Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2014 per l’Italia fotografa un paese che non cresce e farà fatica a crescere nell’immediato futuro. Annuncia un programma di riforme sul mercato del lavoro e per la concorrenza che hanno impatti trascurabili sulla domanda interna, ma al contempo prevede una crescita ottimistica di esportazioni ed investimenti privati senza indicare come ciò si possa realizzare, in un quadro di misure atte a garantire il rispetto dei vincoli di deficit/Pil e di consolidamento fiscale. La ricetta per i prossimi anni che l’Italia adotta con il DEF 2014, raccomandata dalla Commissione Europa, è un connubio perverso di “austerità espansiva” e “precarietà espansiva” che non lascia spazio per la crescita dell’occupazione e delle retribuzioni del lavoro, e neppure per una politica economica a sostegno della demanda interna e per una politica industriale per l’innovazione.
Quando i conti purtroppo non tornano
PINI, Paolo
2014
Abstract
Il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2014 per l’Italia fotografa un paese che non cresce e farà fatica a crescere nell’immediato futuro. Annuncia un programma di riforme sul mercato del lavoro e per la concorrenza che hanno impatti trascurabili sulla domanda interna, ma al contempo prevede una crescita ottimistica di esportazioni ed investimenti privati senza indicare come ciò si possa realizzare, in un quadro di misure atte a garantire il rispetto dei vincoli di deficit/Pil e di consolidamento fiscale. La ricetta per i prossimi anni che l’Italia adotta con il DEF 2014, raccomandata dalla Commissione Europa, è un connubio perverso di “austerità espansiva” e “precarietà espansiva” che non lascia spazio per la crescita dell’occupazione e delle retribuzioni del lavoro, e neppure per una politica economica a sostegno della demanda interna e per una politica industriale per l’innovazione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.