Il cambio radicale nell’assetto dei rapporti tra bilancio e determinazione del reddito imponibile richiede naturalmente sensibilità nuove e schemi di ragionamento mai sperimentati prima d’ora. Oggi i valori Ias, attraverso qualificazioni e classificazioni in bilancio, rilevano anche ai fini tributari e appaiono quindi all’orizzonte nuove tematiche, ma soprattutto anche nuove categorie concettuali. Proprio queste ultime vanno messe a fuoco e la loro costruzione richiede naturalmente tempo, perché il riferimento alla determinazione fiscale in base ai dati di bilancio deve essere adeguatamente compreso e metabolizzato dagli operatori. La formulazione attuale non è quindi assolutamente un punto di arrivo, ma un punto di partenza e ci saranno probabilmente altre discussioni e modifiche in corsa agli assetti raggiunti, come dimostra il recente provvedimento del cosiddetto milleproroghe. Vogliamo approfondire in questo capitolo il senso di questa previsione per capire se si tratti di un segnale di dietro front, o piuttosto –come crediamo- di aggiustamenti in corsa in una direzione di marcia ormai tracciata. Il primo decreto fiscale, appena emanato, sembra confermarlo. Regolamenta aree di incertezza operativa o temi su cui occorreva un restyling della normativa fiscale a fronte delle modifiche al sistema contabile Ias e alle sue interpretazioni. Insomma, per il momento questi decreti rappresentano solo la naturale prosecuzione del percorso iniziato con il regolamento attuativo (D.M. 1° aprile 2009, n. 48) e la Finanziaria 2008. Sembra proprio che il legislatore abbia voluto sopratutto riconquistare una prerogativa che per certi versi, introducendo la rilevanza fiscale immediata dei criteri di qualificazione, classificazione e imputazione temporale degli Ias, aveva perduto: la possibilità di “governare” e “tener sotto controllo” i criteri di determinazione delle basi imponibili ai fini Ires e Irap.

I filtri agli effetti civilistico –fiscali degli Ias: il primo decreto fiscale e le prospettive future

CROVATO, Francesco
2011

Abstract

Il cambio radicale nell’assetto dei rapporti tra bilancio e determinazione del reddito imponibile richiede naturalmente sensibilità nuove e schemi di ragionamento mai sperimentati prima d’ora. Oggi i valori Ias, attraverso qualificazioni e classificazioni in bilancio, rilevano anche ai fini tributari e appaiono quindi all’orizzonte nuove tematiche, ma soprattutto anche nuove categorie concettuali. Proprio queste ultime vanno messe a fuoco e la loro costruzione richiede naturalmente tempo, perché il riferimento alla determinazione fiscale in base ai dati di bilancio deve essere adeguatamente compreso e metabolizzato dagli operatori. La formulazione attuale non è quindi assolutamente un punto di arrivo, ma un punto di partenza e ci saranno probabilmente altre discussioni e modifiche in corsa agli assetti raggiunti, come dimostra il recente provvedimento del cosiddetto milleproroghe. Vogliamo approfondire in questo capitolo il senso di questa previsione per capire se si tratti di un segnale di dietro front, o piuttosto –come crediamo- di aggiustamenti in corsa in una direzione di marcia ormai tracciata. Il primo decreto fiscale, appena emanato, sembra confermarlo. Regolamenta aree di incertezza operativa o temi su cui occorreva un restyling della normativa fiscale a fronte delle modifiche al sistema contabile Ias e alle sue interpretazioni. Insomma, per il momento questi decreti rappresentano solo la naturale prosecuzione del percorso iniziato con il regolamento attuativo (D.M. 1° aprile 2009, n. 48) e la Finanziaria 2008. Sembra proprio che il legislatore abbia voluto sopratutto riconquistare una prerogativa che per certi versi, introducendo la rilevanza fiscale immediata dei criteri di qualificazione, classificazione e imputazione temporale degli Ias, aveva perduto: la possibilità di “governare” e “tener sotto controllo” i criteri di determinazione delle basi imponibili ai fini Ires e Irap.
2011
9788832477573
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