In riferimento alla difesa biologica di importanti coltivazioni di rilevanza nazionale da parassiti di natura batterica, differenti sono le problematiche che meritano di essere affrontate e risolte mediante un’acquisizione di strategie innovative volte a valorizzare la produzione biologica italiana. Acquisire conoscenze pratico-applicative sulle potenzialità antiparassitarie di sostanze naturali impiegabili in agricoltura biologica, favorirà una maggiore protezione dell’ambiente ed una agricoltura sostenibile ed eco-compatibile. Si aumenteranno per gli agricoltori le possibilità di difesa naturale nei confronti di pericolosi parassiti e soprattutto si valorizzeranno adeguatamente importanti produzioni agro-alimentari nazionali. Delle sostanze naturali (animali, vegetali) conosciute, ad oggi solo alcune sono state propriamente investigate circa un loro effettivo impiego in ambito antiparassitario e pertanto, in prospettiva futura, il loro potenziale risulta considerevole. I maggiori vantaggi derivanti dall’uso di antiparassitari naturali sono numerosi, come per esempio: i) le proprietà antiparassitarie di molte piante già a disposizione degli agricoltori in quanto spontanee; ii) spesso queste sono piante conosciute solo per altri usi (es.: piante medicinali); iii) la rapida degradazione dei loro principi attivi ne riduce il rischio in ambito alimentare; iv) ci sono derivati naturali che possono essere usati anche a ridosso della raccolta e potenzialmente anche nelle fasi di conservazione; v) non sono sostanze fitotossiche; vi) non determinano resistenza al contrario di quanto sempre più comunemente viene riscontrato a causa dell’utilizzo degli agrofarmaci di sintesi; vii) il risparmio energetico complessivo richiesto per il loro impiego è nettamente inferiore a quanto richiesto per l’uso degli altri agrofarmaci. All’interno del mondo agricolo si è sviluppata una importante attività complessiva che ha come obiettivo l’ottenimento di prodotti di qualità. La definizione stessa di qualità del prodotto sottintende la necessità di un approccio multi-disciplinare per il raggiungimento di questo obiettivo: infatti oltre alle caratteristiche esogene dell’alimento (prezzo, caratteri estetici, reperibilità) un ruolo sempre più importante è attribuito alle proprietà intrinseche, ed in particolare alle caratteristiche igenico-sanitarie: un prodotto di qualità deve assicurare l’assenza di contaminanti chimici e microbiologici, oltre a sostanze tossiche (es.: micotossine). La possibilità di ottenere alta qualità nelle produzioni vegetali biologiche è strettamente legata allo sviluppo di tecniche colturali a basso impatto ambientale, le sole attualmente in grado di soddisfare i requisiti igienici ricercati negli alimenti. Ovviamente rimane la necessità di assicurare in questi prodotti elevati standard di qualità organolettica (forma, pezzatura, sapore, colore ecc.). Per questi motivi la valutazione dell'efficacia di nuovi formulati per la difesa delle colture non può essere disgiunta da un’attenta valutazione dell'effetto che il formulato stesso può avere sulla specie vegetale trattata. L’influenza della fase fenologica in cui si effettua l'intervento fitosanitario, la relazione con gli ambienti di coltivazione (serre, campo aperto), determinano la necessità di approfondire e di chiarire quindi, anche questi aspetti in relazione a quanto proposto. In questo progetto di ricerca verranno realizzati prototipi di bioformulati contenenti le molecole attive e si procederà con la sperimentazione sul campo per verificare le performances applicative. I vantaggi dell’utilizzo di bioformulati si possono così riassumere: 1) riduzione dell’impiego del rame nella protezione delle colture; 2) maggiore efficacia e persistenza della formulazione sulla pianta, 3) assenza di tossicità della molecola attiva veicolata, 4) riduzione della volatilità e della migrazione nel suolo, 5) maggiore selettività per le colture e nei confronti del patogeno, 6) adesione alle superfici trattate. Inoltre, occorre tenere presente che la possibilità di ottenere substrati bioformulati permetterà la produzione di prodotti più concentrati, da diluire prima dell’uso, in modo da ridurre i costi dovuti al trasporto di grossi quantitativi (grazie alla riduzione reale del peso delle confezioni) e in molti casi anche una migliore conservabilità del prodotto finito. Occorre sottolineare che il presente progetto prevede l'utilizzo di tecnologie innovative basate sull’utilizzo di materiali biodegradabili. Quest'ultimo aspetto risulta particolarmente importante nel rispetto dell'individuo e dell'ambiente. Inoltre il trasferimento di una tecnologia propria del settore farmaceutico, all’agricoltura, permetterà di innovare significativamente le modalità di conservazione ed efficacia delle molecole attive veicolate.

PROGETTO ESECUTIVO PAN per l'Agricoltura Biologica e i Prodotti Biologici 2008/2009 Azione 2.2

CORTESI, Rita;
2010

Abstract

In riferimento alla difesa biologica di importanti coltivazioni di rilevanza nazionale da parassiti di natura batterica, differenti sono le problematiche che meritano di essere affrontate e risolte mediante un’acquisizione di strategie innovative volte a valorizzare la produzione biologica italiana. Acquisire conoscenze pratico-applicative sulle potenzialità antiparassitarie di sostanze naturali impiegabili in agricoltura biologica, favorirà una maggiore protezione dell’ambiente ed una agricoltura sostenibile ed eco-compatibile. Si aumenteranno per gli agricoltori le possibilità di difesa naturale nei confronti di pericolosi parassiti e soprattutto si valorizzeranno adeguatamente importanti produzioni agro-alimentari nazionali. Delle sostanze naturali (animali, vegetali) conosciute, ad oggi solo alcune sono state propriamente investigate circa un loro effettivo impiego in ambito antiparassitario e pertanto, in prospettiva futura, il loro potenziale risulta considerevole. I maggiori vantaggi derivanti dall’uso di antiparassitari naturali sono numerosi, come per esempio: i) le proprietà antiparassitarie di molte piante già a disposizione degli agricoltori in quanto spontanee; ii) spesso queste sono piante conosciute solo per altri usi (es.: piante medicinali); iii) la rapida degradazione dei loro principi attivi ne riduce il rischio in ambito alimentare; iv) ci sono derivati naturali che possono essere usati anche a ridosso della raccolta e potenzialmente anche nelle fasi di conservazione; v) non sono sostanze fitotossiche; vi) non determinano resistenza al contrario di quanto sempre più comunemente viene riscontrato a causa dell’utilizzo degli agrofarmaci di sintesi; vii) il risparmio energetico complessivo richiesto per il loro impiego è nettamente inferiore a quanto richiesto per l’uso degli altri agrofarmaci. All’interno del mondo agricolo si è sviluppata una importante attività complessiva che ha come obiettivo l’ottenimento di prodotti di qualità. La definizione stessa di qualità del prodotto sottintende la necessità di un approccio multi-disciplinare per il raggiungimento di questo obiettivo: infatti oltre alle caratteristiche esogene dell’alimento (prezzo, caratteri estetici, reperibilità) un ruolo sempre più importante è attribuito alle proprietà intrinseche, ed in particolare alle caratteristiche igenico-sanitarie: un prodotto di qualità deve assicurare l’assenza di contaminanti chimici e microbiologici, oltre a sostanze tossiche (es.: micotossine). La possibilità di ottenere alta qualità nelle produzioni vegetali biologiche è strettamente legata allo sviluppo di tecniche colturali a basso impatto ambientale, le sole attualmente in grado di soddisfare i requisiti igienici ricercati negli alimenti. Ovviamente rimane la necessità di assicurare in questi prodotti elevati standard di qualità organolettica (forma, pezzatura, sapore, colore ecc.). Per questi motivi la valutazione dell'efficacia di nuovi formulati per la difesa delle colture non può essere disgiunta da un’attenta valutazione dell'effetto che il formulato stesso può avere sulla specie vegetale trattata. L’influenza della fase fenologica in cui si effettua l'intervento fitosanitario, la relazione con gli ambienti di coltivazione (serre, campo aperto), determinano la necessità di approfondire e di chiarire quindi, anche questi aspetti in relazione a quanto proposto. In questo progetto di ricerca verranno realizzati prototipi di bioformulati contenenti le molecole attive e si procederà con la sperimentazione sul campo per verificare le performances applicative. I vantaggi dell’utilizzo di bioformulati si possono così riassumere: 1) riduzione dell’impiego del rame nella protezione delle colture; 2) maggiore efficacia e persistenza della formulazione sulla pianta, 3) assenza di tossicità della molecola attiva veicolata, 4) riduzione della volatilità e della migrazione nel suolo, 5) maggiore selettività per le colture e nei confronti del patogeno, 6) adesione alle superfici trattate. Inoltre, occorre tenere presente che la possibilità di ottenere substrati bioformulati permetterà la produzione di prodotti più concentrati, da diluire prima dell’uso, in modo da ridurre i costi dovuti al trasporto di grossi quantitativi (grazie alla riduzione reale del peso delle confezioni) e in molti casi anche una migliore conservabilità del prodotto finito. Occorre sottolineare che il presente progetto prevede l'utilizzo di tecnologie innovative basate sull’utilizzo di materiali biodegradabili. Quest'ultimo aspetto risulta particolarmente importante nel rispetto dell'individuo e dell'ambiente. Inoltre il trasferimento di una tecnologia propria del settore farmaceutico, all’agricoltura, permetterà di innovare significativamente le modalità di conservazione ed efficacia delle molecole attive veicolate.
2010
Giorgio Mariano, Balestra; Antonio, Tiezzi; Cortesi, Rita; Massimo, Muganu; Antonio, Soverino
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