Le transglutaminasi (TG) sono enzimi in grado di formare legami crociati e-(g-glutamyl)lysil tra differenti molecole di numerosi substrati componenti della matrice extracellulare (Kim SY et al; 2002). Inoltre, le TG sono implicate nella regolazione di fondamentali processi quali la proliferazione e l’apoptosi cellulare ed in complessi meccanismi quali il rimodellamento e la riparazione dei tessuti. Nello specifico, il fattore XIII della coagulazione (FXIII) è una transglutaminasi plasmatica tetramerica (A2B2) la cui funzione principale è la formazione di coaguli di fibrina insolubile nelle fasi finali della coagulazione del sangue (Adany R et al; 2003). Carenze ereditarie di FXIII, sono caratterizzate da complicanze emorragiche ritardate post-operatorie o post-traumatiche, da aborti ricorrenti e da inefficiente guarigione delle ferite. Anche il FXIII contribuisce al rimodellamento della matrice extracellulare, alla riparazione dei tessuti, e all’adesione e migrazione cellulare. Inoltre, recentemente al FXIII sono stati attribuiti fondamentali effetti pro-angiogenici favorenti interazioni tra integrine e specifici recettori per fattori di crescita delle cellule endoteliali (Dardik R, 2004). Le complesse e molteplici funzioni svolte dal FXIII hanno quindi in comune una ricaduta positiva sul rimodellamento vascolare e sulla riparazione tessutale. In effetti, il coinvolgimento del FXIII nei processi di rimodellamento e di riparazione dei tessuti è stato segnalato per la prima volta in pazienti carenti di FXIII che presentavano una alterata guarigione di ferite chirurgiche ed è stata anche descritta in pazienti affetti da ulcere venose croniche degli arti inferiori che condividono con i pazienti carenti di FXIII un ritardato ed anomalo processo di cicatrizzazione e di rimodellamento dei tessuti lesi (Herouy Y, 2000). Queste osservazioni ed i risultati ottenuti dal nostro gruppo (vedi avanti) fortemente suggeriscono un potenziale coinvolgimento del FXIII in tutte quelle patologie caratterizzate da anomali, ritardati o assenti processi di rigenerazione e cicatrizzazione dei tessuti lesi. Tuttavia, un numero limitato di studi ha indagato sul ruolo del FXIII nella guarigione delle lesioni croniche e nel rimodellamento tessutale ed ulteriori ricerche sono necessarie per chiarirne il meccanismo d’azione e per sostenerne un suo potenziale impiego terapeutico.

Vasculopatie croniche ad alta diffusione: Ruolo di Varianti Geniche del Fattore XIII della Coagulazione nel Rimodellamento Tessutale: studi in vitro ed epidemiologici in patologie vascolari. (FAR 2005)

GEMMATI, Donato
2005

Abstract

Le transglutaminasi (TG) sono enzimi in grado di formare legami crociati e-(g-glutamyl)lysil tra differenti molecole di numerosi substrati componenti della matrice extracellulare (Kim SY et al; 2002). Inoltre, le TG sono implicate nella regolazione di fondamentali processi quali la proliferazione e l’apoptosi cellulare ed in complessi meccanismi quali il rimodellamento e la riparazione dei tessuti. Nello specifico, il fattore XIII della coagulazione (FXIII) è una transglutaminasi plasmatica tetramerica (A2B2) la cui funzione principale è la formazione di coaguli di fibrina insolubile nelle fasi finali della coagulazione del sangue (Adany R et al; 2003). Carenze ereditarie di FXIII, sono caratterizzate da complicanze emorragiche ritardate post-operatorie o post-traumatiche, da aborti ricorrenti e da inefficiente guarigione delle ferite. Anche il FXIII contribuisce al rimodellamento della matrice extracellulare, alla riparazione dei tessuti, e all’adesione e migrazione cellulare. Inoltre, recentemente al FXIII sono stati attribuiti fondamentali effetti pro-angiogenici favorenti interazioni tra integrine e specifici recettori per fattori di crescita delle cellule endoteliali (Dardik R, 2004). Le complesse e molteplici funzioni svolte dal FXIII hanno quindi in comune una ricaduta positiva sul rimodellamento vascolare e sulla riparazione tessutale. In effetti, il coinvolgimento del FXIII nei processi di rimodellamento e di riparazione dei tessuti è stato segnalato per la prima volta in pazienti carenti di FXIII che presentavano una alterata guarigione di ferite chirurgiche ed è stata anche descritta in pazienti affetti da ulcere venose croniche degli arti inferiori che condividono con i pazienti carenti di FXIII un ritardato ed anomalo processo di cicatrizzazione e di rimodellamento dei tessuti lesi (Herouy Y, 2000). Queste osservazioni ed i risultati ottenuti dal nostro gruppo (vedi avanti) fortemente suggeriscono un potenziale coinvolgimento del FXIII in tutte quelle patologie caratterizzate da anomali, ritardati o assenti processi di rigenerazione e cicatrizzazione dei tessuti lesi. Tuttavia, un numero limitato di studi ha indagato sul ruolo del FXIII nella guarigione delle lesioni croniche e nel rimodellamento tessutale ed ulteriori ricerche sono necessarie per chiarirne il meccanismo d’azione e per sostenerne un suo potenziale impiego terapeutico.
2005
Gemmati, Donato
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