Lo studio si pone in una logica consequenziale rispetto ai risultati pervenuti dal progetto di ricerca “Il Capitale Intellettuale nelle aziende sanitarie”, sviluppato con l’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia Romagna e che si è concluso nel 2006 con la redazione di report sul Capitale Intellettuale (CI) nelle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna (RER). L’individuazione delle determinanti e degli elementi che compongono il CI è il primo passo per la gestione strategica del CI, al quale deve seguire l’individuazione di una griglia di indicatori atti a permettere la loro misurazione e quindi rendere possibile un processo di valutazione della performance aziendale che tenga in considerazione anche gli elementi intangibili e la loro evoluzione. La gestione del CI, infatti, è legata ad un’analisi temporale delle determinanti che lo compongono. Comprendere le relazioni che legano tra loro le determinanti ed i livelli di influenza reciproca che si creano tra esse implica uno studio su base longitudinale. Al fine di individuare il valore aggiunto che un’azienda sanitaria può generare attraverso una corretta gestione strategica del CI è fondamentale riuscire a determinare l’incremento e/o il decremento degli elementi che lo compongono e come la variazione di uno o più elementi si riflettano sulle determinanti e, quindi, sul CI complessivo dell’azienda. La forte professionalizzazione che caratterizza la performance del servizio sanitario unitamente all’evoluzione del contesto socio-economico in cui si trovano ad operare le aziende sanitarie porta, in prima approssimazione, a considerare la gestione della conoscenza quale variabile critica per la creazione di innovazione ed il raggiungimento di un vantaggio competitivo (Roos et al., 1997; Roos, 2005; Sveby, 1997; Petty e Guthrie, 2000; …..). La conoscenza e il sapere professionale possono essere ritenuti fondamentali per la garanzia di adeguati livelli di performance dei servizi sanitari erogati. In ragione di ciò lo studio del CI nelle aziende sanitarie non può non considerare nel suo evolversi l’approfondimento circa gli effetti prodotti da una corretta gestione della conoscenza in termini di innovazione e vantaggio competitivo.

La gestione del Capitale Intellettuale nelle aziende sanitarie: la gestione della conoscenza e dell’innovazione

VAGNONI, Emidia
2007

Abstract

Lo studio si pone in una logica consequenziale rispetto ai risultati pervenuti dal progetto di ricerca “Il Capitale Intellettuale nelle aziende sanitarie”, sviluppato con l’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia Romagna e che si è concluso nel 2006 con la redazione di report sul Capitale Intellettuale (CI) nelle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna (RER). L’individuazione delle determinanti e degli elementi che compongono il CI è il primo passo per la gestione strategica del CI, al quale deve seguire l’individuazione di una griglia di indicatori atti a permettere la loro misurazione e quindi rendere possibile un processo di valutazione della performance aziendale che tenga in considerazione anche gli elementi intangibili e la loro evoluzione. La gestione del CI, infatti, è legata ad un’analisi temporale delle determinanti che lo compongono. Comprendere le relazioni che legano tra loro le determinanti ed i livelli di influenza reciproca che si creano tra esse implica uno studio su base longitudinale. Al fine di individuare il valore aggiunto che un’azienda sanitaria può generare attraverso una corretta gestione strategica del CI è fondamentale riuscire a determinare l’incremento e/o il decremento degli elementi che lo compongono e come la variazione di uno o più elementi si riflettano sulle determinanti e, quindi, sul CI complessivo dell’azienda. La forte professionalizzazione che caratterizza la performance del servizio sanitario unitamente all’evoluzione del contesto socio-economico in cui si trovano ad operare le aziende sanitarie porta, in prima approssimazione, a considerare la gestione della conoscenza quale variabile critica per la creazione di innovazione ed il raggiungimento di un vantaggio competitivo (Roos et al., 1997; Roos, 2005; Sveby, 1997; Petty e Guthrie, 2000; …..). La conoscenza e il sapere professionale possono essere ritenuti fondamentali per la garanzia di adeguati livelli di performance dei servizi sanitari erogati. In ragione di ciò lo studio del CI nelle aziende sanitarie non può non considerare nel suo evolversi l’approfondimento circa gli effetti prodotti da una corretta gestione della conoscenza in termini di innovazione e vantaggio competitivo.
2007
Vagnoni, Emidia
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