In questo saggio si cerca di paralre della sofferenza e dei suoi risvolti formativi. Si è approfondito il tema della crisi che sempre prelude e anticipa le forme del soffrire, di una crisi che, nel postmoderno, si annuncia con il disorientamento che deriva dalla dissoluzione dell’idea fondativa di Soggetto. È a partire da questa dissoluzione che il sentimento tragico del contemporaneo – ma anche la grazia e l’emancipazione – deve tentare ricomporre nuovi parametri di orientamento, chiavi di lettura, ermeneutiche, per ricostruire un senso differente dell’esistenza. Il Soggetto contemporaneo non ha fondatezza se non nel fluire tras-formativo della relazione che lo connette al tutto. E che lo definisce. È una fondatezza mobile – liquida, direbbe Bauman – processuale, cangiante e creativa. È l’occasione della grazia come dell’ emancipazione: dopo il dolore che la dissoluzione porta con se. È attraverso una soggettività consapevole della propria relazionalità sistemica, cangiante, processuale che la unisce al mondo - ai mondi - che l’educazione produce i suoi esiti più alti. In questo complesso e mutevole gioco di nessi, il bene, la felicità, la grazia … sfuggono, nella loro determinazione, alla logica egoista dell’individualismo, come a quella, strumentale, della sopraffazione. In questo gioco di nessi, la tragedia e l’orrore germinano sui frantumi di senso della relazione spezzata, del nesso violato, del rapporto tradito. E qui comincia forse la più grande fra le sfide dell’educazione.
Poiesis del Soggetto tra fondazione e dissoluzione
GRAMIGNA, Anita
2012
Abstract
In questo saggio si cerca di paralre della sofferenza e dei suoi risvolti formativi. Si è approfondito il tema della crisi che sempre prelude e anticipa le forme del soffrire, di una crisi che, nel postmoderno, si annuncia con il disorientamento che deriva dalla dissoluzione dell’idea fondativa di Soggetto. È a partire da questa dissoluzione che il sentimento tragico del contemporaneo – ma anche la grazia e l’emancipazione – deve tentare ricomporre nuovi parametri di orientamento, chiavi di lettura, ermeneutiche, per ricostruire un senso differente dell’esistenza. Il Soggetto contemporaneo non ha fondatezza se non nel fluire tras-formativo della relazione che lo connette al tutto. E che lo definisce. È una fondatezza mobile – liquida, direbbe Bauman – processuale, cangiante e creativa. È l’occasione della grazia come dell’ emancipazione: dopo il dolore che la dissoluzione porta con se. È attraverso una soggettività consapevole della propria relazionalità sistemica, cangiante, processuale che la unisce al mondo - ai mondi - che l’educazione produce i suoi esiti più alti. In questo complesso e mutevole gioco di nessi, il bene, la felicità, la grazia … sfuggono, nella loro determinazione, alla logica egoista dell’individualismo, come a quella, strumentale, della sopraffazione. In questo gioco di nessi, la tragedia e l’orrore germinano sui frantumi di senso della relazione spezzata, del nesso violato, del rapporto tradito. E qui comincia forse la più grande fra le sfide dell’educazione.I documenti in SFERA sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.