La procreazione assistita rimette in discussione il concetto di famiglia, nel momento in cui, mediante il ricorso alle tecnologie riproduttive si scinde la genitorialità biologica da quella sociale. Il dilemma tra una concezione di famiglia generativa e una concezione di famiglia riproduttiva impone una riflessione filosofico-giuridica su una istituzione, la famiglia, che comunemente si ritiene essere il luogo, in cui si forma il mondo relazionale ed affettivo. La tesi consiste nell’abbandono della prospettiva dell’individualismo etico, di un «diritto al figlio» per accogliere invece il primato degli interessi del minore: la prospettiva relazionale di un «diritto del figlio». Il saggio costituisce un tentativo di aprire una nuova via consistente nel ritenere non esaustivo l’appello all’etica dei diritti individuali e nel reperire nella relazionalità umana il concetto costitutivo e performativo della familiarità. Il desiderio di genitorialità non è un diritto soggettivo individuale, ma è un diritto «duale», che si può esprimere solo nella relazionalità di una coppia genitoriale con il nascituro. Perciò, mentre la libertà procreativa naturale è l’espressione di un genuino diritto soggettivo negativo, la libertà riproduttiva artificiale è l’espressione di interessi complessi, che non è agevole costruire nella forma dei diritti soggettivi, in quanto coinvolgono problemi di welfare e di bene comune.

Riproduzione artificiale e nuove famiglie: genitorialità o serialità riproduttiva?

MAESTRI, Enrico
2012

Abstract

La procreazione assistita rimette in discussione il concetto di famiglia, nel momento in cui, mediante il ricorso alle tecnologie riproduttive si scinde la genitorialità biologica da quella sociale. Il dilemma tra una concezione di famiglia generativa e una concezione di famiglia riproduttiva impone una riflessione filosofico-giuridica su una istituzione, la famiglia, che comunemente si ritiene essere il luogo, in cui si forma il mondo relazionale ed affettivo. La tesi consiste nell’abbandono della prospettiva dell’individualismo etico, di un «diritto al figlio» per accogliere invece il primato degli interessi del minore: la prospettiva relazionale di un «diritto del figlio». Il saggio costituisce un tentativo di aprire una nuova via consistente nel ritenere non esaustivo l’appello all’etica dei diritti individuali e nel reperire nella relazionalità umana il concetto costitutivo e performativo della familiarità. Il desiderio di genitorialità non è un diritto soggettivo individuale, ma è un diritto «duale», che si può esprimere solo nella relazionalità di una coppia genitoriale con il nascituro. Perciò, mentre la libertà procreativa naturale è l’espressione di un genuino diritto soggettivo negativo, la libertà riproduttiva artificiale è l’espressione di interessi complessi, che non è agevole costruire nella forma dei diritti soggettivi, in quanto coinvolgono problemi di welfare e di bene comune.
2012
Maestri, Enrico
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11392/1688496
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact