L'accordo sulla produttività voluto da governo e Confindustria, accettato da Cisl e Uil e rifiutato dalla Cgil non fa crescere l'efficienza, rende il contratto nazionale più debole, non fa chiarezza sulle rappresentanze sindacali. Il testo proposto non è un passo avanti nelle relazioni industriali, nella regolazione del legame tra retribuzione del lavoratore e risultati aziendali, e neppure contribuisce a fermare il declino della produttività italiana.
Un passo indietro che non ferma il declino italiano
PINI, Paolo
2012
Abstract
L'accordo sulla produttività voluto da governo e Confindustria, accettato da Cisl e Uil e rifiutato dalla Cgil non fa crescere l'efficienza, rende il contratto nazionale più debole, non fa chiarezza sulle rappresentanze sindacali. Il testo proposto non è un passo avanti nelle relazioni industriali, nella regolazione del legame tra retribuzione del lavoratore e risultati aziendali, e neppure contribuisce a fermare il declino della produttività italiana.File in questo prodotto:
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