Il volume prende origine dal riesame complessivo della gran mole di informazioni archivistiche sul Quattrocento ferrarese pubblicate negli ultimi due secoli per ricomporre un quadro per quanto possibile unitario dell'attività artistica in città nel primo Rinascimento. Combinando l'analisi dei documenti con quella delle opere d'arte conservatesi, nella prima parte del libro - di taglio più propriamente saggistico - si sono utilizzati gli strumenti interpretativi della storia sociale dell'arte messi a punto da studiosi come Wackernagel, Baxandall e Burke, per ricostruire l'ambiente storico e le condizioni materiali in cui gli artisti operavano, soffermandosi in particolare sul rapporto fra gli artisti e la corte, la loro partecipazione ai maggiori cantieri cittadini, le forme di concorrenza e collaborazione, le modalità di retribuzione, la considerazione sociale in cui erano tenuti. Nella seconda parte del libro sono state ricostruite le biografie degli artisti attivi nel corso del secolo, comprendendo nel numero tutti gli artigiani impegnati in lavori di maggiore o minore importanza la cui menzione da parte delle fonti permettesse di delineare un loro seppur essenziale profilo professionale. Di ciascun artista si è redatta una biografia sintetica, seguita da una concisa discussione delle opere eventualmente attribuitegli e corredata da una bibliografia essenziale e dal regesto completo dei documenti che lo riguardano. Il volume offre in tal modo agli studiosi un repertorio prosopografico di oltre 120 degli artieri più attivi in città nei decenni centrali del secolo (maestri muratori, carpentieri, pittori, scultori e scalpellini, intagliatori e intarsiatori, arazzieri, ricamatori, orefici) a cui si aggiungono numerosi familiari e collaboratori di bottega i cui nomi compaiono nell'accurato indice analitico. Dalla lettura incrociata del saggio iniziale e delle voci biografiche è possibile trarre una cronaca quasi anno per anno dell'attività artistica nella Ferrara del Quattrocento e ricostruire il contesto nel quale collocare e pienamente comprendere le poche opere superstiti. In tal modo la civiltà figurativa del primo Rinascimento estense riemerge dalle carte d'archivio in tutta la sua varietà e molteplicità di relazioni fra i maestri delle diverse tecniche, secondo una gerarchia delle arti ben diversa da quella che si sarebbe affermata nel secolo successivo. Fra i contributi originali portati dallo studio si segnalano la definizione della figura del "depintore de la corte" in relazione alla nascita del moderno artista di corte a Ferrara e una rilettura complessiva dell'organizzazione del lavoro nel cantiere decorativo del salone dei mesi a Schifanoia dalla quale emergono nuove proposte sul ruolo in esso avuto dai pittori Baldassarre d'Este e Gherardo di Andrea da Vicenza.

Le arti a Ferrara nel Quattrocento. Gli artisti e la corte

TOFFANELLO, Marcello
2010

Abstract

Il volume prende origine dal riesame complessivo della gran mole di informazioni archivistiche sul Quattrocento ferrarese pubblicate negli ultimi due secoli per ricomporre un quadro per quanto possibile unitario dell'attività artistica in città nel primo Rinascimento. Combinando l'analisi dei documenti con quella delle opere d'arte conservatesi, nella prima parte del libro - di taglio più propriamente saggistico - si sono utilizzati gli strumenti interpretativi della storia sociale dell'arte messi a punto da studiosi come Wackernagel, Baxandall e Burke, per ricostruire l'ambiente storico e le condizioni materiali in cui gli artisti operavano, soffermandosi in particolare sul rapporto fra gli artisti e la corte, la loro partecipazione ai maggiori cantieri cittadini, le forme di concorrenza e collaborazione, le modalità di retribuzione, la considerazione sociale in cui erano tenuti. Nella seconda parte del libro sono state ricostruite le biografie degli artisti attivi nel corso del secolo, comprendendo nel numero tutti gli artigiani impegnati in lavori di maggiore o minore importanza la cui menzione da parte delle fonti permettesse di delineare un loro seppur essenziale profilo professionale. Di ciascun artista si è redatta una biografia sintetica, seguita da una concisa discussione delle opere eventualmente attribuitegli e corredata da una bibliografia essenziale e dal regesto completo dei documenti che lo riguardano. Il volume offre in tal modo agli studiosi un repertorio prosopografico di oltre 120 degli artieri più attivi in città nei decenni centrali del secolo (maestri muratori, carpentieri, pittori, scultori e scalpellini, intagliatori e intarsiatori, arazzieri, ricamatori, orefici) a cui si aggiungono numerosi familiari e collaboratori di bottega i cui nomi compaiono nell'accurato indice analitico. Dalla lettura incrociata del saggio iniziale e delle voci biografiche è possibile trarre una cronaca quasi anno per anno dell'attività artistica nella Ferrara del Quattrocento e ricostruire il contesto nel quale collocare e pienamente comprendere le poche opere superstiti. In tal modo la civiltà figurativa del primo Rinascimento estense riemerge dalle carte d'archivio in tutta la sua varietà e molteplicità di relazioni fra i maestri delle diverse tecniche, secondo una gerarchia delle arti ben diversa da quella che si sarebbe affermata nel secolo successivo. Fra i contributi originali portati dallo studio si segnalano la definizione della figura del "depintore de la corte" in relazione alla nascita del moderno artista di corte a Ferrara e una rilettura complessiva dell'organizzazione del lavoro nel cantiere decorativo del salone dei mesi a Schifanoia dalla quale emergono nuove proposte sul ruolo in esso avuto dai pittori Baldassarre d'Este e Gherardo di Andrea da Vicenza.
2010
9788895062891
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