Il genere Cryptocarya (Lauraceae) è composto da più di 350 specie distribuite nelle regioni tropicali, subtropicali e temperate. Diverse specie appartenenti a questo genere sono state ampiamente utilizzate nella medicina tradizionale per le proprietà antinfiammatorie, sedative e tonico-stimolanti, ma poche sono state caratterizzate dal punto di vista fitochimico. C. massoia, specie endemica dell'isola di Nuova Guinea, seppure largamente impiegata nell’industria profumiera, è poco nota dal punto di vista della variabilità fitochimica e delle bioattività1. Oggetto del presente lavoro è la caratterizzazione chimica e la valutazione degli aspetti funzionali dell’olio essenziale ottenuto da corteccia di massoia per valutarne eventuali proiezioni applicative in ambito salutistico. L'analisi chimica (GC-FID e GC-MS) ha evidenziato la presenza di diversi lattoni tipici della specie (82%; massoia lattone C8=3.39±0.08%, C10=56.06±0.42%, C12=16.51±0.11%, C14=0.56±0.01%) e di circa il 15% di composti benzilici (benzil benzoato 12.73±0.10%, benzoil salicilato 1.78±0.01%)3. Alcuni dei lattoni identificati nel campione in esame sono riportati per la prima volta come componenti dell’olio essenziale di C. massoia. I saggi in vitro hanno evidenziato che l’olio di massoia presenta una modesta attività antiossidante sia nel test del DPPH (con IC50, 20 volte inferiore rispetto all’olio di timo preso come riferimento), che nel test dell’ABTS4. L’espressione funzionale è stata estesa alla valutazione di attività antimicrobica su un totale di 12 ceppi tra batteri Gram+, Gram− e lieviti. Anche se con attività generalmente inferiore rispetto al controllo positivo (timo), l’olio essenziale di massoia, ha dimostrato MIC abbastanza omogenee tra i diversi ceppi. La MIC più bassa (9.8±1.1µg/µl), si è ottenuta con Klebsiella oxytoca (Gram-). Per i ceppi Bacillus brevi e Pseudomonas aeruginosa, l’olio di massoia ha fornito MIC confrontabili con quelle espresse dall’olio di timo (18.6±1.4µg/µl). Risulta interessante l’attività nei confronti dei lieviti, in particolare di Candida albicans, la cui MIC (4.9±0.8µg/µl) risulta essere la minore in assoluto tra i ceppi testati e quasi 4 volte inferiore rispetto a quella fornita dall’olio di timo commerciale. Indagini di genotossicità hanno escluso proprietà mutagene dell'olio essenziale.Tramite (HP)TLC-bioautographic assay, si sono potuti identificare i componenti maggiormente attivi del fitocomplesso, successivamente isolati tramite frazionamento cromatografico. In conclusione, da questa indagine emerge il singolare profilo fitochimico di questo olio essenziale caratterizzato da soli lattoni, ed una bioattività interessante, degna di ulteriori approfondimenti e dalla potenziale espressione salutistica.

CARATTERIZZAZIONE FITOCHIMICA E PROFILO FUNZIONALE DELL'OLIO ESSENZIALE DI CRYPTOCARYA MASSOIA (Oken) Kostern (LAURACEAE)

MAIETTI, Silvia;ROSSI, Damiano;GRANDINI, Alessandro;GUERRINI, Alessandra;SACCHETTI, Gianni
2012

Abstract

Il genere Cryptocarya (Lauraceae) è composto da più di 350 specie distribuite nelle regioni tropicali, subtropicali e temperate. Diverse specie appartenenti a questo genere sono state ampiamente utilizzate nella medicina tradizionale per le proprietà antinfiammatorie, sedative e tonico-stimolanti, ma poche sono state caratterizzate dal punto di vista fitochimico. C. massoia, specie endemica dell'isola di Nuova Guinea, seppure largamente impiegata nell’industria profumiera, è poco nota dal punto di vista della variabilità fitochimica e delle bioattività1. Oggetto del presente lavoro è la caratterizzazione chimica e la valutazione degli aspetti funzionali dell’olio essenziale ottenuto da corteccia di massoia per valutarne eventuali proiezioni applicative in ambito salutistico. L'analisi chimica (GC-FID e GC-MS) ha evidenziato la presenza di diversi lattoni tipici della specie (82%; massoia lattone C8=3.39±0.08%, C10=56.06±0.42%, C12=16.51±0.11%, C14=0.56±0.01%) e di circa il 15% di composti benzilici (benzil benzoato 12.73±0.10%, benzoil salicilato 1.78±0.01%)3. Alcuni dei lattoni identificati nel campione in esame sono riportati per la prima volta come componenti dell’olio essenziale di C. massoia. I saggi in vitro hanno evidenziato che l’olio di massoia presenta una modesta attività antiossidante sia nel test del DPPH (con IC50, 20 volte inferiore rispetto all’olio di timo preso come riferimento), che nel test dell’ABTS4. L’espressione funzionale è stata estesa alla valutazione di attività antimicrobica su un totale di 12 ceppi tra batteri Gram+, Gram− e lieviti. Anche se con attività generalmente inferiore rispetto al controllo positivo (timo), l’olio essenziale di massoia, ha dimostrato MIC abbastanza omogenee tra i diversi ceppi. La MIC più bassa (9.8±1.1µg/µl), si è ottenuta con Klebsiella oxytoca (Gram-). Per i ceppi Bacillus brevi e Pseudomonas aeruginosa, l’olio di massoia ha fornito MIC confrontabili con quelle espresse dall’olio di timo (18.6±1.4µg/µl). Risulta interessante l’attività nei confronti dei lieviti, in particolare di Candida albicans, la cui MIC (4.9±0.8µg/µl) risulta essere la minore in assoluto tra i ceppi testati e quasi 4 volte inferiore rispetto a quella fornita dall’olio di timo commerciale. Indagini di genotossicità hanno escluso proprietà mutagene dell'olio essenziale.Tramite (HP)TLC-bioautographic assay, si sono potuti identificare i componenti maggiormente attivi del fitocomplesso, successivamente isolati tramite frazionamento cromatografico. In conclusione, da questa indagine emerge il singolare profilo fitochimico di questo olio essenziale caratterizzato da soli lattoni, ed una bioattività interessante, degna di ulteriori approfondimenti e dalla potenziale espressione salutistica.
2012
CARATTERIZZAZIONE FITOCHIMICA; PROFILO FUNZIONALE; OLIO ESSENZIALE; CRYPTOCARYA MASSOIA
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