In seguito al terremoto di magnitudo 5.9 che ha colpito la pianura emiliana nord-orientale il 20 maggio 2012 alle 02:03:53 UTC, è stata disposta una rete sismica temporanea, composta da 8 stazioni sismometriche mobili, allo scopo di registrare gli eventi locali della sequenza sismica. Questo intervento si inquadra in una collaborazione tra OGS, Comune di Ferrara ed Università di Ferrara, e si integra nel più ampio spettro di azioni di risposta all’emergenza della crisi sismica in atto, promosso e predisposto dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e dall’Istituto Nazionale di Geofisica a Vulcanologia (INGV) (Moretti et al., 2012). Gli obiettivi del nostro intervento sono principalmente due: i) l’estensione verso oriente dell’area di monitoraggio predisposta dall’INGV, includendo la città di Ferrara ed i suoi dintorni, al fine di essere pronti in caso di migrazione della crisi sismica in quella direzione e ii) la valutazione della risposta sismica locale nei siti strumentati, essendo alcuni di questi posti in punti sensibili del territorio ferrarese (es: vicino al Polo chimico o l’Ospedale generale provinciale di Cona). Nei giorni successivi, un secondo gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Potenza, ha eseguito indagini in molti altri siti, ed in particolare in tre siti precedentemente strumentati. Tali indagini hanno riguardato: 1) misure di rumore sismico passivo, registrate da stazioni singole a tre componenti ed elaborate col metodo del rapporto spettrale H/V e 2) misure di rumore sismico passivo registrate da un array di sismometri verticali ed elaborate col metodo dell’extended spatial autocorrelation (ESAC) (Okada et al., 1987; Ohori et al., 2002). La presente nota ripropone in modo più sintetico il lavoro già presentato, e attualmente in stampa (Priolo et al., 2012), al numero speciale degli Annals of Geophysics dedicato alla sequenza sismica emiliana (Anzidei et al., 2012). Sono brevemente descritti il quadro geologico dell’area e la sequenza sismica in corso. Con maggior dettaglio è invece descritta la rete temporanea del’OGS ed i risultati ottenuti dall’analisi del rumore sismico e dei 3 ESAC eseguiti nei siti selezionati. Segue infine la discussione dei dati presentati, alla luce delle informazioni geologiche disponibili ad oggi relativamente al sottosuolo dell’area investigata.

La sequenza sismica emilian di maggio-giugno 2012 – analisi preliminare della risposta di sito nelle stazioni della rete temporanea dell’OGS.

ABU-ZEID, Nasser;CAPUTO, Riccardo;SANTARATO, Giovanni;
2012

Abstract

In seguito al terremoto di magnitudo 5.9 che ha colpito la pianura emiliana nord-orientale il 20 maggio 2012 alle 02:03:53 UTC, è stata disposta una rete sismica temporanea, composta da 8 stazioni sismometriche mobili, allo scopo di registrare gli eventi locali della sequenza sismica. Questo intervento si inquadra in una collaborazione tra OGS, Comune di Ferrara ed Università di Ferrara, e si integra nel più ampio spettro di azioni di risposta all’emergenza della crisi sismica in atto, promosso e predisposto dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e dall’Istituto Nazionale di Geofisica a Vulcanologia (INGV) (Moretti et al., 2012). Gli obiettivi del nostro intervento sono principalmente due: i) l’estensione verso oriente dell’area di monitoraggio predisposta dall’INGV, includendo la città di Ferrara ed i suoi dintorni, al fine di essere pronti in caso di migrazione della crisi sismica in quella direzione e ii) la valutazione della risposta sismica locale nei siti strumentati, essendo alcuni di questi posti in punti sensibili del territorio ferrarese (es: vicino al Polo chimico o l’Ospedale generale provinciale di Cona). Nei giorni successivi, un secondo gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Potenza, ha eseguito indagini in molti altri siti, ed in particolare in tre siti precedentemente strumentati. Tali indagini hanno riguardato: 1) misure di rumore sismico passivo, registrate da stazioni singole a tre componenti ed elaborate col metodo del rapporto spettrale H/V e 2) misure di rumore sismico passivo registrate da un array di sismometri verticali ed elaborate col metodo dell’extended spatial autocorrelation (ESAC) (Okada et al., 1987; Ohori et al., 2002). La presente nota ripropone in modo più sintetico il lavoro già presentato, e attualmente in stampa (Priolo et al., 2012), al numero speciale degli Annals of Geophysics dedicato alla sequenza sismica emiliana (Anzidei et al., 2012). Sono brevemente descritti il quadro geologico dell’area e la sequenza sismica in corso. Con maggior dettaglio è invece descritta la rete temporanea del’OGS ed i risultati ottenuti dall’analisi del rumore sismico e dei 3 ESAC eseguiti nei siti selezionati. Segue infine la discussione dei dati presentati, alla luce delle informazioni geologiche disponibili ad oggi relativamente al sottosuolo dell’area investigata.
2012
9788890210129
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