I prodotti e i materiali impiegati nell'industria delle costruzioni sono da sempre certamente molto numerosi e in particolare ancor di più ai giorni nostri dove, ai prodotti classici del cantiere edile della tradizione, si sono affiancati numerosi nuovi prodotti nati dalla ricerca sui materiali di sintesi (tutte le materie plastiche, ad esempio), oppure dalla combinazione a scala macrocellulare di prodotti già noti e impiegati ma che attraverso la loro combinazione consentono un incremento notevole delle prestazioni (il calcestruzzo armato è l'antesignano di questi prodotti, ma anche le lastre di gesso rivestito, le finestre in legno-alluminio, il vetrocamera, ecc.), oppure ancora nati dalla intima unione di elementi di base che nella loro combinazione realizzano dei materiali compositi dalle caratteristiche a volte completamente nuove e interessanti (le guaine bitume polimero, le vetroresine, le malte fibrorinforzate). Materiali di facile o difficile reperibilità, costosi o economici, utili e meno utili che comunque trovano, nel cantiere attuale un impiego sempre più frequente. Si tratta di elementi e materiali certamente con nuove e interessanti caratteristiche prestazionali non sempre però valutate anche dal punto di vista del bilancio ecologico, della totale non nocività per gli esseri viventi, della conservazione delle risorse e della tutela dell'ambiente. Non è assolutamente il caso di “demonizzare” tali nuovi prodotti ritenendo che l'unica via perseguibile sia il ritorno alle "antiche tecniche costruttive", sia perché raramente c’è qualcosa di veramente nuovo "sotto il sole" (taluni prodotti apparentemente nuovi non sono altro che l'attenta e intelligente rivisitazione di antichi prodotti), sia perché anche alcuni materiali impiegati da epoca remota si sono rivelati tutt'altro che innocui (ad esempio le pietre tufacee che emettono radon).
L'aria come elemento di progetto
ZANNONI, Giovanni
2001
Abstract
I prodotti e i materiali impiegati nell'industria delle costruzioni sono da sempre certamente molto numerosi e in particolare ancor di più ai giorni nostri dove, ai prodotti classici del cantiere edile della tradizione, si sono affiancati numerosi nuovi prodotti nati dalla ricerca sui materiali di sintesi (tutte le materie plastiche, ad esempio), oppure dalla combinazione a scala macrocellulare di prodotti già noti e impiegati ma che attraverso la loro combinazione consentono un incremento notevole delle prestazioni (il calcestruzzo armato è l'antesignano di questi prodotti, ma anche le lastre di gesso rivestito, le finestre in legno-alluminio, il vetrocamera, ecc.), oppure ancora nati dalla intima unione di elementi di base che nella loro combinazione realizzano dei materiali compositi dalle caratteristiche a volte completamente nuove e interessanti (le guaine bitume polimero, le vetroresine, le malte fibrorinforzate). Materiali di facile o difficile reperibilità, costosi o economici, utili e meno utili che comunque trovano, nel cantiere attuale un impiego sempre più frequente. Si tratta di elementi e materiali certamente con nuove e interessanti caratteristiche prestazionali non sempre però valutate anche dal punto di vista del bilancio ecologico, della totale non nocività per gli esseri viventi, della conservazione delle risorse e della tutela dell'ambiente. Non è assolutamente il caso di “demonizzare” tali nuovi prodotti ritenendo che l'unica via perseguibile sia il ritorno alle "antiche tecniche costruttive", sia perché raramente c’è qualcosa di veramente nuovo "sotto il sole" (taluni prodotti apparentemente nuovi non sono altro che l'attenta e intelligente rivisitazione di antichi prodotti), sia perché anche alcuni materiali impiegati da epoca remota si sono rivelati tutt'altro che innocui (ad esempio le pietre tufacee che emettono radon).I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.