Il testo presenta un lavoro di ricerca sull'ambiente produttivo, naturale, umano, storico, sociale in cui si estrae e si è estratto nei secoli il marmo nel bacino di Carrara. Mette in luce che le potenzialità di impiego di una straordinaria risorsa naturale come il marmo possono svilupparsi in qualità proprio attraverso lo spessore di una cultura che ha radici antiche e che le recenti normative che prevedono la caratterizzazione dei materiali e dei prodotti lapidei può rendere più tangibile. La prima parte del volume si addentra nella variegata natura del territorio apuano per trattare di ambiente, degrado, energia, risorsa marmo. Un doppio livello di lettura conduce a riflettere, da una parte, sulle problematiche ambientali connesse con l'utilizzo delle risorse, tra cui quelle non rinnovabili come il marmo, dall'altra, sulla necessità di mettere in rete le peculiarità di un ambiente antichissimo: non solo il marmo, che rappresenta il settore merceologico trainante della realtà socioeconomica apuana, ma anche natura, storia, lavoro, arte e saperi complessi. Gli approfondimenti del primo Capitolo sono: attrezzature e macchinari; meccanizzazione e produttività; modalità di estrazione; Carrara, la città del marmo; artisti e artigiani; cave romane; la lizzatura; la Ferrovia Marmifera; un ambiente estremo; la via Vandelli; una storia del tempo di guerra. Sotto questa angolatura si vuole mettere in luce che il marmo, per essere utilizzato in modo da valorizzare le caratteristiche che lo definiscono specificatamente, non può essere isolato dal sistema ambientale di cui fa parte. Il tema del marmo come materiale da costruzione, affrontato nel corso della ricerca, diventa quindi uno strumento strategico per conoscere anche le ricchezze naturali, storico-documentali, sociali, economiche dell'ambiente da cui è estratto, in sinergia con l'esigenza fondamentale di un territorio vivo di proporsi con maggiore efficacia nel confronto internazionale attraverso le specificità che scaturiscono dalla propria storia. La seconda parte del libro affronta il tema della certificazione dei materiali lapidei, interpretandolo come occasione di promozione di una risorsa rara come il marmo, poiché definendone le caratteristiche tecniche, consente di qualificarlo all'interno del panorama degli altri materiali. È messo a fuoco il materiale marmo, presentando le numerose varietà merceologiche della zona geografica del bacino di Carrara, all'interno delle Alpi Apuane, che offre la possibilità di ricavare semilavorati con finitura, grana, colore sempre diversi, e con proprietà che le recenti norme europee permettono di definire più concretamente. Gli approfondimenti del secondo Capitolo sono: la marcatura CE dei materiali lapidei; il marmo nella definizione della normativa europea; caratterizzazione fisica e meccanica del materiale lapideo; altre prove su campioni di materiale. Non solo bellezza, quindi, ma anche caratteristiche fisiche, meccaniche ed altre ancora, che forniscono importanti elementi di conoscenza per le diverse applicazioni. Approfondire la conoscenza specifica di un materiale da costruzione unico come il marmo, basandosi sull'inscindibile legame con il territorio da cui è estratto, come si fa nel libro, vuole anche suggerire una riflessione fondamentale sul tema della finitezza - del marmo, una risorsa non rinnovabile che nel tempo sarà esaurita; del sistema ambientale da cui proviene, che rischia di non reggere il carico di un'industria estrattiva di forte impatto; delle politiche di pianificazione, che non favoriscono un modello che punti alla valorizzazione delle attività manifatturiere di trasformazione del lapideo, piuttosto che al rapido depauperamento di grandi quantità di materiale non lavorato. Tale riflessione può contribuire a fare crescere sensibilità diverse rispetto ad approcci che portano a consumare materiali e risorse come se si potesse disporne senza limitazioni.

Un ambiente di marmo

TONI, Michela Maria
2012

Abstract

Il testo presenta un lavoro di ricerca sull'ambiente produttivo, naturale, umano, storico, sociale in cui si estrae e si è estratto nei secoli il marmo nel bacino di Carrara. Mette in luce che le potenzialità di impiego di una straordinaria risorsa naturale come il marmo possono svilupparsi in qualità proprio attraverso lo spessore di una cultura che ha radici antiche e che le recenti normative che prevedono la caratterizzazione dei materiali e dei prodotti lapidei può rendere più tangibile. La prima parte del volume si addentra nella variegata natura del territorio apuano per trattare di ambiente, degrado, energia, risorsa marmo. Un doppio livello di lettura conduce a riflettere, da una parte, sulle problematiche ambientali connesse con l'utilizzo delle risorse, tra cui quelle non rinnovabili come il marmo, dall'altra, sulla necessità di mettere in rete le peculiarità di un ambiente antichissimo: non solo il marmo, che rappresenta il settore merceologico trainante della realtà socioeconomica apuana, ma anche natura, storia, lavoro, arte e saperi complessi. Gli approfondimenti del primo Capitolo sono: attrezzature e macchinari; meccanizzazione e produttività; modalità di estrazione; Carrara, la città del marmo; artisti e artigiani; cave romane; la lizzatura; la Ferrovia Marmifera; un ambiente estremo; la via Vandelli; una storia del tempo di guerra. Sotto questa angolatura si vuole mettere in luce che il marmo, per essere utilizzato in modo da valorizzare le caratteristiche che lo definiscono specificatamente, non può essere isolato dal sistema ambientale di cui fa parte. Il tema del marmo come materiale da costruzione, affrontato nel corso della ricerca, diventa quindi uno strumento strategico per conoscere anche le ricchezze naturali, storico-documentali, sociali, economiche dell'ambiente da cui è estratto, in sinergia con l'esigenza fondamentale di un territorio vivo di proporsi con maggiore efficacia nel confronto internazionale attraverso le specificità che scaturiscono dalla propria storia. La seconda parte del libro affronta il tema della certificazione dei materiali lapidei, interpretandolo come occasione di promozione di una risorsa rara come il marmo, poiché definendone le caratteristiche tecniche, consente di qualificarlo all'interno del panorama degli altri materiali. È messo a fuoco il materiale marmo, presentando le numerose varietà merceologiche della zona geografica del bacino di Carrara, all'interno delle Alpi Apuane, che offre la possibilità di ricavare semilavorati con finitura, grana, colore sempre diversi, e con proprietà che le recenti norme europee permettono di definire più concretamente. Gli approfondimenti del secondo Capitolo sono: la marcatura CE dei materiali lapidei; il marmo nella definizione della normativa europea; caratterizzazione fisica e meccanica del materiale lapideo; altre prove su campioni di materiale. Non solo bellezza, quindi, ma anche caratteristiche fisiche, meccaniche ed altre ancora, che forniscono importanti elementi di conoscenza per le diverse applicazioni. Approfondire la conoscenza specifica di un materiale da costruzione unico come il marmo, basandosi sull'inscindibile legame con il territorio da cui è estratto, come si fa nel libro, vuole anche suggerire una riflessione fondamentale sul tema della finitezza - del marmo, una risorsa non rinnovabile che nel tempo sarà esaurita; del sistema ambientale da cui proviene, che rischia di non reggere il carico di un'industria estrattiva di forte impatto; delle politiche di pianificazione, che non favoriscono un modello che punti alla valorizzazione delle attività manifatturiere di trasformazione del lapideo, piuttosto che al rapido depauperamento di grandi quantità di materiale non lavorato. Tale riflessione può contribuire a fare crescere sensibilità diverse rispetto ad approcci che portano a consumare materiali e risorse come se si potesse disporne senza limitazioni.
2012
978-88-7814-548-1
risorse e territorio, sistema ambientale, marmo di Carrara, sostenibilità, degrado ambientale, certificazione lapidei
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