cellule epiteliali, tipi cellulari ectodermici o endodermici) saltando da un cammino differenziativo ad un altro. Le tematiche riguardanti la “cura degli occhi” mediante fattori di crescita e cellule staminali devono essere affrontate in maniera del tutto diversa in relazione ai differenti tessuti oculari coinvolti dalla patologia causa di minorazione visiva. In base all’eterogenea derivazione embriogenetica delle diverse strutture oculari, sono distinguibili due principali ambiti applicativi: i. patologie del segmento anteriore, con particolare riferimento a quelle coinvolgenti le strutture corneali, quali l’epitelio (che origina dall’ectoderma), lo stroma (che origina dalla superficie anteriore della capsula di mesenchima indifferenziato che circonda il calice ottico) e l’endotelio (che origina da cellule della cresta neurale); ii. patologie del segmento posteriore, con particolare riferimento a quelle della retina / nervo ottico e dell’epitelio pigmentato retinico (EPR) che, rispettivamente, originano dalle pareti neuro-ectodermiche interna ed esterna dei calici ottici, derivanti dal tratto cefalico del tubo neurale come parti integranti del sistema nervoso centrale in formazione.
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