OBIETTIVI: Gli scopi principali della presente ricerca sono: 1)mettere a punto una tecnica di real time PCR da utilizzare come screening per la presenza di Rickettsia spp. in zecche della specie Ixodes Ricinus; 2)valutare la presenza, e le differenti specie di Rickettsia ed il loro tasso di infezione nei tre stadi di sviluppo della zecca. METODI: La raccolta degli esemplari è stata effettuata utilizzando il metodo della coperta strisciata (“dragging”), che consiste nel raccogliere le zecche allo stato libero. Le zecche sono state omogeneizzate e dall’omogenato ottenuto sono stati utilizzati 150 μl per l’estrazione di DNA. E’ stato effettuato un primo screening utilizzando una real time PCR (RT-PCR). I primers usati nella RT-PCR sono CS-5 (forward) e CS-6 (reverse), che identificano ed amplificano una porzione di 146bp del gene gltA. Per la PCR di conferma sono stati utilizzati i primers RpCS.877p (forward) e RpCS1258n (reverse), che localizzano ed amplificano una porzione di 381bp sempre del gene gltA. I campioni positivi alla PCR di conferma sono stati sottoposti a sequenziamento e confrontati con le sequenze della banca dati di GenBank. RISULTATI: Nel periodo compreso fra aprile 2006 e novembre 2008 sono state raccolte nel sito di Moggio Alto 2592 zecche appartenenti alla specie Ixodes ricinus, di cui 46 adulti (20 femmine, 26 maschi), 978 ninfe e 1568 larve. Gli adulti sono stati esaminati singolarmente mentre le ninfe sono state organizzate in 139 pool e le larve in 106 pool, per un totale di 291 campioni sottoposti a RT-PCR. Di questi, 93 (32%) sono risultati positivi al test per Rickettsia spp. Le specie sono essenzialmente due: Rickettsia helvetica e Rickettsia monacensis. Il tasso di infezione è rilevante e risulta come atteso maggiore negli adulti (circa 11%), inferiore nelle ninfe (7,5%) ed ancora minore nelle larve (circa 2%). Il tasso di infezione è nettamente maggiore per R. helvetica rispetto a R. monacensis. CONCLUSIONI: E' ormai opinione comune che il surriscaldamento terrestre e il diverso utilizzo delle risorse ambientali da parte dell’uomo abbiano favorito l’aumentare delle popolazioni di zecche e quindi delle zoonosi da esse trasmesse. Lo studio ha confermato la co-presenza nelle zecche Ixodes ricinus di due specie : R.helvetica e R.monacensis. L’indicazione risulta utile per la definizione del rischio di rickettsiosi sulle Alpi Orientali, dal momento che la presenza di tali patogeni nelle larve, che non hanno ancora compiuto il pasto di sangue, testimonia che le Rickettsiae vengono trasmesse per via verticale dall’adulto femmina alle proprie uova, con un tasso di trasmissione non elevato ma costante.

Definizione del rischio di rickettsiosi trasmessa da zecche sulle Alpi Orientali. Risultati di un'indagine condotta a Moggio alto (Udine)

BERGAMINI, Mauro;STEFANATI, Armando;LUPI, Silvia;FERIOLI, Sara;GREGORIO, Pasquale
2012

Abstract

OBIETTIVI: Gli scopi principali della presente ricerca sono: 1)mettere a punto una tecnica di real time PCR da utilizzare come screening per la presenza di Rickettsia spp. in zecche della specie Ixodes Ricinus; 2)valutare la presenza, e le differenti specie di Rickettsia ed il loro tasso di infezione nei tre stadi di sviluppo della zecca. METODI: La raccolta degli esemplari è stata effettuata utilizzando il metodo della coperta strisciata (“dragging”), che consiste nel raccogliere le zecche allo stato libero. Le zecche sono state omogeneizzate e dall’omogenato ottenuto sono stati utilizzati 150 μl per l’estrazione di DNA. E’ stato effettuato un primo screening utilizzando una real time PCR (RT-PCR). I primers usati nella RT-PCR sono CS-5 (forward) e CS-6 (reverse), che identificano ed amplificano una porzione di 146bp del gene gltA. Per la PCR di conferma sono stati utilizzati i primers RpCS.877p (forward) e RpCS1258n (reverse), che localizzano ed amplificano una porzione di 381bp sempre del gene gltA. I campioni positivi alla PCR di conferma sono stati sottoposti a sequenziamento e confrontati con le sequenze della banca dati di GenBank. RISULTATI: Nel periodo compreso fra aprile 2006 e novembre 2008 sono state raccolte nel sito di Moggio Alto 2592 zecche appartenenti alla specie Ixodes ricinus, di cui 46 adulti (20 femmine, 26 maschi), 978 ninfe e 1568 larve. Gli adulti sono stati esaminati singolarmente mentre le ninfe sono state organizzate in 139 pool e le larve in 106 pool, per un totale di 291 campioni sottoposti a RT-PCR. Di questi, 93 (32%) sono risultati positivi al test per Rickettsia spp. Le specie sono essenzialmente due: Rickettsia helvetica e Rickettsia monacensis. Il tasso di infezione è rilevante e risulta come atteso maggiore negli adulti (circa 11%), inferiore nelle ninfe (7,5%) ed ancora minore nelle larve (circa 2%). Il tasso di infezione è nettamente maggiore per R. helvetica rispetto a R. monacensis. CONCLUSIONI: E' ormai opinione comune che il surriscaldamento terrestre e il diverso utilizzo delle risorse ambientali da parte dell’uomo abbiano favorito l’aumentare delle popolazioni di zecche e quindi delle zoonosi da esse trasmesse. Lo studio ha confermato la co-presenza nelle zecche Ixodes ricinus di due specie : R.helvetica e R.monacensis. L’indicazione risulta utile per la definizione del rischio di rickettsiosi sulle Alpi Orientali, dal momento che la presenza di tali patogeni nelle larve, che non hanno ancora compiuto il pasto di sangue, testimonia che le Rickettsiae vengono trasmesse per via verticale dall’adulto femmina alle proprie uova, con un tasso di trasmissione non elevato ma costante.
2012
Rischio; infezione; rickettsia; aree montane
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