A chi sostiene che le politiche europee non lasciano spazio alla crescita, perché ne sono strutturalmente la sua antitesi, si contrappongono quanti affermano che la Commissione attuale è al capolinea e verrà sostituita da una ben diversa dopo le elezioni europee del prossimo maggio. Cambierà lo scenario e politiche di crescita saranno possibili. In Europa il vento sarebbe mutato. Anche nel 2013 si aspettavano le elezioni tedesche che avrebbero sbloccato la situazione e consentito un “cambiamento di verso”. Sappiamo cosa è accaduto: dopo la formazione del governo di grande coalizione, con il discorso di insediamento della Cancelliera Angela Merkel al Parlamento tedesco non è stato annunciato l’abbandono dell’austerità, semmai il rafforzamento dell’austerità, con la proposta di rendere automatiche le penalità per i paesi che non perseguono i due pilastri delle politiche di rigore. Un esito diverso può essere atteso dopo le elezioni europee del maggio 2014 e la costituzione della nuova commissione a presidenza grande coalizione? Renzi rischia davvero di andare a sbattere contro il muro, se non cambia l’Europa, e con lui tutto il paese? Non ci resta che attendere alcune settimane e leggere il Documento di economia e finanza 2014 e il Programma nazionale di riforma, che la Commissione attende per sapere la risposta.

Diamo credito a Renzi?

PINI, Paolo
2014

Abstract

A chi sostiene che le politiche europee non lasciano spazio alla crescita, perché ne sono strutturalmente la sua antitesi, si contrappongono quanti affermano che la Commissione attuale è al capolinea e verrà sostituita da una ben diversa dopo le elezioni europee del prossimo maggio. Cambierà lo scenario e politiche di crescita saranno possibili. In Europa il vento sarebbe mutato. Anche nel 2013 si aspettavano le elezioni tedesche che avrebbero sbloccato la situazione e consentito un “cambiamento di verso”. Sappiamo cosa è accaduto: dopo la formazione del governo di grande coalizione, con il discorso di insediamento della Cancelliera Angela Merkel al Parlamento tedesco non è stato annunciato l’abbandono dell’austerità, semmai il rafforzamento dell’austerità, con la proposta di rendere automatiche le penalità per i paesi che non perseguono i due pilastri delle politiche di rigore. Un esito diverso può essere atteso dopo le elezioni europee del maggio 2014 e la costituzione della nuova commissione a presidenza grande coalizione? Renzi rischia davvero di andare a sbattere contro il muro, se non cambia l’Europa, e con lui tutto il paese? Non ci resta che attendere alcune settimane e leggere il Documento di economia e finanza 2014 e il Programma nazionale di riforma, che la Commissione attende per sapere la risposta.
2014
Pini, Paolo
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